Vittorio Feltri

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Vittorio Feltri nel 2008

Vittorio Feltri (1943 – vivente), giornalista italiano.

Citazioni di Vittorio Feltri[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Per quattordici anni, diconsi quattordici anni, la Fininvest ha scippato vari privilegi, complici i partiti: la Dc, il Pri, il Psdi, il Pli e il Pci con la loro stolida inerzia; e il Psi con il suo attivismo furfantesco, cui si deve tra l'altro la perla denominata 'decreto Berlusconi', cioè la scappatoia che consente all'intestatario di fare provvisoriamente i propri comodi in attesa che possa farseli definitivamente. Decreto elaborato in fretta e furia nel 1984 ad opera di Bettino Craxi in persona, decreto in sospetta posizione di fuorigioco costituzionale, decreto che perfino in una repubblica delle banane avrebbe suscitato scandalo e sarebbe stato cancellato dalla magistratura, in un soprassalto di dignità, e che invece in Italia è ancora spudoratamente in vigore senza che i suoi genitori siano morti suicidi per la vergogna".[fonte 1]
  • Sui 70 e passa finiti in galera e su altrettanti che sono sul punto di finirci, soltanto tre si sono ammazzati, gli altri si godono il bottino.[fonte 2]
  • Mai provvedimento giudiziario fu più popolare, più atteso, quasi liberatorio di questo firmato contro Craxi [il primo avviso di garanzia] [...] Di Pietro non si è lasciato intimidire dalle critiche, dalle minacce di mezzo mondo politico (diciamo pure del regime putrido di cui l'appesantito Bettino è campione suonato) e ha colpito in basso e in alto, perfino lassù dove non osano nemmeno le aquile. Ha colpito senza fretta, nessuna impazienza di finire sui giornali per raccogliere altra gloria. Craxi ha commesso l'errore... di spacciare i compagni suicidi (per la vergogna di essere stati colti con le mani nel sacco) come vittime di complotti antisocialisti... È una menzogna, onorevole: che cosa vuole che importi a Di Pietro delle finalità politiche... I giudici lavorano tranquilli, in assoluta serenità: sanno che i cittadini, ritrovata dignità e capacità critica, sono dalla loro parte. Come noi dell'Indipendente, sempre.[fonte 3]
  • [Sul processo di Palermo contro Giulio Andreotti] È impossibile che tutto il castello accusatorio sia parto della fantasia (malata o remunerata) dei picciotti passati dalla piovra alla Giustizia. C'è chi mira a delegittimare i pentiti. Delegittimandoli, infatti, gli imputati dei processi di mafia si assicurano l'impunibilità.[fonte 4]
  • Quegli onorevoli che oggi si stracciano il doppiopetto (pagato verosimilmente con le mazzette) perché molti politici finiscono in galera sino a che non dicono la verità, sbagliando a prendersela con Borrelli e compagnia bellissima. I magistrati fanno solo il loro dovere. E noi siamo con loro... [...] La cella è il luogo migliore per servire la giustizia, per riflettere e ricordare.[fonte 5]
  • Ammesso e non concesso che un magistrato abbia sbagliato, ecceduto, ciò non deve autorizzare i ladri e i tifosi dei ladri... gli avvoltoi del garantismo... a gettare anche la più piccola ombra sulla lodevole e mai sufficientemente applaudita attività dei Borrelli e dei Di Pietro.[fonte 6]
  • In Italia le penne sono sempre state sporche. In alcuni casi luride. Motivo? Semplice. Tanto per cominciare, la tradizione. La nostra stampa (quotidiana e periodica) non è nata per informare, bensì per polemizzare. Chi aveva soldi e interessi da difendere, finanziava un giornale, magari con l'intento di farsi eleggere in Parlamento. E farsi eleggere in Parlamento significava, allora come oggi, abbassare gli avversari per innalzare se stessi. Per fare ciò era necessario assoldare giornalisti disponibili. Disponibili a che? A insultare tutti, tranne il padrone che pagava. Così nacquero le penne sporche, che hanno avuto molti figli e molti nipoti. Che a loro volta si riproducono perché, in fondo, il sistema non è cambiato.[fonte 7]
