Utente:Superchilum/Sandbox

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Disambigue[modifica]

Fare[modifica]

  • Villa (edificio con nota disambigua a disambigua)
  • ...

Non ancora materiale[modifica]

  • Asterisco (tipografico con nota disambigua a Mino Maccari)
  • Balto (cane con nota disambigua a film)
  • Casablanca (città con nota disambigua a film)
  • Casimiro/a (nome con nota disambigua a cashmere)
  • Drive In (posto con nota disambigua a programma televisivo)
  • Excalibur (spada con nota disambigua a film)
  • Falso amico (concetto linguistico con nota disambigua a falsa amicizia)
  • Gallo cedrone (animale con nota disambigua a film)
  • Gommalacca (materiale con nota disambigua all'album)
  • La ragazza di campagna (film con nota disambigua all'opera teatrale)
  • Lilla (città con nota disambigua a disambigua)
  • Michael Collins (patriota con nota disambigua a film)
  • Mulan (film con nota disambigua all'eroina Hua Mulan)
  • Palazzo reale (tipo di palazzo con nota disambigua a disambigua)
  • Petroliere (mestiere con nota disambigua alla nave)
  • Porcile (spazio per i maiali con nota disambigua a disambigua)
  • Ratatouille (piatto con nota disambigua a film)
  • Servizio pubblico (concetto con nota disambigua a programma televisivo)
  • Smalto (rivestimento con nota disambigua a disambigua)
  • Star Trek (franchise con nota disambigua a disambigua)
  • Wasabi (cibo con nota disambigua a film)

Personaggi del BarLume[modifica]

