Rinaldo d'Aquino

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Rinaldo d'Aquino (1227/28 – 1279/81), poeta italiano.

Lamento dell'amante del crociato[modifica]

Incipit[modifica]

Giamai non mi conforto
né mi voglio ralegrare.
Le navi so' giunte al porto
e vogliono collare,
vassene lo più gente
in terra d'oltramare:
oimé, lassa dolente,
como degio fare?

Citazioni[modifica]

  • La croce salva la gente | e me face disvïare, | la croce mi fa dolente | e non mi val Dio pregare. | Oi croce pellegrina, | perché m'ài sì distrutta? (p. 41)
  • In terra d'oltremare | ita è la vita mia.[1]

Citazioni sul Lamento dell'amante del crociato[modifica]

  • Sentimenti gentili e affettuosi sono qui espressi in lingua schietta e di un pretto stampo italiano, con semplicità e verità di stile, con melodia soave. (Francesco De Sanctis)

Note[modifica]

  1. Citato in Pietro Mattei, Della sintassi e dello stile dei predecessori di Dante. Studi di Pietro Mattei, Tipografia del Lloyd Austro-Ungarico, Trieste, 1878, p. 16.

Altri progetti[modifica]

Bibliografia[modifica]

  • Rinaldo d'Aquino, Lamento dell'amante del crociato, parzialmente citato in Costanzo Di Girolamo, Modernità dei siciliani, Tabulae del Centro studi federiciani, anno 23, settembre 2011, Fondazione Federico II Hohenstaufen Jesi-Onlus, pp. 25-42, fondazionefedericoiijesi.it.