Piero Fassino

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Piero Fassino nel 2007

Piero Fassino (1949 – vivente), uomo politico italiano.

Citazioni di Piero Fassino[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

2001[modifica]

  • Per il futuro della sinistra italiana credo sia molto importante la lezione morale, di cultura, intellettuale di Alessandro Natta, un uomo che ha dato un contributo decisivo non solo alla storia del movimento operaio, del Pci, della sinistra italiana, ma lo ha anche dato nel segno di un pensiero illuminista, razionale, antidogmatico.[1]
  • La sinistra deve fondare la propria identità sul mutamento e sulla capacità di tenere insieme modernità e diritti. È quello il campo della sfida: vince chi ha la proposta più convincente.[2]
  • Io sono nato a Torino e sono sabaudo. Sono alto e magro e ho questa immagine un po' austera, un po' calvinista, tipica di chi è nato, vissuto e cresciuto in una città che è forgiata dalla cultura e dall'etica del lavoro. Una città fatta di understatment, dove nessuno deve mai superare un certo limite perché sennò viene considerato stravagante.[2]
  • Io sono sempre stato uno molto allegro. Amo il jazz, quando vado negli Stati Uniti vedo due musical al giorno. Mi piace ballare. Mi piace giocare a pallone. Ho giocato nella Juventus fino alla squadra juniores. Però la politica la faccio sul serio.[2]
  • Mio nonno è stato un fondatore del Partito socialista, mio padre è stato uno dei più noti comandanti partigiani. Respiro politica dalla nascita.[2]
  • Lo sciopero è un momento di lotta e la lotta non è mai un momento gioioso.[2]
  • [Giuliano Ferrara] Il suo carattere arrogante, il suo spirito di provocazione e la sua spregiudicatezza sono a volte insopportabili. Ma non è uomo che fa delle scelte per interessi banali.[2]
  • Ho fatto il movimento studentesco. Ma con la cravatta non con l'eskimo. Qualche volta mi hanno perfino scambiato per un poliziotto.[2]
  • Quando Berlusconi ci chiama comunisti è uno sciocco. La nostra generazione si è iscritta al Pci contro lo stalinismo, contro la gerontocrazia sovietica, contro il totalitarismo.[2]
  • Dai gesuiti ho imparato una lezione: più che rassicurare i fedeli, bisogna preoccuparsi di evangelizzare gli infedeli.[2]
  • Dire a un compagno che è di «destra» quando non se ne condividono le idee è uno schema classico dello stalinismo. Cioè far credere che un problema c'è non perché esiste nella realtà, ma perché qualcuno ha «tradito». Non è il mio modo di fare politica.[2]

2002[modifica]

  • Occorre sgombrare il campo da contrapposizioni artificiose nel partito tra chi vuole fare opposizione a Berlusconi e chi no. Questo è sbagliato: siamo tutti contro Berlusconi. Occorre anche sgombrare il campo dalla discussione di chi è con la Cgil e chi non è con la Cgil perché siamo tutti con la Cgil. [...] [Sergio] è una risorsa del centrosinistra, della sinistra e del nostro partito.[3]

2006[modifica]

  • E allora siamo padroni di una banca?[4]
  • [Riguardo a Calciopoli] Al di là del fatto che siano state violate o meno leggi, che è cosa che accerterà la magistratura, non c'è dubbio però che il calcio italiano è stato offuscato da una grande ombra determinata da comportamenti che, quanto meno sul piano etico e deontologico, sono scorretti.[5]

2007[modifica]

  • D'altra parte non si può pensare di unire il riformismo italiano senza l'apporto di quella grande storia politica che, da Matteotti a Buozzi, da Saragat a Nenni, da Morandi a Lombardi, da Pertini a Brodolini, da De Martino a Craxi, ha rappresentato un filone culturale e politico essenziale della sinistra riformista italiana.[6]

2009[modifica]

  • [Ultime parole famose] Il Pd non è un taxi su cui chiunque può salire. Se Grillo vuole fare politica fondi un partito. Metta in piedi un'organizzazione, si presenti alle elezioni e vediamo quanti voti prende. E perché non lo fa?[7]

2013[modifica]

  • Una cosa è ragionare su come è distribuito e su come si riforma il fisco, un conto è dare messaggi, in modo anche subliminale, che si possa avere un prelievo fiscale basso e un welfare alto. Non credo sia vero e sia possibile. Non si possono ridurre o togliere insieme Imu, Iva e Irpef. Non esiste questa cosa qui.[8]
  • La Juve è l'immagine di Torino nel mondo.[9]

2015[modifica]

  • [Rispondendo alle critiche di Chiara Appendino] Un giorno lei si segga su questa sedia e vediamo se poi sarà capace di fare tutto quello che oggi ha auspicato di poter fare.[10]

2016[modifica]