da La briscola in cinque
  • Ampelio Viviani, anni 82, ferroviere in pensione, discreto ex ciclista dilettante e incontestato trionfatore della gara di moccoli introdotta (ufficiosamente) all'interno della festa dell'Unità di Navacchio per ventisei anni consecutivi dal 1956 [...] (p. 21)
  • [Massimo] È sulla trentina, capelli ricci, barba; un aspetto vagamente arabeggiante, accentuato dal camicione da pirata lungo fino alle ginocchia miracolosamente immune da aloni di sudore. (p. 22)
  • [...] Gino Rimediotti, 75 portati male, pensionato delle poste [...] (p. 22)
  • Il quarto uomo si chiama Pilade Del Tacca, ha assistito al placido scorrere di settantaquattro primavere ed è felicemente soprappeso. Anni di duro lavoro al Comune di Pineta, in cui se non fai colazione quattro volte per mattina non sei nessuno, lo avevano forgiato sia fisicamente che caratterialmente: infatti, oltre che maleducato, era anche un rompicoglioni. (p. 23)
  • [Aldo] [...] vedovo spensierato e di compagnia [...] (p. 24)
  • [...] se per caso uno manifestava qualche disappunto riguardo al cibo, la cosa trovava sempre modo di arrivare all'orecchio dello chef de cuisine, Otello Brondi detto Tavolone. Detto personaggio, pur dotato di innegabile talento nell'arte apiciana, non era stato però molto benvoluto dalle Muse sotto tutti gli altri aspetti, per cui il critico si trovava spesso a lato del tavolo un metro cubo di pancia di cuoco, guarnito da due avambracci grossi e pelosi come orsi, che gli chiedeva «Come mai 'un ti garba?» con non esattamente servizievole. (pp. 25-26)
  • Ne aveva parlato una volta, proprio col dottor Carli: e si erano trovati d'accordo sul fatto che non era umanamente possibile trovare, nel dottor commissario come lui avrebbe amato farsi chiamare, niente che ispirasse la minima briciola di simpatia. Dopo aver concluso, in armonia con Carli, che Vinicio Fusco era permaloso, arrogante, testone, presuntuoso e vanesio, il dottore aveva sentenziato:
    – Quell'uomo è un libro di barzellette sui calabresi. (p. 35)
  • [Tiziana] Alta, bel portamento, rossa di capelli come il nome suggeriva, era stata assunta da Massimo in quanto possedeva due qualità perfette per lavorare in un bar. In primo luogo, non era imbranata. Secondo, aveva un paio di puppe bellissime, che occultava con scarso successo dentro magline attillatissime o camicette col nodo e nessun bottone allacciato. (pp. 50-51)
da La tombola dei troiai (in Sei casi al BarLume)
  • Massimo alzò la testa, e l'immagine che vide confermò la sua prima impressione auditiva che si trattasse di un rompicoglioni. O, meglio, di una rompicoglioni. [Alice Martelli]
    Gonna lunga da fricchettona sotto un giaccone abbottonato fino al mento, abbinata a stivali pseudomilitari di quelli alla prossima moda, mezzi guanti di lana in stile finto povero e berretto da Babbo Natale con tanto di pompòn che le sbatacchiava in faccia per via del vento; sicuramente, una fuoriuscita da un rave o da qualche altro passatempo inutile alla ricerca di un caffè triplo per mitigare, almeno temporaneamente, l'effetto coordinato di alcol e acidi vari e riuscire così a tornare a casa indenne. (p. 151)
da A bocce ferme
  • Se invece siete nuovi di queste parti, è bene sapere che la voce che avete appena sentito è quella di Marco Pardini, detto Marchino, banconista ufficiale del BarLume da un paio d'anni circa. Sul perché un cristone di un metro e novanta con una vistosa collezione di muscoli in bellavista sia soprannominato Marchino, le ipotesi valide sono due. La numero uno è che qui siamo in Toscana, un posto dove i tuoi figli rimangono «i bimbi» anche quando hanno cinquant'anni e un paio di divorzi alle spalle. La seconda è che Marchino, pur avendo trent'anni e fischia, di solito ragiona come se ne avesse otto, e quindi il soprannome da terza elementare tutto sommato non stona. Al di là di tutto Marchino è un barman decente e professionale, e – anche se Massimo non lo ammetterebbe mai in pubblico – pare che sia un gran bel figliolo, cosa che sulla clientela femminile ha il suo innegabile peso. (p. 16)
  • Tiziana Guazzelli era entrata al BarLume dieci anni prima, dopo aver convinto Massimo con un curriculum privo di esperienza e pieno di speranza e una camicia gialla priva di reggiseno e piena di ogni ben di Dio, e piano piano si era rivelata una vera e propria cupola, pardon, colonna portante del BarLume prima e del Bocacito poi, fino a rilevare le quote di Aldo quando quest'ultimo aveva deciso di andare in pensione. Precisa, cortese, puntuale, intelligente, Tiziana aveva un unico difetto: Marchino. Ovvero il Marco Pardini di cui si parlava prima, proprio lui. Prima fidanzato, poi sposato, poi lasciato, poi ripreso, poi addirittura fatto assumere al BarLume in qualità di banconista aggiunto, nell'incredulità generale di Massimo e dei vecchietti che ancora oggi si chiedono per quale motivo Tiziana abbia voglia di vedere Marchino anche sul posto di lavoro, visto che è opinione comune che già averlo in casa è troppo. (p. 21)

Raccolte[modifica]

Giuramenti da LV[modifica]

  • ? (Agente Arancione) alla fine di GL 20 del 2013?

Motto scout[modifica]

Associazione Scouts Cattolici Italiani (ASCI)[modifica]

  • Motto associativo: Estote Parati
  • Motto dei Lupetti (Parola Maestra): Del Nostro Meglio
  • Motto degli Esploratori: Estote Parati
  • Motto dei Rover, degli R-S e dei Capi: Servire

Associazione Guide Italiane (AGI)[modifica]

  • Motto associativo: Estote Paratae
  • Motto delle Coccinelle: Eccomi
  • Motto delle Guide: Estote Paratae
  • Motto delle Scolte, delle Scolte di San Giorgio e delle Capo: Servire

Promessa scout[modifica]

Associazione Scouts Cattolici Italiani (ASCI)[modifica]

Con l'aiuto di Dio prometto sul mio onore di fare del mio meglio:

  • Per compiere il mio dovere verso Dio e verso la Patria;
  • Di aiutare il prossimo in ogni circostanza;
  • Di osservare la legge Scout.

Pick-up lines[modifica]

  • Let’s go somewhere we can be alone. Ah, there doesn’t seem to be anyone on this couch.
    • S. Quentin Quale in Go West with Groucho Marx and June Maccloy. MGM 1940, directed by Edward N. Buzzell.
  • If I were to send you flowers... No wait, let me rephrase: If I were to let you suck on my tongue, would you be grateful?
  • Yo, girl. I got my library card and I’m checking you out.

