Ratko Mladić

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Ratko Mladić (1943 – vivente), militare serbo.

Ratko Mladić nel 1993

Citazioni di Ratko Mladić[modifica]

  • Bombarda la presidenza e il Parlamento. Spara a intervalli lenti fino a quando non ti dirò di smettere. [...] Colpisci i quartieri musulmani, lì non vivono molti serbi. Bombardali fino a farli impazzire! (Yugoslavia - Morte di una nazione)
  • Diamo la serba Srebrenica al popolo serbo. È arrivato il momento di vendicarci dei "turchi".[1]
  • Io non sono un criminale, difendo solo il mio popolo. I veri criminali sono quelli che mi considerano tale. Loro hanno iniziato questa guerra.[2]
  • Uccidere cinquantamila musulmani in più non porterebbe a niente. Recupereremo in seguito. La nostra vera priorità è sbarazzarci della popolazione musulmana.[3]

Citazioni su Ratko Mladić[modifica]

  • Il generale Radko Mladić è una contraddizione vivente di cento chili, quanti ne pesa. La sua faccia larga, compatta è aperta quasi sempre al sorriso. A prima vista ispira fiducia, ma gli stessi alti funzionari dell'Onu, coloro che più lo hanno frequentato nel '93, sono divisi nel giudizio. (Demetrio Volcic)
  • Immagino che sia possibile che l'arresto del Gen. Ratko Mladić sia così anticlimatico e privo di complicazioni come sembra e che nel corso degli ultimi anni egli sia stato fuori dall'elenco degli attivi e a poco a poco sia divenuto, nei ricordi dei veterani, un vecchio brontolone derelitto con qualche ruga sgradevole. Le sue esigenze sarebbero state probabilmente modeste e ridotte: qualche bicchierino di slivovitz in compagnia di un prete indulgente (di solito è la Chiesa ortodossa serba che attiva la rete di sostegno e assistenza per criminali di guerra esausti o ricercati ) e un'occasionale battuta di caccia o un'escursione sciistica. Benché vi sia qualcosa di vagamente soddisfacente in questa banale conclusione – la figura del malvagio pieno di energia ridotto ad un guscio di esausta stremata banalità – c'è in essa anche qualcosa di repellente.
    In quanto anziano pensionato confuso o lavoratore a riposo, Mladić rischia di destare la solidarietà dei locali così come avvenne per John Demjanuk, ma questo a pochi anni di distanza dalle originarie atrocità e non diversi decenni. Mladić fu, inoltre, il direttore e l'organizzatore dei massacri di massa a Srebrenica e Zepa (come pure dell'osceno bombardamento della città aperta di Sarajevo), e non un semplice esecutore di ordini. Il nuovo e presunto governo riformista serbo non è del tutto privo di responsabilità per questo momento di nullità e confusione morale, poiché sembra considerare l'arresto di Mladić e del suo capo politico Radovan Karadžić come poco più che un episodio nell'arroventarsi delle relazioni di Belgrado con l'Unione Europea. Non è necessario essere uno sciovinista serbo praticante per trovare qualcosa di un po' triviale e sordido in questo calcolo. (Christopher Hitchens)
  • Io sinceramente penso che Mladić sia oggetto di accuse politiche. (Mario Borghezio)

Note[modifica]

  1. Citato in Chi è Ratko Mladic: 'macellaio' di Srebrenica e assedio Sarajevo, Lapresse.it, 22 novembre 2017
  2. Dal discorso pubblico in Trnovo, 12 maggio 1993. Video disponibile su YouTube.com.
  3. Citato in Mladic, i diari dell'orrore: "Sterminare i musulmani", Repubblica.it, 15 settembre 2010.

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