Partita della lattina

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Citazioni sulla Partita della lattina.

  • [Rivolto a Giuseppe Prisco, escludendo la possibilità di un 3-0 a tavolino per l'Inter] Avvocato, guardi qui: nel regolamento dell'Uefa non è previsto un caso come questo... Ho sfogliato dieci volte il volumetto, nella versione in francese; niente![1] (Franco Manni)
  • Fummo ingenui, sottovalutammo l'episodio. In Italia sapevate già cosa sarebbe accaduto. Cose simili erano successe nel vostro campionato. Da noi era diverso: la gente buttava oggetti in campo, ma una partita non era mai stata annullata per questa ragione. Mi ricordo che io ero scettico e consigliai al nostro allenatore di mandare un medico negli spogliatoi dell'Inter, per visitare Boninsegna. Non ce lo hanno permesso. Le porte dello spogliatoio nerazzurro erano state chiuse e nessun estraneo venne fatto entrare. Il delegato dell'Uefa era Matt Busby, l'ex manager del Manchester United. Abbiamo chiesto il suo intervento, ma quella sera il dopo-partita fu molto caotico, c'era tanta confusione. (Günter Netzer)
  • La partita non s'è svolta regolarmente dopo l'uscita di Boninsegna, colpito alla testa da una lattina. Il danno poteva essere molto più grave di quanto è stato. L'Inter ne è rimasta così frastornata che ha finito per perdere 7-1. Ma in quel momento il punteggio era di 1-1. Ci sono quindi tutti gli estremi per cancellare quella gara. (Giuseppe Prisco)
  • L'Inter ha eliminato il Borussia. A tanto è pervenuta dopo tre incontri: ha disastrosamente perso il primo in Germania (7 a 1, ma per sua immeritata fortuna uno spettatore ubriaco ha avuto il ticchio di scagliare una lattina di Coca Cola) sulla capa di Boninsegna, in azione presso l'out. Subito Mazzola gli ha gridato qualcosa che poteva anche essere "buttati giù". Boninsegna è franato perdendo i sensi e forse anche la faccia. I legali dell'Inter hanno sporto reclamo e l'UEFA ha annullato la partita. Il Borussia [Mönchengladbach] è poi venuto a San Siro e vi ha perso 4 a 2. Il ritorno in Germania ha avuto luogo a Berlino. I tedeschi non sono riusciti a segnare e gli interisti pure. (Gianni Brera)
  • Occorre una bella premessa. L'Inter vince il campionato '70-71 e io gioco nove partite, tra cui alcune di quelle decisive. Dopo il derby del mio debutto, fu esonerato Heriberto Herrera e la squadra fu affidata a Invernizzi che mi conosceva benissimo e aveva piena fiducia in me. Io ero in panchina. Ho visto Bonimba semisvenuto e lui non era tipo da commedia. Poi una confusione enorme con Mazzola che consegna all'arbitro una lattina di coca cola. Ma non so se è proprio quella che ha preso in testa il nostro centravanti. Eravamo sul 2-1 per loro. Quell'episodio ha condizionato la gara. In particolare Vieri che prese altri 3 gol e dette l'impressione di essere frastornato. Faccio il secondo tempo, prendo due gol, di cui uno su rigore tirato sulla mia destra da Sieloff. 7-1 per loro, ma poi gara annullata grazie al nostro avvocato Prisco [...]. [«A Berlino, la partita perfetta»] Al 15' del primo tempo paro un rigore. Lo tira ancora Sieloff. Io gli faccio una doppia finta, lui abbocca. Mi tuffo sulla sinistra e blocco in due tempi. Mi carico alla grande, e la mia carica si trasferisce a tutta la squadra. Nel secondo tempo è un assalto. Mi tirano da ogni posizione. Ma paro tutto. 0-0 e turno passato. (Ivano Bordon)
  • Quel giorno giocammo la partita della vita. Non ci avrebbe fermati nessuno. Avremmo battuto l'Inter, anche se non ci fosse stata la lattina e Boninsegna fosse rimasto in campo. Sono cose che succedono ogni tanto nel calcio, tutto funziona, tutto va al suo posto. Quel giorno successe a noi del Borussia Moenchengladbach. Fu e rimane il più grande match nella storia della squadra. (Günter Netzer)

Voci correlate[modifica]

Note[modifica]

  1. Citato in Marco Mensurati, Boninsegna e il giallo della lattina. Inter salvata dal maestro Prisco, Repubblica.it, 30 aprile 2009.

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