Citazioni da fontare[modifica]

Ok autore e fonte[modifica]

  • Le notizie sulla mia morte sono fortemente esagerate. (Twain, normalmente più comune quella errata [cercare fonti], trovare in italiano?)
  • I have an ingenious idea for a company. My company will be in the business of selling computer games. But, unlike other computer game companies, mine will never have to hire a single programmer, game designer, or graphic artist. Instead I’ll simply find people who know how to make games, and ask them to donate their games to me. Naturally, anyone generous enough to donate a game will immediately relinquish all further rights to it. From then on, I alone will be the copyright-holder, distributor, and collector of royalties. This is not to say, however, that I’ll provide no “value-added.” My company will be the one that packages the games in 25-cent cardboard boxes, then resells the boxes for up to $300 apiece. But why would developers donate their games to me? Because they’ll need my seal of approval. I’ll convince developers that, if a game isn’t distributed by my company, then the game doesn’t “count” — indeed, barely even exists — and all their labor on it has been in vain.
    Admittedly, for the scheme to work, my seal of approval will have to mean something. So before putting it on a game, I’ll first send the game out to a team of experts who will test it, debug it, and recommend changes. But will I pay the experts for that service? Not at all: as the final cherry atop my chutzpah sundae, I’ll tell the experts that it’s their professional duty to evaluate, test, and debug my games for free!
    On reflection, perhaps no game developer would be gullible enough to fall for my scheme. I need a community that has a higher tolerance for the ridiculous — a community that, even after my operation is unmasked, will study it and hold meetings, but not “rush to judgment” by dissociating itself from me. But who on Earth could possibly be so paralyzed by indecision, so averse to change, so immune to common sense?
    I've got it: academics! (Scott Aaronson, Review of “The Access Principle” by John Willinsky, MIT Press, 2005. In italiano? cfr. [1])
  • O eloquent, just, and mighty Death! whom none could advise, thou hast persuaded; what none hath dared, thou hast done; and whom all the world hath flattered, thou only hast cast out of the world and despised; thou hast drawn together all the far-stretched greatness, all the pride, cruelty, and ambition of man, and covered it all over with these two narrow words, Hic jacet![1]
  • Our tragedy today is a general and universal physical fear so long sustained by now that we can even bear it. There are no longer problems of the spirit. There is only the question: When will I be blown up? Because of this, the young man or woman writing today has forgotten the problems of the human heart in conflict with itself which alone can make good writing because only that is worth writing about, worth the agony and the sweat.... (William Faulkner, discorso di accettazione del Nobel, 1950)
  • Genova è varia per definizione. Su Genova e sui genovesi non si possono dare definizioni univoche, è plurivoca per definizione. Quindi io andrei cauto anche su quel detto ormai diventato proverbiale dell'avarizia dei genovesi... ma io conosco genovesi liberalissimi e generosi. [...] Certo, è un popolo operoso, attento ai negozi, anche oculato, ma capace di grandi imprese, popolo di viaggiatori, di emigranti, eh... non si può ridurre tutto a una definizione così lapidaria.[2]
  • Qui siamo usciti da uno dei tanti caruggi di Genova, queste viuzze segrete, ma che intorno hanno bellezze straordinarie, che aprono in piazze sontuose; altri invece irti di contrasti, di folla, di uffici di cambio, di borsa.[2]
  • Good grief! (Charlie Brown, Peanuts) -> "Misericordia!" ([2][3]), in quelle recenti "Santa miseria!" (cfr. *Good Grief! -> Misericordia! / Santo Cielo!, cfr. Bassano di Tufillo, p. 94, 122)
  • I can't stand it. -> Non lo sopporto. (Charlie Brown, Peanuts) (cfr. Bassano di Tufillo, p. 94, 122)
  • "You don't need people's opinions on a fact" (John Oliver) https://www.washingtonpost.com/blogs/erik-wemple/wp/2014/05/12/john-oliver-on-climate-change-skeptics-you-dont-need-peoples-opinions-on-a-fact/
  • Dio mi sta bene, e anche la patria e la famiglia; ma il trilogismo Dio-Patria-Famiglia non mi sta più bene. Dico no a quel dio usato come cemento nazionale, a quella patria spesso usata per distruggere altre patrie, a quella famiglia chiusa nel proprio egoismo di sangue. Non mi riconosco tra quei cittadini ligi e osservanti che vanno in chiesa senza fede, che esaltano la famiglia senza amore, che osannano alla patria senza senso civico. (Adriana Zarri, da "Tre racconti per «identificarsi cristiani»: Forse" di Adriana Zarri a pag. 27 di "Servizio della parola" n. 186 del 1987; cfr. anche "Berlusconismo", BERIO 945.0929 BER, capitolo prima di "I ceti medi") spesso erroneamente attribuita a Margherita Hack, cfr. https://alerino.blog/2019/11/21/pablo-neruda-lentamente-muore/)
  • Adriana Zarri, in "Berlusconismo", BERIO 945.0929 BER, capitolo prima di "I ceti medi"