  • A Montanelli invidio tutto tranne che il Giornale. In fondo l'Indipendente continua a guadagnar copie, non c'è motivo perché io lo debba lasciare... Io a il Giornale? Ma che cretinata. Berlusconi non m'ha offerto neppure un posto da correttore di bozze. M'incazzo all'idea che io, proprio io, sembro voler fare la forca a Montanelli. Io qui a l'Indipendente, mi diverto, guadagno copie, faccio il padrone e il politico. Mi spiegate perché devo fare certe cazzate? A carico di Montanelli, poi...[fonte 8]
  • [Francesco De Lorenzo] Voleva il Premio Nobel [...] Gli hanno dato la galera. Con grande ritardo rispetto alle previsioni [...]. Se penso agli insulti che mi son beccato dai colleghi per aver scritto con due anni di anticipo in che mani fosse l'Italia, mi viene voglia di [...]. E poi no, ho i cassetti pieni di querele, ma continuerò.[fonte 9]
  • Non ho mai scritto che Di Pietro e colleghi hanno graziato il Pds: che prove avrei per affermare una cosa simile?[fonte 10]
  • La redazione [di un giornale] è il terminale della società.[fonte 11]
  • La Repubblica di Scalfari stilava ogni giorno il certificato di morte a Craxi, e Craxi campò [in totale] tre anni e mezzo. Quella di Mauro fa altrettanto con Berlusconi, e Berlusconi camperà cinque anni e vincerà anche le prossime elezioni. A una condizione: che guardi di più alla Thatcher e meno ad Andreotti, al quale, gobba a parte, c'è poco da invidiare.[fonte 12]
  • [Dopo la caduta del regime sovietico]i comunisti [italiani] con una mossa trasformistica si sono ripresentati sul mercato elettorale con la bottega ripittata e una nuova insegna, però vendendo la solita merce putrida in confezione liberale. […] hanno profittato di Mani Pulite e affini per allearsi con le toghe rosse e sgominare gli avversari. […] Risultato: la DC in galera e il vecchio PCI restaurato al governo. Questa è l'anomalia italiana, altro che Berlusconi e la sua banda di dilettanti.[fonte 13]
  • Mirko Tremaglia, vecchio e caro amico della mia terra. Benedetto uomo, da quarant'anni mi fa la testa così con gli italiani all'estero, brava gente che ha il diritto di votare.[fonte 14]
  • [...] non ho capito un'acca. So soltanto che mancano in cassa [quattro miliardi di Euro]. E che l'azienda sta sprofondando, né potrebbe essere diversamente con quel buco nello scafo. Allora chiedo: [come mai non c'è] nessuno in grado di fornire spiegazioni? Nel caso della Parmalat, non vi è alcuno della famiglia del vecchio Calisto [che sia stato] in grado di convocare gli azionisti e raccontare come sia effettivamente andata. […] Miliardi che [sono usciti] dal portafoglio e ti [sei accorto] del disastro solo quando non hai [avuto] più nemmeno i soldi per pagare il lattaio. Sarà così? Pur con ogni sforzo è dura da bere.[fonte 15]
  • [La RAI compie 50 anni] Non c'è nulla di più falso del rimpianto dei bei tempi andati. I bei tempi non sono mai esistiti, [...]. Eppure è diffusa l'abitudine pigra di serbarne selezionati e dolci ricordi.[fonte 16]
  • Che Berlusconi sia o no un venditore di carabattole, lo verificheremo alla fine della legislatura. Alla lunga illusionismo o mistica che siano, non tengono alla prova della realtà.[fonte 17]
  • [Su Enzo Baldoni] Già ieri abbiamo scritto: un uomo della sua età, moglie e due figli a carico, avrebbe fatto meglio a farsi consigliare da Alpitour, anziché dal Diario, la località dove trascorrere vacanze sia pure estreme (si dice così?). Evidentemente, da buon giornalista della domenica egli ha pref group="fonte"erito cedere all'impulso delle proprie passioni insane per l'Iraq piuttosto che adattarsi al senso comune.[fonte 18]
  • Chissà perché non si può esportare la democrazia, tuttavia si esportano il volontariato e il neocomunismo.[fonte 19]
