Mino Milani

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Mino Milani, 2008

Guglielmo Milani conosciuto anche con gli pseudonimi di Stelio Martelli, Piero Selva, Eugenio Ventura e T. Maggio (1928 – 2022), giornalista, scrittore, fumettista e saggista storico italiano.

Citazioni di Mino Milani[modifica]

  • Cos'è la vita, infine? Uno spinterogeno che non funziona. Un sedile invece di un altro. Uno sportello. Una fila di comode, confortevoli, soffici poltrone.
    La morte è alla fila più avanti. (La realtà romanzesca p. 42)
  • Non c'è solo bisogno della storia scritta da re, imperatori, grandi generali, grandi inventori, grandi scienziati. La storia dell'umanità è fatta da noi, da gente come noi. (Due di Mille, prefazione)

Un patriota non si arrende

Intervista di Cristina Taglietti, La Lettura, suppl. del "Corriere della Sera", 7 maggio 2017, pp. 46-47.

  • Nel 1958 Giovanni Mosca, direttore del Corriere dei Piccoli mi telefonò e mi disse: mi deve fare dei racconti a puntate sul West. Ho pensato al nome. Doveva leggersi come si scriveva: Tommy River.
  • È Conrad lo scrittore che amo. Ho letto Cuore di tenebra per caso, avevo 18 anni. L'avevo comperato nella collana Romantica Sonzogno. Una sera non riuscivo a dormire e l'ho letto fino all'alba. Sembra una frase fatta ma è un libro che mi ha segnato la vita insieme con Martin Eden di Jack London e La vita semplice di Ernst Wiechert.
  • L'Europa era cominciata con buone intenzioni: doveva nascere dal basso. Bisognava partire dai libri di scuola, invece che dalla moneta. Esiste una storia europea: raccontiamola a tutti, magari noi italiani non saremmo stati soltanto pastasciutta e mafia.

Incipit di alcune opere[modifica]

La realtà romanzesca[modifica]

Rio de Janeiro, 12 giugno 1955
Il professor Gerard Jullien, direttore dell'Istituto Superiore di Tossicologia, infilò i leggerissimi guanti di gomma, e: «Siete pronta, Anna?» chiese.
La ragazza seduta al grande microscopio alzò il volto pallido, un po' stanco: «Sì, professore», rispose.
Jullien sorrise, e andò zoppicando verso di lei. «Mi spiace dovervi trattenere fuori orario», disse, «ma vorrei cominciare il lavoro stasera».
«Oh, professore», esclamò la ragazza, alzandosi, «per me è un grande onore assistere uno scienziato come voi! E poi», aggiunse sorridendo, «c'è il temporale, e io ho paura del tuono...»
Jullien sorrise. Era contento della sua nuova assistente. Anna Sartori non aveva che vent'anni, ma era assai ben preparata. E non aveva paura dei veleni.

L'autore si racconta[modifica]

Ho cominciato a scrivere per ragazzi nel 1953, quando avevo venticinque anni, e credevo a quanto facevo esattamente come oggi. Sarà perché tutto sommato mi è andata bene, sarà perché sono sempre stato pessimista, ma non mi piacciono quelli che sospirano la perduta gioventù e rimpiangono le sue speranze, o addirittura le chiamano illusioni. Mai avuto illusioni, mi pare. Del resto, quelli della giovinezza non sono stati per nulla i miei anni migliori, né me la sento di rimpiangere quelle tristezze e quei tanti giorni gettati via nel tentativo di non gettarli.

Citazioni su Mino Milani[modifica]

  • Mino Milani [...] non è un romanziere d'una volta, ma uno scrittore d'oggi, contemporaneo del cinematografo e della TV, due invenzioni con le quali ha fatto da un pezzo i suoi conti, traducendo in una tecnica moderna la loro grande lezione: narrare per immagini ritmando velocemente l'azione. (Gianni Rodari)

Bibliografia[modifica]

  • Mino Milani, La realtà romanzesca, Longanesi & C., Milano, 1974.
  • Mino Milani, L'autore si racconta, Franco Angeli, Milano, 2009.

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