Ok autore, trovare fonte[modifica]

  • A rigor di termini, non si può dimostrare nessuna ipotesi e nessuna teoria. Si può soltanto invalidarle. Quando diciamo che crediamo in una teoria, vogliamo in realtà dire che non siamo in grado di dimostrare che è sbagliata, non che possiamo dimostrare, con assoluta certezza, che sia giusta.] Una teoria scientifica può reggere anni, e anche secoli, e può accumulare centinaia di piccole prove che la confermano. Ma è sempre vulnerabile e basta una sola scoperta che sia con essa in conflitto per distruggere l'intera ipotesi e esigere una nuova teoria. Non si può mai sapere quando si presenterà questa prova contraddittoria. Forse domani e forse mai. Ma la storia della scienza è cosparsa di possenti edifici abbattuti da un caso o da una banalità. (Gerhard Robbins, fisico, ma è enciclopedico?)
  • Che cos'è il baccalà? Nient'altro che una mummia commestibile. (Alfonso Hernández Catá)
  • La vita è meravigliosa ha avuto due registi: Frank Capra e Dio. (Robert Sklar)
  • (epitaffio di Jacques de La Palice, v. w:Jacques_de_La_Palice#Lapalissiano)
  • Il nostro cervello è diviso in due parti, una per decodificare le parole, i numeri, l'altra per "leggere" le immagini. Con un libro si usa una una parte del cervello, così come si usa l'altra parte per osservare un quadro, ma per un fumetto si usa il cervello tutto intero. (Stan Lee)
  • L'aldilà, nell'universo Marvel, ha le porte girevoli. (Stan Lee)
  • L'attrazione per le regioni polari per chi vi è stato una volta è irresistibile. Quel senso di assoluta libertà dello spirito, quell'allontanamento da ogni cura di cose materiali che non siano quelle indispensabili alla sopravvivenza, quel perdere valore di idee, principi, sentimenti, così importanti ed essenziali nel mondo civile. [...] La legge umana che più non esiste e cede il posto a quella della natura. [...] Quella solitudine immensa dove ognuno si sente re di sé stesso. Tutto questo una volta provato non lo si dimentica più ed esercita un fascino al quale è impossibile resistere. (Umberto Nobile, apparentemente citato in C. Barbieri, "SOS dal Polo Nord", Biblion Edizioni, 2008)
  • Lesbismo, omosessualità, sadismo, masochismo non sono perversioni. Ci sono, infatti, solo due perversioni: l'hockey su prato e il balletto sul ghiaccio. (Faina Georgievna Ranevskaja)
Лесбиянство, гомосексуализм, садизм, мазохизм — это не извращения. Извращений, собственно, только два: хоккей на траве и балет на льду. (fonti in [4])
  • Soffrirò... morirò... | Ma intanto | Sole, vento, vino, trallallà. (Miša Sapego [ma è enciclopedico?])
  • Se hai bisogno di chiedere cos'è il jazz, non lo saprai mai. (If you still have to ask, shame on you, c'è su en.wikiquote) (Louis Armstrong)
  • Se volete collaborare, bene... se volete le sciabole, meglio. (Vincenzo De Luca, 2015) [5][6]
  • Uccidere un uomo? No, no. Io potrei uccidere solo una qualsiasi forma di vita priva di coscienza: formiche, datteri, assicuratori... (Woody Allen) Citato in Malvaldi e Leporini, Capra e calcoli, p. 147 (cfr.), ma non ci sono altri riferimenti, quindi boh
  • Nel mondo ci sono solo due tipi di persone: quelle che adorano Bruce Springsteen e quelle che non l’hanno mai visto dal vivo. (Larry Katz, Boston Herald Newspaper, 1970s)
  • Citazioni sull'hockey su ghiaccio
