Thorwald Dethlefsen

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Thorwald Dethlefsen (1946 – 2010), psicoterapeuta ed esoterista tedesco.

Per approfondire, vedi: Malattia e destino.

Il destino come scelta[modifica]

  • Il sapere può essere soltanto il risultato della propria esperienza, e non può di conseguenza essere prelevato da altri o passato ad altri. Tutto quello che prendo dagli altri, posso solo crederlo, mai saperlo veramente. Non ha importanza avere buoni motivi per credere a qualcosa o non crederci. Credere significa: non sapere. In questo neppure i calcoli della probabilità hanno un peso. Da questo punto di vista la scienza si rivela come una grande comunità unita dalla fede, che continua a ruminare fino a rendere irriconoscibili le briciole di quei pochi che realmente sanno. (p. 15)
  • Far sparire i sintomi è la cosa meno importante del mondo. Nel mondo della tecnica esistono molti sistemi di allarme, come per esempio una lampada rossa in una cella frigorifera, che controlla che la temperatura non salga in modo pericoloso. Nessuna persona di buon senso vedendo accendersi la lampadina la sviterebbe, annunciando poi orgogliosamente, quando la lampadina si spegne, di aver riparato la cella frigorifera. Nella «riparazione» dell'uomo questo procedimento grottesco si ripete però costantemente. Appena si annuncia un sintomo, il medico lo fa sparire e fa passare questo piccolo imbroglio per un successo terapeutico. (p. 110)
  • Col principio di similitudine Hahnemann ha formulato correttamente e in modo valido un principio primo. La guarigione può avvenire soltanto attraverso l'analogia: per questo ogni sistema terapeutico può essere valutato in base alla sua conformità o meno al principio omeopatico. La medicina ufficiale pensa in termini allopatici, cerca cioè di guarire attraverso l'opposto – per contraria. Il principio di opposizione contraddice la legge universale. Resistenza produce sempre resistenza: in questo modo è possibile ottenere qualche effetto, ma non guarire. (p. 122)
  • La malattia del nostro tempo è la mancanza di significato della vita, e questa mancanza di significato ha sradicato l'uomo dal cosmo. La mancanza di significato è il prezzo che l'umanità ha dovuto pagare per il suo tentativo di evitare la responsabilità. (p. 201)

Vita dopo vita[modifica]

  • Il fatto che è stato possibile confermare con i metodi scientifici tradizionali tutte le conclusioni alle quali Steiner era giunto per via puramente spirituale dimostra in modo lampante che il metodo delle scienze naturali non è l'unico che permette di studiare la realtà, e prova altresì che parallelamente ad esso esiste una conoscenza spirituale esatta per lo meno quanto quella scientifica. (p. 180)
  • La polarità è la base della nostra esistenza. [...] Noi viviamo nei contrari, pensiamo per contrari, anzi la tensione che nasce fra i due poli opposti è il presupposto perché un fenomeno possa venir recepito dalla nostra coscienza. Un solo essere non è soggetto a questa polarità: Dio. E noi proprio per questo non riusciamo ad immaginarlo. (p. 122)

Bibliografia[modifica]

  • Thorwald Dethlefsen, Il destino come scelta: psicologia esoterica (1984), traduzione di Paola Giovetti, Roma, Mediterranee, 2006. ISBN 8827200061
  • Thorwald Dethlefsen, Vita dopo vita: dialoghi con reincarnati (1978), traduzione di Stefania Bonarelli, Roma, Mediterranee, 2006. ISBN 8827200967

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