Michael Cunningham

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Michael Cunningham, 2007

Michael Cunningham (1952 – vivente), scrittore statunitense.

Citazioni di Michael Cunningham[modifica]

  • Matera è come un enorme alveare, apparentemente solido dall’esterno, ma in realtà costituito per lo più da gallerie, cunicoli e grotte, talvolta poste una sull’altra a formare un’unica abitazione [...] ancora vivissima, brulla e scarna, di una bellezza anomala, resiste da millenni e potrebbe resistere per millenni a venire.[1]
  • Portami con te. Voglio un amore destinato a fallire. Voglio strade di notte, vento e pioggia e nessuno che mi chieda dove sono. (da Le ore)

Incipit di alcune opere[modifica]

Al limite della notte[modifica]

L'Errore sta venendo per fermarsi un po'.
"Sei arrabbiato per Erry?" chiede Rebecca.
"Certo che no," risponde Peter.
Uno dei vecchi, imperscrutabili cavalli che tirano le carrozze dei turisti è stato investito da un'auto sulla Broadway, il traffico è quindi bloccato fino a Port Authority, Peter e Rebecca sono quindi in ritardo.
"Forse è ora di cominciare a chiamarlo Ethan," dice Rebecca. "Scommetto che ormai siamo gli unici a chiamarlo Erry."
Erry sta per Errore.

Le ore[modifica]

Si affretta, via di casa, ha indosso un cappotto troppo pesante per il clima. È il 1941. È scoppiata una nuova guerra. Ha lasciato un biglietto per Leonard, e un altro per Vanessa. Cammina con determinazione verso il fiume, sicura di quello che farà, ma anche in questo momento è quasi distratta dalla vista delle colline, della chiesa e di un gregge sparso di pecore, incandescente, tinto di una debole traccia di zolfo, che pascola sotto un cielo che si fa più scuro. Si ferma, osserva le pecore e il cielo, poi riprende a camminare. Le voci mormorano alle sue spalle; bombardieri ronzano nel cielo, ma lei cerca gli aeroplani e non riesce a vederli. Supera uno dei lavoranti della fattoria (si chiama John?), un uomo robusto, con la testa piccola, che porta una maglietta del colore delle patate; sta pulendo il fosso che corre lungo il vincheto. Lui la guarda, fa un cenno con il capo, guarda di nuovo in basso, nell'acqua marrone. Mentre lo supera diretta al fiume, pensa a quanto lui sia appagato, a quanto sia fortunato, a pulire il fosso in un vincheto. Lei invece ha fallito. Non è una scrittrice, non veramente: è solo una stravagante dotata. Squarci di cielo brillano nelle pozzanghere lasciate dalla pioggia della notte precedente. Le sue scarpe affondano leggermente nella terra soffice. Ha fallito, e ora le voci sono ritornate, mormorano indistinte proprio dietro il suo campo visivo, dietro di lei, qui, no, ti volti e sono andate via, da qualche altra parte.

Note[modifica]

Bibliografia[modifica]

  • Michael Cunningham, Al limite della notte, traduzione di Andrea Silvestri, Bompiani, 2010. ISBN 9788845265358
  • Michael Cunninghman, Le ore, traduzione di Ivan Cotroneo, Bompiani, Milano, 2004. ISBN 8845249778

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]

Opere[modifica]