  • Per quale motivo in Italia anche la stampa più autorevole e i telegiornali più accreditati fanno l'occhiolino agli estremisti e deplorano i tutori della legalità? Lo fanno per convenienza. Lo fecero nel Sessantotto e anni successivi, non hanno mai smesso di farlo, continuano a farlo. Hanno l'esigenza insopprimibile di essere apprezzati dalla sinistra.[fonte 20]
  • Strano che nessuno se ne sia accorto. Neanche i giornali intelligenti e fini, tipo Repubblica e Corriere della Sera. Ma prima o poi i poveri si accorgeranno: se i ricchi stanno con i comunisti o c'è qualcosa che non va nei ricchi o c'è qualcosa che non va nei comunisti.[fonte 21]
  • Il laico ha sempre ragione, tranne quando tenta di imporre agli "avversari" di esserlo.[fonte 22]
  • In Campania si ruba su tutto anche sulle supposte.[fonte 23]
  • Quando la politica si trasforma e si svilisce scadendo nel gossip, quando gli addetti all'informazione si rassegnano a pescare sui fondali del pettegolezzo spacciando per notizie le attività più intime degli uomini e delle donne, fatalmente la vita pubblica peggiora e riserva sorprese cattive. E se il livello della polemica è basso, prima o poi anche chi era abituato a volare alto, o almeno si sforzava di non perdere quota, è destinato a planare per rispondere agli avversari. La Repubblica da tempo si dedica alla speleologia e scava nel privato del premier, e l'Avvenire, quotidiano dei vescovi italiani, ha pure messo manoal piccone per recuperare materiale adatto a creare una piattaforma su cui costruire una campagna moralistica contro Silvio Berlusconi, accusato di condurre un'esistenza dissoluta in contrasto con l'etica richiesta a una persona che ricopra cariche istituzionali. Mai quanto nel presente periodo si sono visti in azione tanti moralisti, molti dei quali, per non dire quasi tutti, sono sprovvisti di titoli idonei. Ed è venuto il momento di smascherarli.[fonte 24]
  • Ma andate all'inferno; laggiù cari colleghi ci incontreremo tutti, più tardi possibile.[fonte 25]
  • Scalfari, da quando non dirige più, dà le pagelle a chiunque, anche al Papa a cui spesso impartisce lezioni di teologia. È un filosofo della libertà di stampa. Lui è libero.[fonte 26]
  • E non è neppure vero, come afferma Fini, che è italiano chi ama l'Italia... Occorre dimostrare di conoscere almeno sommariamente la nostra cultura, le nostre tradizioni, la lingua; e adattarsi o, meglio, sposare i nostri costumi.[fonte 27]
  • Diventi italiano chi non fa l'indiano e non si proponga di colonizzarci in casa nostra.[fonte 27]
  • Non sono io ad essere berlusconiano ma Berlusconi ad essere feltriano.[fonte 28]
  • Poveraccio mi rendo conto che sia in difficoltà. Nessuno sa che cosa abbia in testa. Io continuo a sostenere che non lo sappia neanche Fini... Non è del resto facile decrittare il suo pensiero perché non è facile decrittare il vuoto.[fonte 28]
  • [Su Bettino Craxi] A distanza di due lustri dalla sua morte, ormai dimenticate le macchie del passato, i compagni (di merende) forse per rimorso cercano di riabilitare il defunto Cinghialone riconoscendogli oggi ciò che gli dovevano anche ieri: il merito di essere stato il più intelligente politico della sua epoca e di non avere intascato una lira del bottino che loro invece si sono spartiti impunemente, e seguitano a spartirsi grazie ai ricchi rimborsi elettorali nettamente superiori agli esborsi, vivendo felici e contenti. E magari rubando ancora per arrotondare.[fonte 29]
  • Sallusti l'ho presentato io a Berlusconi, che neppure sapeva chi fosse. Abbiamo avuto un buon rapporto per nove anni: l'ho portato a QN, l'ho portato al Giornale, a Capodanno mi ha mandato un sms che si concludeva con "ti voglio bene". E adesso mi tira 'sta bordata? Va bene che la riconoscenza non esiste, ma almeno il rispetto delle persone e della verità...[1]