  • Non è un criterio per giudicare un rompicapo il fatto che il risultato sia intrinsecamente interessante o importante. Al contrario, i problemi veramente pressanti, come la cura del cancro o il progetto di una pace duratura, spesso non sono affatto rompicapo, soprattutto perché può darsi che non abbiano alcuna soluzione. (Kuhn, cit. in Malvaldi, Le due teste del tiranno, p. 10)
  • Programma Apollo definito "il miglior investimento da quando Leonardo da Vinci si è comprato un taccuino" (cit. in Malvaldi, Le due teste del tiranno, p. 12) check https://space.nss.org/settlement/nasa/spaceresvol4/newspace3.html
  • Non saprei signore. A cosa serve un neonato? (Michael Faraday quando gli chiesero a cosa servisse l’elettricità, cit. in Malvaldi, Le due teste del tiranno, p. 21) cfr. https://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2018/05/15/news/malvaldi-la-chimica-non-e-nostra-nemica-1.16839194
  • O Re, per viaggiare da un luogo all'altro ci sono strade per il Re e strade per il popolo, ma in geometria c'è un'unica strada per tutti (Menecmo, da Beckmann, 1989, pag. 34) https://it.wikipedia.org/wiki/Menecmo (ma anche Malvaldi, Le due teste del tiranno, p. 46)
  • Alcuni tra i suoi concittadini criticavano la matematica pura chiedendosi con disprezzo che utilità avessero tali risultati. L'autore replicava con orgoglio: sono degni di essere accettati per amore delle dimostrazioni stesse, allo stesso modo in cui accettiamo molte altre cose nella matematica per questa e nessun'altra ragione. (Apollonio di Perga, cit. in Malvaldi, Le due teste del tiranno, p. 50)
  • Un uomo pratico è una persona che commette esattamente gli stessi errori dei propri predecessori. (Alfred North Whitehead, cit. in Malvaldi, le due teste del tiranno, p. 53)
  • Nessuna testimonianza basta a stabilire che è avvenuto un miracolo, salvo che la falsità del teste non rappresenti un miracolo ancora più grande. (David Hume, check anche Malvaldi, Le due teste del tiranno, p. 124)
  • Un miracolo è una violazione delle leggi dell'universo ottenuta grazie alle richieste di un singolo questuante, che per di più se ne dichiara indegno. (Ambrose Bierce, cit. in Malvaldi, Le due teste del tiranno, p. 125)
  • Il fatto è che le abilità che ti servono per produrre una risposta corretta sono le stesse che ti servono per riconoscere una risposta corretta. Per questo l'incompetente non è in grado, solitamente, di riconoscere la propria incompetenza. (David Dunning, cit. in Malvaldi, Le due teste del tiranno, p. 219)
  • La chimica non è solo disciplina scientifica, ma anche avventura ed esperienza estetica. I suoi seguaci cercano di trovare le cause nascoste ai sensi che causano la trasformazione del nostro mondo in continuo cambiamento, di imparare l’essenza del colore della rosa, della fragranza del lillà e della robustezza della quercia, e di capire i sentieri segreti attraverso i quali la luce del sole e l’aria creano queste meraviglie. (Sir C.N. Hinshelwood; già esistente solo prima frase, per il resto check anche Malvaldi, L’architetto dell’invisibile, p. 11)
  • È bastato un minuto alla Francia per tagliare la testa a Lavoisier e non le basteranno cento anni per fabbricarne una uguale. (Pierre Simon de Laplace; check Malvaldi, L'architetto dell'invisibile, p. 63)
  • Io dispongo sempre bene le mie squadre in campo. Il problema è che quando inizia la partita i giocatori si muovono. (Alfio Basile; check anche Malvaldi, L'architetto dell'invisibile, p. 72)
  • Adventure is just bad planning. (Roald Amundsen)

Trovare autore[modifica]

