Robert J. Sawyer

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Robert J. Sawyer

Robert James Sawyer (1960 – vivente), autore di fantascienza canadese.

Incipit di Apocalisse su Argo[modifica]

ANCHE A TE SI OFFRE LA POSSIBILITÀ DI VIAGGIARE NELLO SPAZIO!
L'Agenzia Spaziale delle Nazioni Unite cerca uomini e donne di tutte le professioni per la prima esplorazione di un pianeta extrasolare

Ci occorrono 10.000 persone per formare l'equipaggio della Argo, la prima Starcologia (arca spaziale con ecologia) nella serie di astronavi a propulsione ramjet Bussard che la UNSA sta costruendo. La Starcologia Argo effettuerà una completa esplorazione di Eta Cephel IV ("Colchide"), un pianeta verde, tipo-Terra, a 47 anni-luce dal nostro sistema. In base al principio dell'arca stellare, ci occorre ogni tipo di specializzazioni; perciò cerchiamo operatori di tutti i campi del sapere umano. I candidati non devono avere compiuto il trentesimo anno e devono godere di buona salute. Per [R]ispondere, premete il riquadro e riceverete una copia del modulo di richiesta.

Processo alieno[modifica]

Incipit[modifica]

Il tenente di vascello fece capolino con la testa rasata nel quadrato ufficiale della portaerei. «Ci vorranno altre due ore, signori. Dovreste proprio dormire un po'.»
Francis Nobilio, un uomo sulla cinquantina, basso, con i capelli mossi metà castani e metà grigi, stava seduto su una poltrona imbottita con il telaio di metallo. Indossava un completo a due pezzi blu scuro e una camicia azzurrina. La cravatta era sciolta e gli pendeva intorno al collo. «Quali sono le ultime notizie?» disse.
«Come previsto, signore, un sottomarino russo arriverà prima di noi sul posto. E una nave da crociera brasiliana ha cambiato rotta per dare un'occhiata.»

Citazioni[modifica]

  • «Signore, abbiamo appena ricevuto un messaggio dal NORAD. Hanno localizzato l'astronave madre aliena. È in un'orbita polare, circa trecento chilometri a nord. E, signore, è immensa.» (p. 31)
  • Credimi, Frank in una causa importante non usare un consulente per la giuria equivale a una negligenza. (p. 98)
  • In Inghilterra i processi iniziano quando la selezione della giuria è finita. Qui negli USA una volta finita la selezione della giuria, è finito anche il processo. (p. 98)
  • Vedi, quando sei dichiarato legalmente pazzo, la questione si sposta drammaticamente su un altro livello. Non sei più innocente finché lo Stato non prova la tua colpevolezza. Piuttosto, una volta che sei internato, sei pazzo fino a quando tu non puoi provare di non esserlo. (p. 116)
  • «Maledettamente svegli, questi umani, eh? Meglio stare attenti, Kelkad. Prima che ve ne accorgiate, vi scavalcheremo.» (p. 135)
  • Il pianeta. Non 'la Terra'. Non 'casa'. Il pianeta. Tra di loro c'era un abisso. (p. 276)
  • «Ringrazio Dio per le giurie.» (p. 318)
  • «Amici,» disse «vi offriamo le stelle.» (p. 328)

Explicit[modifica]

Per un po' rimasero in silenzio. «Sai, i processi saranno una nuova Norimberga» disse Dale. «Ci saranno giudici da ognuno dei mondi che i Tosok hanno minacciato, ma Tony dice che i giudici non devono necessariamente essere legali; dopo tutto, tra le varie razze ci sono concetti giuridici molto diversi. Forse dovresti presentarti come uno dei giudici per la Terra.»
Frank inarcò le sopracciglia. «Io? No, no... non io. Non sarei equo. Ho già un'idea di quale dovrebbe essere il verdetto.»
Dale lo guardò. «Maledetto idealista. Tu li lasceresti andare.»
Frank sorrise.

[Robert J. Sawyer, Processo alieno, traduzione di Giorgia Gatta, collana Solaria Collezione n. 5, Fanucci Editore, 2001.]

Flashforward - Avanti nel tempo[modifica]

Incipit[modifica]

Primo giorno: martedì 21 aprile 2009

Una frattura spaziotempo…
Il centro di controllo del Grande collisore per adroni (Large Hadron Collider, LHC) del CERN era nuovo: era stato autorizzato nel 2004 e completato nel 2006. Comprendeva un cortile centrale, inevitabilmente chiamato 'il nucleo'. Ogni ufficio aveva una finestra che si affacciava o verso il nucleo o verso l'esterno, sul vasto caput del CERN. Il quadrilatero che circondava il nucleo aveva due piani, ma gli ascensori principali facevano quattro fermate: una a ciascuno dei due piani, una al piano terra, in cui si trovavano le caldaie e i magazzini, e la quarta al livello meno novantanove metri, da dove si raggiungeva una delle stazioni della monorotaia utilizzata per percorrere la galleria circolare di ventisette chilometri del collisero. La galleria stessa correva sotto terreni agricoli, nei pressi dell'aeroporto di Ginevra, e ai piedi delle montagne del Giura.