  • La Moratti ha sbagliato nettamente, io sono convinto che vincerà lo stesso le elezioni, anche al primo turno, ma sta facendo di tutto per perderle. Forse non ci riuscirà, ma certo si sta impegnando.[2]
  • [Sugli attentati del 22 luglio 2011 in Norvegia] Ciononostante, poiché la strage si è consumata in 30 minuti, c'è da chiedersi comunque perché il pluriomicida non sia stato minimamente contrastato dal gruppo destinato allo sterminio. Ragioniamo. Cinque, sei, sette, dieci, quindici persone, e tutte disarmate, non sono in grado di annientare un nemico, per quanto agisca da solo, se questo impugna armi da fuoco. Ma 50 – e sull'isola ce n'erano dieci volte tante – se si lanciano insieme su di lui, alcune di sicuro vengono abbattute, ma solo alcune, e quelle che, viceversa, rimangono illese (mettiamo 30 o 40) hanno la possibilità di farlo a pezzi con le nude mani. [...] Ma è incredibile come, in determinate circostanze, ciascuno pensi soltanto a salvare se stesso, illudendosi di spuntarla, anziché adottare la teoria più vecchia (ed efficace) del mondo: l'unione fa la forza. [...] Evidentemente l'uomo non ha, o forse ha perso nei secoli, l'abitudine e l'attitudine a combattere in favore della comunità della quale pure fa parte. In lui prevalgono l'egoismo e l'egotismo. Non è più capace di identificarsi con gli altri e di sacrificarsi per loro, probabilmente convinto che loro non si sacrificherebbero per lui.[fonte 30]
  • Tutti teniamo a passare per evoluti, ma quando si tratta di parlare di omosessuali, bene che vada ricorriamo a logori luoghi comuni, banalità sconce da caserma, frasario da bar. Nel linguaggio corrente mancano perfino le definizioni appropriate: frocio, culattone, busone, orecchione, finocchio eccetera. Un vocabolario meschino, oltre che triviale, totalmente inadeguato a un discorso non dico serio, ma almeno sereno, per discutere di una questione vecchia come il mondo.[fonte 31]
  • In fondo a sinistra c'è sempre una banca.[fonte 32]
  • [I dirigenti del Partito Democratico] Nessuno li accusa di essere i padroni del terzo istituto di credito nazionale (Mps), ma è un fatto che agiscono come se lo fossero, in quanto la nomina del management spetta loro tramite il partito dominante a Siena, dove i democratici fanno il bello e soprattutto il cattivo tempo, incontrastati.[fonte 32]
  • [Sulla Banca Monte dei Paschi di Siena] L'istituto senese è rosso per definizione, culo e camicia coi progressisti. Un legame non di affetto, non di simpatia, ma di palanche: nella banca non si muove foglia se non per ordine del partito.[fonte 32]
  • Ma andate all'inferno, non al seggio a votare Pd.[fonte 32]
  • Quando entro in cabina elettorale, mi guardo in giro, attorno, non c'è nessuno, guardo molto bene la scheda, traccio la mia croce e poi faccio il gesto dell'ombrello.[fonte 33]
  • C'è un'altra questione che impedisce all'Italia di diventare una patria. Si tratta della divisione Nord-Sud. Viene vissuta anch'essa su un piano sempre illogico ed emotivo, mai di convenienze reciproche, e allora scatta il bisogno di trovare un colpevole. Per il Nord la responsabilità è tutta dei terroni, che si farebbero mantenere dal Settentrione. Ma è irrazionalità pura, coloro che sostengono queste tesi non sanno bene nemmeno ciò che dicono. Per il Sud la responsabilità è tutta del Nord saccheggiatore. E devo dire che qui c'è un po' di ragione in più, si parte almeno da un elemento autentico. Se andiamo indietro, fino all'Unità d'Italia, all'arrivo dei Savoia nel Meridione, non ci vuol molto a capire che i piemontesi non avevano uno spirito sinceramente unitario. Videro piuttosto una straordinaria opportunità, e scesero soprattutto a saccheggiare. Tutto sommato, dei destini e dello sviluppo del Sud, i Savoia se ne fregavano altamente. Che il Sud sia stato spogliato non mi pare una faccenda che si possa negare. Ma poi la mitologia del sopruso ha preso il sopravvento al Sud, è diventata religione, fede, luogo comune, fino a trasformarsi in conformismo puro. E ancora una volta non se ne esce più.[3]