  • [Riferito in particolare a Chiara Appendino] C'è tanta strada da fare per essere capaci di fare il sindaco. [...] Risulta formale dire che si vuole essere sindaci di tutta la città e fare appelli alla riconciliazione quando ha condotto una campagna elettorale facendo leva emotivamente sull'invidia sociale. Il tema delle periferie è stato usato come una clava secondo lo schema "Quelli in centro hanno quello che voi non avete qui". Una falsità, perché questi quartieri non sono la Calcutta dipinta durante la campagna elettorale. Con l'invidia sociale si spacca e si divide. E ne erano una buona rappresentazione gli scalmanati sotto il palazzo di città, quelli che a risultato ormai certo si sono accalcati ai cancelli del municipio gridando "Onestà, onestà" e "Fuori la mafia dallo Stato".[11]

2022[modifica]

  • [sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022] [...] Putin ha invaso l’Ucraina, ha occupato il Donbass e l’ha annesso, facendo diventare il Donbass parte della Federazione Russa. Gli ucraini, ovviamente, non accettano una mutilazione del loro territorio. E, allora, quando si dice “trattativa” io chiedo, perché questo è il tema: ma qual è l’oggetto della trattativa?[12]
  • [sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022] [...] l’oggetto di una trattativa, in questo momento, è qualche cosa di non negoziabile, perché nessun dirigente - non Zelensky, ma nessun dirigente ucraino di qualsiasi orientamento politico - va a un accordo in cui deve accettare che una parte del suo Paese passa sotto la sovranità di un altro e, per converso, Putin ha dimostrato che non intende minimamente recedere dal ritenere il Donbass parte della Russia.[12]
  • [sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022] [...] un’ipotesi negoziale è fondata sul presupposto che l’Ucraina possa resistere all’invasione e, quindi, aiutare l’Ucraina a resistere all’invasione non è contraddittorio con l’auspicare e lavorare perché ci sia una soluzione politica.[12]
  • [sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022] [...] se l’Ucraina non è in grado di difendersi e l’invasione russa travolge l’Ucraina, non ci sarà alcuna trattativa e alcun negoziato di pace.[12]
  • È del tutto evidente che il MES sia stato elaborato in una fase diversa da quella di oggi, perché il MES, come è stato ricordato in molti interventi, è stato elaborato tra il 2010 e il 2012, nel pieno della crisi economica che ha colpito soprattutto i Paesi industriali tra il 2008 e il 2015 e che ebbe il suo epicentro nella crisi greca, come ricordiamo. E fu pensato, elaborato e costruito come un meccanismo di assistenza finanziaria a Paesi in difficoltà in quella temperie, il che spiega perché il MES continui ad avere, come sottostanti, ad esempio, i parametri di Maastricht nella dimensione del 3 per cento e del 60 per cento, quando sappiamo tutti, ma questo credo non sia un elemento di dissenso tra noi, che quei parametri furono definiti in quella dimensione in un'altra fase.[13]
  • Conosciamo benissimo i limiti di una politica monetarista che assumeva l'equilibrio di bilancio come unico e prioritario elemento e che è stata messa in discussione proprio alla luce della sua inadeguatezza a fare fronte ai problemi che via via la crisi faceva maturare nella vita economica dei Paesi europei.[13]
  • [...] continuare a puntare il dito contro le istituzioni comunitarie e le istituzioni europee, indicandole come causa di tutti i mali, quando invece semmai queste istituzioni pagano nella loro attività continuamente le aporie, le contraddizioni, i limiti del concorso, da parte dei Paesi sovrani, alle politiche europee, è confondere cause ed effetti.[13]
  • Sono gli Stati sovrani nazionali che in questo caso bloccano la possibilità di andare oltre il Regolamento di Dublino e di avere una politica migratoria europea più efficace, di cui in primo luogo beneficino i Paesi, come l'Italia, che pagano i prezzi più grossi dell'inadeguatezza di quella politica.[13]
  • La Presidente del Consiglio [Giorgia Meloni], nel suo discorso di insediamento, ha detto: ma vi pare ragionevole che l'Europa, che è nata con la CECA, mettendo insieme carbone e acciaio, a 70 anni da quella scelta non abbia ancora una politica energetica comune? Ebbene, chi è che non vuole la politica energetica comune? Perché la proposta dell'Unione energetica la Commissione l'ha messa sul tavolo; è una serie di Paesi che si rifiuta, privilegiando le proprie politiche energetiche, di mettere in campo una politica energetica comune.[13]
  • [...] se il MES funziona o non funziona lo si deve addebitare non al meccanismo in quanto tale, ma alle volontà di coloro che quel meccanismo sono chiamati a far funzionare, che sono ancora una volta gli Stati nazionali.[13]
  • Proprio perché sono un europeista convinto per ragioni di merito, non posso non vedere che, se l'Europa oggi è spesso fragile, se l'Europa oggi è spesso debole, se meccanismi come quelli del MES hanno tutte le contraddizioni che qui sono state dette, non si può scaricare questa responsabilità sulle istituzioni europee, quando le istituzioni europee sono le prime ad essere penalizzate dalla incapacità dei Paesi che sono membri delle istituzioni comunitarie di assumere fino in fondo le proprie responsabilità, con responsabilità comune.[13]
  • È bene che questo punto sia chiaro una volta per tutte e noi non ci stancheremo di ripeterlo: non è l'Unione europea o le istituzioni comunitarie o istituzioni comuni come il MES la responsabilità delle fragilità di queste istituzioni, ma è il prevalere della gelosia delle nazioni e, quanto più si supererà la gelosia delle nazioni e si costruiranno, invece, delle politiche comuni, tanto più saranno più forti quelle istituzioni e saranno più forti anche gli interessi del nostro Paese.[13]