Citazioni[modifica]

  • «Il… qualsiasi cosa è successa esattamente all'ora programmata per l'inizio del vostro esperimento con l'LHC.» (p. 43)
  • La situazione, adesso, era la stessa. Chiunque avrebbe ricordato il luogo in cui si trovava quando quel blackout — un blackout di genere diverso — si era verificato.
    Chiunque fosse sopravvissuto, cioè. (p. 47)
  • Il tempo passa, le cose cambiano. (p. 249)
  • D'ora in avanti avrebbe vissuto. (p. 311)

Explicit[modifica]

Naturalmente non c'era modo di sapere se fra loro sarebbe nato qualcosa. Michiko poteva essere semplicemente un po' nostalgica, ricordando il passato, i bei momenti passati insieme al CERN per tanti anni.
Ma forse, solo forse erano sulla stessa lunghezza d'onda. Forse qualcosa sarebbe davvero successo tra loro. Forse, dopo tutti quegli anni, era destino che succedesse.
Theo lo sperò con tutto il cuore.
Ma solo il tempo lo avrebbe detto.

[Robert J. Sawyer, Flashforward - Avanti nel tempo, traduzione di Maurizio Nati, collana TIF Extra, Fanucci Editore, 2009.]

L'equazione di Dio[modifica]

Incipit[modifica]

Lo so, lo so… pareva pazzesco che l'alieno fosse giunto a Toronto. Certo, la città attira il turismo; ma si penserebbe che una creatura di un altro mondo punti sulle Nazioni Unite o forse su Washington. Klaatu non andò a Washington, nel film di Robert Wise, Ultimatum alla Terra?
Naturalmente si potrebbe anche ritenere pazzesco che il regista di West Side Story abbia fatto un buon film di fantascienza. In realtà, ora che ci penso, Wise ha fatto tre film di fantascienza, ciascuno meno appassionante del precedente.

Citazioni[modifica]

  • — Non riesco ad immaginare un motivo per cui la storia dell'evoluzione debba essere simile su vari pianeti.
    — Un motivo è evidente — disse Hollus. — Così è stato perché così Dio ha voluto. (p. 23)

Explicit[modifica]

Fui sorpreso dei miei ultimi pensieri. — Sai — dissi a Hollus, i cui peduncoli oculari si muovevano avanti e indietro — ricordo il primo momento in cui rimasi affascinato dai fossili.
Hollus attese che continuassi.
— Fu sulla spiaggia — dissi. — Giocavo con i sassi e fui stupito di trovare una conchiglia incastonata in uno di essi. Avevo trovato una cosa che non avevo mai saputo di cercare. — Il dolore diminuiva; tutto scivolava via. Strinsi la mano della Forhilnor. — Credo d'essere un uomo fortunato — dissi, sentendo la pace scendere su di me. — L'esperienza si è ripetuta.

[Robert J. Sawyer, L'equazione di Dio, traduzione di G.L. Staffinalo, Urania 1414, Mondadori, 2001.]

La genesi della specie[modifica]

Incipit[modifica]

Era buio fitto.
La ventottenne Louise Benoît, ricercatrice di Montreal dai folti capelli castani raccolti, secondo le regole, in una retina, vegliava nelle tenebre dell'angusta sala di controllo, sepolta due chilometri sotto la superficie terrestre, o "un miglio e un quarto", come le capitava di spiegare con un accento che i visitatori americani trovavano affascinante.
La sala di controllo era situata accanto alla piattaforma collocata nell'ampia caverna buia nella quale era stato costruito anche l'Osservatorio di neutrini di Sudbury.

Citazioni[modifica]

  • In un certo senso sapere che sarebbe potuta andare in modo diverso non potrà che farci bene. Ci ricorderà quanto sia preziosa la vita. (p. 201)

Explicit[modifica]

Era una cosa ridicola per una trentottenne, ma decise di incidere su quel muro le iniziali MV+PB; anche se, rifletté, avrebbe dovuto scrivere PB con i caratteri della lingua di Ponter. Così, ogni qualvolta fosse passata lì davanti, avrebbe sorriso invece di provare quella sensazione di insopportabile disgusto. Un sorriso mesto, sapendo che con ogni probabilità non l'avrebbe rivisto mai più. E comunque, quel ricordo… sì, di un amore, avrebbe cancellato la memoria di ciò che era accaduto lì.
Mary Vaughan procedette oltre il muro, proiettata verso il futuro.

[Robert J. Sawyer, La genesi della specie, traduzione di Giuseppe Costigliola, Urania 1536, Mondadori, 2008.]

Bibliografia[modifica]

  • Robert J. Sawyer, Apocalisse su Argo (Golden Fleece, 1990), traduzione di Riccardo Valla, Urania 1369, Mondadori, 1999. ISSN 1120-5288
  • Robert J. Sawyer, Processo alieno (Illegal Alien, 1997), traduzione di Giorgia Gatta, collana Solaria Collezione n. 5, Fanucci Editore, 2001. ISBN 88-347-0817-2
  • Robert J. Sawyer, Flashforward - Avanti nel tempo (Flashforward, 1999), traduzione di Maurizio Nati, collana TIF Extra, Fanucci Editore, 2009. ISBN 978-88-347-1578-9
  • Robert J. Sawyer, L'equazione di Dio (Calculating God, 2000), traduzione di G.L. Staffinalo, Urania 1414, Mondadori, 2001.
  • Robert J. Sawyer, La genesi della specie (Hominids, 2002), traduzione di Giuseppe Costigliola, Urania 1536, Mondadori, 2008.

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