  • Nel 1992 stavo a fianco di Antonio Di Pietro e di altre toghe. A Bettino Craxi ho dedicato i titoli più carogna della mia vita professionale al tempo dell'Indipendente. Del resto Bettino non fece nulla per sottrarsi ai colpi. Incurante di essere considerato il simbolo della politica ladra e corrotta, circondato da ometti che non facevano nemmeno lo sforzo di togliersi la giacca da gangster, non smetteva di ergersi senza ripararsi. Non schivava i colpi, e io pensavo fosse alterigia: quindi via con le ironie, le indignazioni e i sarcasmi. Ho sbagliato. Non scriverei più festosamente davanti alla «rivolta popolare» che accolse Bettino la sera del 30 aprile del 1993 fuori dall'hotel Raphaël a un passo da piazza Navona.[fonte 34]
  • [Sulle dimissioni di Terzi dalla carica di Ministro degli affari esteri] È sufficiente pensare che l'unico attrezzato a salvare i militari, Terzi di Sant'Agata, è stato mandato via dall'esecutivo con ignominia proprio perché minacciava di aver indovinato la strada idonea per giungere al traguardo. Il trattamento subito dall'ex ministro è istruttivo: guai a chi osa proteggere e assicurare giustizia ai marò.[fonte 35]
  • [Su Adolf Hitler] Severo ma giusto.[fonte 36]
  • [Parlando di Raffaele Sollecito e dell'omicidio di Meredith Kercher] Raffaele non aveva interesse ad uccidere questa ragazza. Dal punto di vista sessuale, Meredith non era certo una meta inarrivabile. [...] La volevi scopare? Non era neanche una ragazza eccezionale. [...] Perché sei tornato qui a farti condannare? Tanto si sa che qui se ti vogliono fottere, ti fottono. Io nel dubbio di essere condannato mi tolgo dalle palle.[fonte 37]
  • [I gatti] Hanno un quoziente di misticismo e magia. Non hanno retropensieri, né complicazioni mentali. Hanno qualcosa di diverso dall'uomo: i sentimenti puliti.[fonte 38]
  • Due battute al fulmicotone di Crozza hanno un valore cognitivo nettamente superiore a qualsiasi editoriale pubblicato sui giornaloni nazionali. In pratica, quest'uomo col faccione più adatto al banco di una salumeria che al video, a onta della brutta presenza si dimostra il maggiore politologo di cui dispone il nostro sgangherato Paese, incline a credere alle parole dell'ultimo bischero insediatosi ai vertici della politica. Maurizio è geniale. L'unico compatriota capace di cogliere tempestivamente la stupidità di coloro che pretendono di guidare il Paese senza averne la competenza.[fonte 39]
  • Le menti vuote evidentemente sono piene di idee astruse, per non dire di peggio. Ma ciò che maggiormente stupisce della stravagante iniziativa del citato Fiano [vietare per legge i gadget fascisti] è l'assoluta ignoranza della simbologia del regime nero, che non si limita alla paccottiglia commemorativa del dittatore di Predappio, ma si estende alla architettura italiana di un lungo periodo (dagli anni Venti agli anni Quaranta), alla cultura (il cinema, l'Enciclopedia Treccani), a una serie di riforme che tuttora costituiscono la spina dorsale del nostro moderno welfare.[fonte 40]
  • Putin non ha rinnegato il comunismo, e per questo gli ex comunisti nostrani lo odiano, dato che ricorda loro di essere stati compagni. Noi liberali viceversa non odiamo né Putin né Stalin e neppure il duce perché non siamo mai stati né comunisti né fascisti.[fonte 40]
  • Indro Montanelli teneva sulla scrivania la foto di Baffone e a chi gli chiedeva spiegazioni rispondeva: lo adoro perché è l'uomo al mondo che ha ammazzato più comunisti. Nel nostro piccolo, noi abbiamo collocato sulla libreria il Capoccione per fare rabbia ai cretini che ne disconoscono i meriti, ingigantendone i demeriti.[fonte 40]