  • È uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. (Dickens? Tightrope?)
  • "Life's journey is not to arrive at the grave in a well-preserved body, but rather to skid in sideways, totally worn out, shouting... Holy Cow - What a ride!!!!" -> info in http://forum.quoteland.com/eve/forums?a=tpc&s=586192041&f=099191541&m=7321967696&r=7321967696 QUOTE INVESTIGATOR
  • Non esiste buono e cattivo tempo, ma solo buono e cattivo equipaggiamento. (normalmente Robert Baden-Powell, ma non si trova da nessuna parte) -> in realtà simile trovata da QI 1, 2
  • Well, that escalated quickly (en)
  • Publish or perish (v. en:w:Publish_or_perish#Origin)
  • Molti nemici, molto onore
  • A good scientist should have the imagination of a child, the determination of a boy, the rationality of a man, and the experience of an old man. The difficult is to have all these qualities at the same time.
  • Se uccidi uno scarafaggio sei un eroe, se uccidi una farfalla sei cattivo. La morale ha standard estetici. (attribuita a Friedrich Nietzsche, ma si trova solo nei siti fuffa quindi probabilmente è un fake)
  • [Sugli orsi] If it's brown lay down, if it's black fight back, if it's white good night.
    Se è bruno, sdraiati. Se è nero, reagisci. Se è bianco, buonanotte.

Attribuite ma pare non vere[modifica]

  • È una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. È una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttare via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c’è un nuovo inizio. (Antoine de Saint-Exupery, Il piccolo principe)
It is madness to hate all roses because you got scratched with one thorn. To give up on your dreams because one didn’t come true. To lose faith in prayers because one was not answered, to give up on our efforts because one of them failed. To condemn all your friends because one betrayed you, not to believe in love because someone was unfaithful or didn’t love you back. To throw away all your chances to be happy because you didn’t succeed on the first attempt. I hope that as you go on your way, you don’t give in nor give up!
C’est une folie de haïr toutes les roses parce que une épine vous a piqué, d’abandonner tous les rêves parce que l’un d’entre eux ne s’est pas réalisé, de renoncer à toutes les tentatives parce qu’on a échoué… C ‘est une folie de condamner toutes les amitiés parce qu’une d’elles vous a trahi, de ne croire plus en l’amour juste parce qu’un d’entre eux a été infidèle, de jeter toutes les chances d’être heureux juste parce que quelque chose n’est pas allé dans la bonne direction. Il y aura toujours une autre occasion, un autre ami, un autre amour, une force nouvelle. Pour chaque fin il y a toujours un nouveau départ. Fais de ta vie un rêve, et d'un rêve, une réalité
  • Se vuoi costruire una nave, non devi per prima cosa affaticarti a chiamare la gente a raccogliere la legna e a preparare gli attrezzi; non distribuire i compiti, non organizzare il lavoro. Ma invece prima risveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato. Appena si sarà risvegliata in loro questa sete si metteranno subito al lavoro per costruire la nave. (Antoine de Saint-Exupery) https://quoteinvestigator.com/2015/08/25/sea/
  • Gli uomini sono donne che non ce l'hanno fatta. (Groucho Marx)
  • Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci. (Gandhi) https://www.commentidaincubo.it/2022/09/21/giorgia-meloni-cita-gandhi-a-caso-con-una-frase-non-sua-le-5-repliche-dautore/
  • Tu comincia a fare quello che è necessario, poi quello che è possibile. Alla fine, ti scoprirai a fare l'impossibile. (San Francesco d'Assisi) https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/09/26/giorgia-meloni-la-frase-di-san-francesco-citata-nel-discorso-della-vittoria-gli-storici-francescani-non-lha-mai-detta/6817690/
  • Specchio, specchio delle mie brame. (Biancaneve e i sette nani)
  • Se vi dovesse capitare di passare davanti alla mia tomba, vedrete due date, con un trattino in mezzo. Bene, guardate attentamente quel trattino. È l'unica cosa che conta. (Robin Williams)
  • Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore. – Attribuita erroneamente a Italo Calvino, in realtà è di una professoressa (cfr. [7] e [8])
  • Un giorno mi perdonerò. Del male che mi sono fatta. Del male che mi sono fatta fare. E mi stringerò così forte, da non lasciarmi più – Attribuita erroneamente a Emily Dickinson (cfr. [9])
  • Mi hanno sepolto, ma quello che non sanno è che io sono un seme – Attribuita erroneamente ad Alda Merini, è invece di Wangari Maathai (cfr. [10])
  • In piedi signori, davanti a una donna! – Attribuita erroneamente a William Shakespeare è in realtà una frase tratta da uno spettacolo teatrale di William Jean Bertozzo (cfr. [11] e [12])
  • Regala un sorriso quando hai voglia di piangere – Attribuito erroneamente ad Alessandro Manzoni è in realtà un verso tratto dalla poesia “Regala ciò che non hai” di autore anonimo (cfr. [13])
  • Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti – Attribuita erroneamente a Luigi Pirandello in alcuni casi addirittura indicando l'opera da cui sarebbe tratta (Uno, nessuno e centomila) in realtà non si trova in nessuna delle sue opere (cfr. [14])
  • È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio. -> creare voce Maurice Switzer? e togliere da anonimi (cfr. [15])
  • Sii te stesso; tutti gli altri sono già stati presi (non Oscar Wilde, cfr.)
  • Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini. (non Dante Alighieri, cfr.)

