Rossana Rossanda

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Rossana Rossanda

Rossana Rossanda (1924 – 2020), giornalista e donna politica italiana.

Citazioni di Rossana Rossanda[modifica]

  • [Sul ruolo di Valentino Parlato ne il manifesto] Fondamentale. Si è sempre occupato della gestione economica. È stato quello che ci ha salvato quando incombeva la minaccia della chiusura. Valentino è riuscito sempre a cavarsela.[1]
  • Il comunismo ha sbagliato, ma non era sbagliato.[2]
  • In verità, chiunque sia stato comunista negli anni Cinquanta riconosce di colpo il nuovo linguaggio delle Br. Sembra di sfogliare l'album di famiglia: ci sono tutti gli ingredienti che ci vennero propinati nei corsi Stalin e Zdanov di felice memoria. Il mondo, imparavamo allora, è diviso in due. Da una parte sta l'imperialismo, dall'altra il socialismo. L'imperialismo agisce come centrale unica del capitale monopolistico internazionale. [...] Vecchio o giovane che sia il tizio che maneggia la famosa Ibm, il suo schema è veterocomunismo puro. Cui innesta una conclusione che invece veterocomunista non è: la guerriglia.[3]
  • L'amico non conosce quel risvolto della passione che è la gelosia, infinita incertezza di sé; perciò è generosa, l'amicizia, e può andare nella comprensione oltre l'amore, spesso oscurato da quel bisogno d'un risarcimento che lo divora. Discreta e presente, non si contende il tempo dell'altro, non lo esige; e non la spengono, a volte, neppure le lunghissime assenze. L'amicizia è un rapporto straordinario che ci accompagna nella vita, che si può coltivare con delicatezza — perché nell'amicizia, la nostra mano non trema, il dono è facile, e il commiato leggero.[4]
  • Non ho votato Rifondazione perché Fausto Bertinotti diventasse presidente della Camera.[5]

La ragazza del secolo scorso[modifica]

Incipit[modifica]

Non ho trovato il comunismo in casa, questo è certo. E neanche la politica. E poi dell'infanzia non ricordo quasi niente, e poco dei primi sette anni nei quali – secondo Marina Cvetaeva – tutto sarebbe già compiuto. Non ho nostalgie di un'età felice né risentimenti per lacrime versate nella notte. Dev'essere stata un'infanzia comune, affettuosa, un'anticamera, una crisalide dalla quale avevo fretta di uscire per svolazzare a mo' di farfalla. Tutti mi sembravano farfalle tranne i bambini.

Citazioni[modifica]

  • È da quando la politica si disprezza che le cariche elettive sono retribuite con cifre mirabolanti.
  • La guerra si materializzava nelle cose, negli itinerari, nei divieti, nelle mancanze, era una sorta di disgrazia naturale più che un'impresa umana sulla quale si sarebbe potuto interferire. Potuto e magari dovuto? Quando mai. Quella sorta di cinismo o pigrizia che passa per italica bonomia, secoli di «tutto cambia dunque niente cambia», stringeva dovunque.
  • Ma per varcare quella sacra soglia a diciassette anni dovevo concludere la seconda liceo in classe e con la media dell'otto, e subito dopo fare l'esame di maturità. Non c'erano soldi per le lezioni private, me la cavai da sola, salvo qualche ora di matematica, che temevo. Fu una rivelazione. Un'assistente universitaria che doveva avere un destino tragico, una donna esile dai capelli raccolti e la scrittura veloce e bellissima, mi fece scoprire il calcolo – la sua matita correva sulla carta, le sue parole nella mia testa mi districavano la mente, mi insegnò a usarne come un gioco del quale mi svelava i meccanismi.
  • Non sono mai stata populista: non lo può essere chi è venuto alla politica dal rifiuto del fascismo. Avevo visto il poveraccio fascista, quello che si era messo nelle milizie nel 1944 perché non sapeva dove andare. Conoscevo al sud chi si faceva carabiniere o seminarista per necessità ma diventava poi molto carabiniere e molto seminarista. Le scelte prima le facciamo poi ci fanno.
  • Ho avuto spesso paura. Le scelte obbligate sono serie. Non avevo sognato avventure, volevo passare la vita in biblioteca. E ora stavo in un’avventura di molti, accettando di fare e andare dove mi era detto, non molto, nulla di impossibile; il più era ripetere gesti e strade ignorando se qualcuno mi osservava, sapendo di contar poco e però sussultando davanti ai proclami di Kesselring, freschi sul muro, che mi informavano come per meno del niente che facevo sarei stata impiccata.

Citazioni su Rossana Rossanda[modifica]

  • [Sulla proposta di radiazione dal Partito dei membri fondatori de Il Manifesto] Abbiamo chiesto loro il coraggio di rinunciare a una sorta di privilegio che in effetti essi hanno creduto di potersi creare facendosi una loro rivista e agendo su un duplice piano, ossia all'interno e all'esterno del partito. Essi hanno risposto di no. (Alessandro Natta)
  • Ai tempi di Nixon la signora Rossana Rossanda sostenne, credo in una prefazione, che cultura è soltanto Marx e Lenin, e che tutto il resto che circola per scuole e università sotto quel nome, non è più cultura: quest'avvertenza era rivolta, mi pare, ai giovani. Nessun piromane del passato si era così vertiginosamente arrischiato a scagliare musica, pittura, scienza, Bibbia, Vedanta e tragedie di Shakespeare negli abissi cosmici della non cultura. (Juan Rodolfo Wilcock)
  • Sai, Rossana è la donna più intelligente che io abbia conosciuto e che ti capiterà di conoscere al mondo, lasciamola lavorare. (Gabriel Garcia Marquez)
  • [Su Rossana Rossanda e Lucio Magri al vertice del Partito di Unità Proletaria] Sono portatori sistematici del revisionismo neotogliattiano e berlingueriano,un moderatismo ad oltranza tinto di rosso, dove il colore serve solo a coprire tramite il chiacchiericcio l'asfissia teorica e l'impotenza pratica sul piano delle iniziative tra le masse. (Mario Capanna)

Note[modifica]

  1. Dall'intervista di Simonetta Fiori, Rossana Rossanda ricorda Valentino Parlato: "Ci ha salvato dalla chiusura su di lui si poteva contare", Repubblica.it, 3 maggio 2017.
  2. Dal programma televisivo Che tempo che fa, 29 aprile 2006.
  3. Da Il discorso sulla Dc, Il Manifesto, 28 marzo 1978, p. 1.
  4. Da L'amicizia è uno scandalo quando è fra donne, febbraio 1984, in Anche per me, pp. 138-139.
  5. Da La vera posta, Il Manifesto, 25 aprile 2006.

Bibliografia[modifica]

  • Rossana Rossanda, Anche per me, Feltrinelli, Milano, 1987. ISBN 88-07-08037-0
  • Rossana Rossanda, La ragazza del secolo scorso, Einaudi.

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