2023[modifica]

  • D’ora in avanti, ogni qualvolta sentite dire – e non diciamolo noi per primi – che i deputati godono di stipendi d’oro, occorre dire che non è vero, perché 4.718 euro al mese sono una buona indennità – e va bene così – ma non sono stipendi d’oro.[14]

Citazioni su Piero Fassino[modifica]

  • [Sulle primarie per il sindaco di Torino] Di tutti i candidati Fassino è il più torinese di tutti. (Sergio Chiamparino)
  • È più godereccio di quanto si pensi: mangia, beve, gioca a calcio, balla. (Sergio Chiamparino)
  • [Sul giudizio di miglior ministro della giustizia nella storia della Repubblica Italiana] Fassino. Salvo qualche evidente erroneità, che però accade a tutti, con la sua alta sensibilità e intelligenza politica ha coperto anche l'area della competenza tecnica che gli manca. (Filippo Mancuso)
  • [Sulle elezioni in Piemonte] Il centrosinistra ha dimostrato che il Piemonte è il posto dove inviare i politici che falliscono a Roma: Fassino, Chiamparino. E quella tra Pichetto e Chiamparino è una sfida tra pensionati.[15]
  • Non dimenticherò quando ha detto la frase "se io fossi un operaio starei con Marchionne". Non c'è nulla di più lontano tra Fassino e un operaio. (Marco Rizzo)

Note[modifica]

  1. Citato in Attorno a Natta tutto il mondo politico, La Stampa, 25 maggio 2001.
  2. a b c d e f g h i j Citato in SabelliFioretti.it, Sette, 1 novembre 2001.
  3. Citato in Silvio Buzzanca, Ds, Fassino esclude la scissione: "ma serve rispetto reciproco", la Repubblica, Roma, 15 luglio 2002.
  4. Tratto da un'intercettazione telefonica con Gianni Consorte, in merito al caso Unipol. Citato in Ferruccio Sansa, Il caso Unipol, le telefonate di Consorte a Fassino, la Repubblica, 3 gennaio 2006, p.10 e in Monica Guerzoni, Il dialogo Fassino-Consorte turba la Quercia, Corriere.it, 4 gennaio 2006.
  5. Citato in Beckenbauer: "Gli azzurri pagheranno ai Mondiali". Presidenti e tecnici dai pm, Repubblica.it, 20 maggio 2006.
  6. Da l'Unità, 3 febbraio 2007; citato in Marco Travaglio, Partito Smemocratico, Carta Canta, Repubblica.it, 28 agosto 2007.
  7. Citato in Giuditta Mosca, Dalla foto di Bersani in «Grillo Style» alla battuta di Fassino sul leader dei 5 Stelle (se vuol far politica fondi un partito). Il web non risparmia nessuno, ilSole24ore.com, 28 febbraio 2013. e in Piero Fassino e la profezia su Beppe Grillo, HuffingtonPost.it, 27 febbraio 2013.
  8. Dal convegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Cariplo a Torino su "Un'impresa comune. Riprogettare welfare". Citato in Fassino: "Inconciliabili tanto welfare e poche tasse", repubblica.it, 6 maggio 2013.
  9. Citato in Agnelli: «Al lavoro per la Champions», La Stampa, 15 maggio 2013.
  10. Durante un consiglio comunale di Torino, 14 maggio 2015; citato in Claudio Paudice, Le profezie di Piero Fassino: "Chiara Appendino? Provi a prendere il mio posto. E Grillo faccia un partito, vediamo quanti voti prende", HuffingtonPost.it, 19 giugno 2016.
  11. Citato in Andrea Giambartolomei, Chiara Appendino, Fassino: "M5s? Ha fatto leva su invidia sociale. Sindaca ha pronta lista di dirigenti da cacciare", ilFattoQuotidiano.it, 21 giugno 2016.
  12. a b c d Dall'intervento alla Camera dei Deputati, Resoconto stenografico dell'Assemblea Seduta n. 9, 10 novembre 2022.
  13. a b c d e f g h Dall'intervento alla Camera dei Deputati, Resoconto stenografico dell'Assemblea Seduta n. 16, 30 novembre 2022.
  14. I deputati non hanno «stipendi d’oro», dice Piero Fassino, Il Post, 3 agosto 2023.
  15. Citato in Crosetto: "Il Piemonte sacrificato alle grane di Berlusconi", repubblica.it, 15 aprile 2014.

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