Stéphane Mallarmé

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Stéphane Mallarmé

Stéphane Mallarmé (1842 – 1898), poeta francese.

Citazioni di Stéphane Mallarmé[modifica]

  • Amo | l'orrore d'essere vergine, e io voglio | vivere nel terrore che mi danno | i miei capelli, e a sera, nel mio letto, | inviolato rettile, sentire | nell'inutile carne della pallida | tua chiarità il freddo scintillio, | tu che bruci di castità, o notte | bianca di ghiacci e di crudele neve! | E tua sorella solitaria, o eterna | sorella, a te il mio sogno salirà: | tale già, raro e limpido il mio cuore | che lo pensò, mi credo sola in questa | patria di tedio e tutto intorno a me | vive idolatra innanzi ad uno specchio | che riflette nell'acque addormentate | Erodiade e lo sguardo di diamante... | O estremo incanto, sì! ecco lo sento! Io sono sola.[1]
  • Dare un più puro senso alle parole della tribù.[2][3]
  • È Poesia il sublime mezzo per il quale la parola conquista lo spazio a lei necessario: comporre versi è un'attività che si potrebbe definire testografica.[4]
  • Evocare, in un'ombra apposita, l'oggetto taciuto, con parole allusive, mai dirette, che si riducono a silenzio uguale, comporta tentativo vicino a creare...[5][6]
  • I governi cambiano, la prosodia resta sempre intatta.[7][8]
  • Il casuale dev'essere bandito dall'opera moderna, e può essere soltanto simulato.[9]
  • Il mondo è fatto per finire in un bel libro.[10][3]
  • Il puro sole che ripone | troppa luce per discernervi | toglie abbagliato la camicia | del vetraio dal suo groppone.[11]
  • La carne è triste, ahimè! e ho letto tutti i libri.[12]
  • La piega non tagliata del libro invita ancora a quel genere di sacrificio che fece sanguinare i bordi rossi degli antichi volumi; l'uso di una lama o di un tagliacarte ne sancisce l'appropriazione.[13]
  • Mi figuro per un inestirpabile senza dubbio pregiudizio di scrittore che nulla resterà non detto.[14][8]
  • Nominare un oggetto equivale a sopprimere i tre quarti del godimento della poesia, che è dato dall'indovinare poco a poco: suggerirlo, ecco il sogno.[10][6]
  • [Su Prélude à l'après-midi d'un faune di Claude Debussy] Non me lo sarei mai aspettato! La musica prolunga l'emozione del mio poema ed evoca le scene con maggior brillantezza di qualsiasi colore.[15]
  • Non si scrive un poema con le idee, ma con le parole.
Ce n'est point avec des idées que l'on fait des vers... C'est avec des mots.[16]
  • Un appetito da alligatore | di giovane tarabuso il vigore | un cappello in pelo di castore | con una voce da stentore | è tutto snocciolato il signor Vittore. | (Per Vittore il quale dubitava che esistessero delle rime in «ore»)[17]

Incipit de Un colpo di dadi mai abolirà il caso[modifica]

MAI
quand'anche lanciato in circostanze eterne
dal fondo d'un naufragio...[18]

Citazioni su Stéphane Mallarmé[modifica]

  • Mallarmé è intraducibile anche in francese. (Jules Renard)
  • Un ventaglio, volatrice che | Fu delizia delle immiti estati, | D'un fresco colpo d'ala ha sfiorato | l'uccello della tazza di tè. (Raymond Radiguet)
  • Viveva allora in provincia facendo il professore d'inglese, ma frequentava spesso Parigi. Fornì al Parnasse versi di una novità che fece scandalo sui giornali. Preoccupato certo! della bellezza, considerava la chiarezza come una grazia, secondaria, e affinché il suo verso fosse molteplice, musicale, raro, e, quando abbisognava, languido o eccessivo, ridicolizzava tutti per piacere ai raffinati, di cui era, lui, il più difficile. (Paul Verlaine)

Note[modifica]

  1. Da Erodiade (Scena), in Poesie e prose, introduzione e note di Valeria Ramacciotti, traduzioni di Adriano Guerrini (Poesie) e Valeria Ramacciotti (Prose e Un colpo di dadi), Garzanti, Milano, 1992, pp. 63-64. ISBN 88-11-58487-6
  2. Da Le tombeau d'Edgar Poe.
  3. a b Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, Milano, 2013. ISBN 9788858654644.
  4. Da Quaderni postumi 1890/1898.
  5. Da Variations sur un sujet.
  6. a b Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  7. Da La musica e le lettere.
  8. a b Citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
  9. Da Le poesie di Edgar Poe.
  10. a b Da Sur l'évolution littéraire.
  11. Da Il vetraio, Canzonette, VI, in Poesie e prose, introduzione e note di Valeria Ramacciotti, traduzioni di Adriano Guerrini (Poesie) e Valeria Ramacciotti (Prose e Un colpo di dadi), Garzanti, I grandi libri, Milano, 1992, p. 179. ISBN 88-11-58487-6
  12. Da Tutte le poesie, a cura di Massimo Grillandi, Newton e Compton, Roma, 1990.
  13. Citato in Roger Cohen, Cari baby boomer, fatevene una ragione i social network non sono il demonio, traduzione di Anna Bissanti, repubblica.it, 23 gennaio 2014.
  14. Da Variations sur un sujet.
  15. Citato in AA.VV., Il libro della musica classica, traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2019, p. 231. ISBN 9788858022894
  16. Citato in Paul Valéry, Degas, Manet, Morisot, Princeton University Press, 1960.
  17. Da Dediche, autografi, invii diversi, LXIX, in Tutte le poesie, a cura di Massimo Grillandi, Newton, Grandi Tascabili, Roma, 1990, p. 371.
  18. Citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993.

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