Teresa Albarelli

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Teresa Albarelli (1788 – 1868), nota anche come Teresa Albarelli Vordoni, poetessa e scrittrice italiana.

Citazioni di Teresa Albarelli[modifica]

  • A suo fratello Michele Albarelli

Michel, se ingordo topo mai non roda
Alcun de' libri tuoi, dimmi, leggendo
Di quegli antichi, che doppiere altrui
Erano per trovar filosofia,
Di lor pietà ti prende, ovver di noi,
Che per altro sentier messi ci siamo
A saper dove sta? Poi dimmi un tratto
Filosofo qual è? Chi scarno ha volto,
Ispida barba, scarmigliato crine,
Veste cenciosa, e gran bisaccia al collo
Tu filosofo chiami? Andar girone
Con la lanterna in man di giorno fitto,
Far d'una botte casa, o gir narrando
D'esser nato sei volte, or uomo, or donna,
Or pavone ed or gallo; basta, dimmi,
Onde un per noi filosofo si appelli?

(da Parnaso italiano novissimo raccolto e pubblicato per cura di U. E., tomo IV, Dalla stamperia francese, Napoli, 1827, p. 10)

Incipit di Sermone ad Anna de Fratnich Salvotti[modifica]

Anna, tempo è egli omai, che ti favelli
Come ad amica, e a te d'un mio peccato
Io mi confessi; e se mi allarga il freno
Securtà troppa, tu gentil perdona.
Or dove tende, penserai tu forse,
Tale scusa non chiesta? e dove mai
Tal esordio uscirà?--Dove? mi ascolta:
Fino dal dì, che primo io nel tuo albergo
Poneva il piede, e tu, qual sei cortese,
Ad una ad una le diverse tele
Di tua man pinte, a me mostrando andavi,
Serpere in seno dell'invidia il tar lo,
Donnesca pecca, io mi sentiva, e in core
Così diceva: Quanto mai la sorte
Fu a lei d'ingegno liberal, che in breve
Giro di soli, con maestra mano
I miglior vince in sì difficil arte!

Citazioni su Teresa Albarelli[modifica]

  • Amica alla Teotochi Albrizzi era la Teresa Alberelli Vordoni nata in Verona nello scorcio del settecento [...]. Fu essa bellissima della persona e del volto, coltissima e dedita alla poesia fino dalla sua gioventù. [...]. Dimorò per circa tre anni col marito in una villa del veronese ; qui dedicossi con viva passione allo studio della lingua, così che il padre Antonio Cesari[1] diceva che pochissimi conosceva, che la superassero. (Filippo Nani Mocenigo)
  • Quanto avvenente di forma altrettanto d'ogni virtù specchiato esempio, raduna in se stessa ogni pregio migliore. Beendo a' più puri antichi fonti della italiana poesia riuscì a dettare versi per bellezza di concetti e per purezza di stile preziosi, e ben a ragione un uomo nelle amene lettere dittatore, il ch. professore A. Giuseppe Barbieri, ne ha voluto inserire qualche saggio in calce alle sue Opere pubblicate recentemente in Padova. (Ginevra Canonici Fachini)

Note[modifica]

  1. Antonio Cesari, linguista e massimo teorico del Purismo del XIX secolo.

Bibliografia[modifica]

  • Sermone di Teresa Albarelli Vordoni ad Anna de Fratnich Salvotti, Verona, Tip. Ramanzini, 1831.

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