  • [Sulla condanna di Massimo Bossetti per l'omicidio di Yara Gambirasio] Nessuno meglio del muratore di Mapello poteva interpretare il ruolo dell'assassino della povera Yara, tredicenne senza macchia, come tutte le tredicenni di questo sporco mondo che ha bisogno di consolarsi condannando un colpevole, non importa se contro di lui non c'è una prova. Serve un colpevole per placare le ire e le ansie dell'opinione pubblica e si sceglie il più idoneo al sacrificio. [...] Un operaio sfigato è facile trasformarlo in bersaglio immobile e colpirlo, trascinarlo nel fango e lì abbandonarlo beandosi del clamore mediatico suscitato dalla sua condanna. Come cittadino mi sento a disagio per aver assistito a simile massacro.[fonte 41]
  • Il nostro non è proprio un Paese di persone onestissime. Siamo abituati ad arrangiarsi. Chi è abituato ad arrangiarsi, spesso non osserva le regole. [...] Io credo che per governare un Paese serva della gente capace, se poi è anche onesta tanto di guadagnato, ma se non lo è... Io quando vado dal dentista o dal medico voglio che mi curi, se poi alla sera tocca il sedere ai bambini a me interessa relativamente, interesserà al giudice, ma io voglio che il professionista sia bravo. Il politico deve essere bravo. Se poi anche ruba, basta che rubi con moderazione, lo possiamo persino accettare.[fonte 42]
  • [Difendendo il titolo di Libero: «Dopo la miseria portano le malattie»] Che gli immigrati portino la miseria, mi pare un dato di fatto, quindi il titolo è fattuale, almeno la prima riga. La seconda riga è altrettanto fattuale visto che i casi di TBC sono raddoppiati negli ultimi 6 mesi: l'hanno pubblicato tutti i giornali, non credo si possano avere dei dubbi su questo tipo di realtà drammatica. Quindi vuol dire che tra i tanti problemi che l'immigrazione crea nel nostro Paese - perché è un'immigrazione incontrollata e massiccia - c'è anche l'importazione in Italia di malattie che erano state sconfitte definitivamente: non solo la malaria, ma anche la TBC. Oggi hanno ripreso, queste malattie, a mietere vittime. E quindi sostenere che [gli immigrati] portano le malattie significa dire la verità. Una verità che l'ipocrisia della sinistra - in particolare, ma non solo della sinistra - cerca di diminuire, di coprire, non si capisce bene per quale motivo. [...] Anche il Ministero della Salute ha detto che l'80% dei casi di malaria sono di origine africana. [...] Parenzo parla di immigrati ma non li ha mai visti. Come non li ho mai visti io, se non qualche volta per strada ma in macchina, sulla mia bella berlina: quindi a me degli immigrati non me ne fotte un cazzo. Io non ce l'ho con gli immigrati, ma se dopo il flusso migratorio raddoppia la TBC non posso attribuire la responsabilità agli svizzeri, agli austriaci o ai tirolesi. [...] La verità è che le malattie cosiddette tropicali arrivano in Italia e non le portano gli svizzeri. [...] Ma chi è quel coglione che va nel Burkina Faso? [...] Qui arrivano 3.000 africani al giorno e portano di tutto, anche le piattole. La scabbia chi la porta, gli svizzeri? [...] Gli africani sono persone che purtroppo hanno dimostrato di non avere una gran cultura del lavoro, tant'è vero che vivono nella merda. Io non li giudico inferiori, però posso anche essere autorizzato a pensare che la TBC la portino loro. Prima non c'era, da quando arrivano loro c'è, quindi l'hanno portata loro. La TBC l'hanno portata gli africani, e la malaria non arriva da Vienna, arriva dal Burkinia Faso. Io non ci sono mai stato in Burkinia Faso, me ne guardo bene. Io non vado neanche in Sicilia e ti pare che vado in Burkina Faso?[fonte 43]
  • C'è chi si rifà la reputazione e chi si rifà le tette. Selvaggia Lucarelli non è in grado di rifarsi la prima perché non l'ha mai avuta, le tette se le è già rifatte con risultati mediocri. Sul suo cervello non mi esprimo, non l'ho scovato.[fonte 44]