Disney (vere?)[modifica]

  • Pippo nella sua naïveté è in grado di cogliere aspetti della realtà che sfuggono ai più. Come i pazzi, sì, ma anche come i poeti. (Rino Cammilleri)
  • L'idea geniale di Walt Disney e della sua équipe di animatori fu di scegliere una creatura banale come un'anatra e di renderla estremamente umana. Sebbene Walt volesse semplicemente creare un personaggio che durasse nel tempo, vi riuscì così bene che Paperino è divenuto non solo una istituzione, ma una vera e propria opera d'arte. (Andy Warhol)
  • Dovevamo sfornare duecento metri di pellicola ogni due settimane, perciò non potevamo permetterci un personaggio difficile da disegnare. La testa era un circolo e il muso un circolo oblungo. Anche gli orecchi erano circoli, e così potevano essere disegnati sempre nella stessa maniera, in qualunque modo voltasse la testa. Aveva il corpo a pera e la coda lunga. Le gambe erano bocchini di pipa, che infilammo in un paio di scarponi enormi perché Topolino avesse l'aria di un ragazzo con le scarpe di suo padre. Non volevamo fargli zampe da topo, perché doveva essere umanizzato e gli mettemmo i guanti. Cinque dita ci parvero troppe per un esserino così piccolo, e gliene levammo uno. Era un dito di meno da animare. Tanto per dargli qualcosa di particolare, gli mettemmo i calzoncini a due bottoni. Non aveva pelo di topo o altri impicci che rallentassero l’animazione. Ma proprio per questo era più difficile dargli un carattere. (Walt Disney sul design di Topolino)
  • Paperino possiede la più grande di tutte le virtù: il coraggio di fronte alle avversità. (Helen G. Thompson [non enciclopedica?])

Altro[modifica]

Nipoti (?)
  • Se fossero buoni i nipoti non si leverebbero dalla vigna. (proverbio italiano)
  • – Ti ricordi il concorso all'università di cui ti avevo parlato?
    – L'hai vinto?
    – No! L'ha vinto uno di Verona, dicono che era nipote di un senatore. Ma l'anno prossimo ci sarà ancora un concorso ed io lo rifarò: finiranno, prima o poi sti cazzi di nipoti, no? (Generazione 1000 euro)
Kiwi (frutto)
Malvaldi
  • Bolle di sapone, p. 30
  • L'architetto dell'invisibile: Incipit, 17, 44, 46, 50-51, 58, 61, (63), 67-68, (72), 74, 111, 147, 155
  • Le due teste del tiranno: Incipit, 10, 12, 21, 30, 44, 45, 46, 50, 53, 57, 60-61, 92, 104, 104-105, 124, 125, 219, 230-231, 248
Statistica
  • Da "Mentire con le statistiche": pp. 179-185
Dumas
Vent'anni dopo

(Intro Macchia), 13-14, 15, 25, 31-32, 48, 56, 79, 80, 89-90, 92, 124, 128, 160, 160-161, 165, 171, 175, 176, 178, 194, 194, 194-195, 200, 205, 205, 224, 225, 235, 242, 288-289, 296, 296, 297, 297, 298, 299-300, 340, 349, 489, 584, 630, 632, 633, 656, (657), 742, (743), 748, 771, 779, 818, 850, 858, 860, 864

Note[modifica]

  1. Da The History of the World, Libro V, cap. 6; in The Works of Sir Walter Ralegh: The History of the World, The University Press, University of Minnesota, USA, 1829, pp. 900-901
  2. a b Da Cammin leggendo, Genova, Rai 1996