Mimnermo

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Mimnermo Colofonio (VII secolo a.C. – VI secolo a.C.), poeta greco antico.

Citazioni di Mimnermo[modifica]

  • τίς δὲ βίος, τί δὲ τερπνὸν ἄτερ χρυσῆς Ἀφροδίτης; | τεθναίην, ὅτε μοι μηκέτι ταῦτα μέλοι, | κρυπταδίη φιλότης καὶ μείλιχα δῶρα καὶ εὐνή· | οἷ' ἥβης ἄνθεα γίγνεται ἁρπαλέα | ἀνδράσιν ἠδὲ γυναιξίν· ἐπεὶ δ' ὀδυνηρὸν ἐπέλθῃ | γῆρας, ὅ τ' αἰσχρὸν ὁμῶς καὶ καλὸν ἄνδρα τιθεῖ, | αἰεί μιν φρένας ἀμφὶ κακαὶ τείρουσι μέριμναι, | οὐδ' αὐγὰς προσορῶν τέρπεται ἠελίου, | ἀλλ' ἐχθρὸς μὲν παισίν, ἀτίμαστος δὲ γυναιξίν· | οὕτως ἀργαλέον γῆρας ἔθηκε θεός. (fr. 1)
La vita, il piacer, cosa sono | senza Afrodite d'oro? | Meglio morir, quando non più cari avrò | il secreto amore, i graditi doni, il letto: | caduchi fiori di giovinezza | per gli uomini e le donne. | Quando giugnge la dolorosa | vecchiaia, che brutto | rende anche l'uomo bello, | sempre nel cuor l'opprimon | cattivi pensieri, né guardando | la luce del sol l'allieta, | ma è odioso ai fanciulli, | è disprezzato dalle donne: | un dio così penosa volle la vecchiaia.[1] (da Caduchi fiori)
Vita… gioia… che sono, senza Afrodite d'oro? | Meglio la morte, quando non più caro | mi sia l'amore occulto, i doni delicati, il letto. (p. 167; 2003)
  • Ma è una cosa di breve durata, come un sogno, la giovinezza preziosa. (fr. 5 D, vv. 4-5; p. 151 ;2011)
  • Ma il fiore della giovinezza dura per un attimo, quando il Sole si sparge sulla terra.[2] (fr. 2 D, vv. 7-8; p. 150 ;2011)
  • [Sulla vita] Noi siamo come foglie, che fa nascere la stagione fiorita della primavera.[3] (fr. 2 D, vv. 1-2; p. 331; 2011)

Citazioni su Mimnermo[modifica]

  • Si può dire che ogni elegia di Mimnermo è improntata del pessimismo più cupo. Per lui, che val la vita? Ha pregio finché dura la bella giovinezza, passata la quale, cessa ogni godimento per il mortale. Sottentra la vecchiaia, travagliosa per voler degli Dei, mentre mille e mille affanni affliggono l'uomo nella sua breve carriera terrena. (Italo Pizzi)

Note[modifica]

  1. Citato in Kerylos.org
  2. L'elegia greca, in particolare quella di Mimnermo, è tutta pervasa da un senso di malinconia per il tempo che fugge, portando via "i fiori fugaci di giovinezza" (come Ungaretti traduce un verso di un'altra elegia dello stesso poeta), cioè l'amore e la gioia. In questo testo il poeta paragona la vita dell'uomo a quella delle foglie, inaugurando una fortunatissima tradizione poetica, in cui le metafore del raggio di sole e della foglia che cade col primo vento diventeranno dei veri e propri topoi. (2011)
  3. Questa celebre similitudine è stata ripresa da un passo omerico (Iliade, VI, 146-9). Mimnermo pone l'accento soprattutto sulla brevità della stagione fiorita, al termine della quale le foglie, come gli uomini, moriranno. (2011)

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