  • [Riguardo alle affermazioni di Asia Argento su Weinstein] Non credo in Dio figuriamoci se credo in Asia Argento. Una che per arte limona coi cani può fare di tutto per la carriera e io a una così non la leccherei.[fonte 45]
  • [Su Massimiliano Parente] È un pazzo. Lucido ma folle. Basti pensare che in questi giorni è uscito un suo libro, pubblicato dalla Nave di Teseo (Elisabetta Sgarbi, sorella di Vittorio), intitolato la Trilogia dell'inumano. Inutile dire che l'inumano è lui stesso, talmente intelligente e pungente da sembrare o essere uno squilibrato.[fonte 46]
  • [Parlando di Silvio Berlusconi] Lui è riuscito a fare una puttanata gigantesca: ha bocciato la Bernini, che era una persona normale, anche abbastanza intelligente e preparata, per poi accontentarsi della Casellati. Io non ho niente contro la Casellati, ma ha scelto la zuppa al pan bagnato, tanto valeva scegliere subito la zuppa senza rompere i coglioni a tutta l'Italia. [...] Si trattava di mettere un capo al Senato, la Bernini andava benissimo, che bisogno c'era di impuntarsi e mettere la Casellati? Non è che ha messo madame Curie, ha messo la Casellati, quindi tanto valeva tenere la prima e buonanotte.[fonte 47]
  • [Riferendosi alla censura delle mammelle della Lupa Capitolina sulla tv iraniana] Sono iraniani, non sono svizzeri. Io dagli iraniani non è che mi aspetti dei comportamenti particolarmente evoluti. Sono iraniani, sono musulmani, islamici che obbediscono ad un Corano che è una legge ridicola, vecchia, desueta, medievale. Quindi, se poi coprono le tette della lupa, la cosa mi fa ridere ma non mi stupisce, perché questa gente qui è rimasta indietro di secoli rispetto a tutti noi e noi non riusciamo a comprendere come sia possibile prendersela con le mammelle di una lupa. Io se vedo le tette di una donna mica mi stupisco, al massimo mi piacciono o non mi piacciono, ma finisce lì. Invece qua siamo di fronte a gente e Paesi che hanno fatto del puritanesimo una sorta di religione comportamentale che a noi fa ridere. Ognuno faccia vedere le tette che vuole, le nasconda, chi se ne frega delle tette. I problemi mondiali non credo che siano relativi alle mammelle. Penso invece che si dovrebbe essere un po' più seri e meno bigotti, e invece lo sappiamo come fanno questi qua: vengono qua con i veli. È gente che non è che soffra di un complesso di inferiorità, è inferiore.[fonte 48]
  • [Rispondendo alla domanda: «Qual è il ruolo principale della donna in casa?»] Quello di non rompere i coglioni, possibilmente.[fonte 49]
  • Ci ritroviamo tra le palle Di Maio, un pistolino senza qualità benché ricco di arroganza partenopea. Da spararsi. Costui, dopo aver tentato di sodomizzare Salvini, ha provato a fare altrettanto con il Pd, perfino Martina, che è un due di briscola, non si è fatto fottere. D'altronde nemmeno il dem più scemo accetterebbe di reggere la coda ai pentastellati che, poveri illusi, puntano a governare pur essendo privi di senso dello Stato nonché di senso comune. Di Maio quindi è out. Fico non paga i contributi alla serva e ha rimediato una figura di letame, gli conviene scomparire.[fonte 50]
  • [[Giletti]: Due giorni fa, parlando delle donne, del femminismo, hai detto che vendersi può essere una forma di libertà. Vuoi spiegare bene che cosa vuol dire?] Il problema non è Milano o Roma, perchè l'umanità fa schifo dappertutto: ci terrei a sottolinearlo. Le persone adulte fanno del loro corpo quello che vogliono. Quando invece ci sono in ballo delle ragazzine minorenni, bisogna fare un ragionamento diverso. Non vanno condannati solo coloro che lo fanno, ma anche le ragazzine non possono essere assolte. Lo fanno per bramosia di denaro.[fonte 51]
  • Io se avessi una figlia come Greta - io non ho mai picchiato i miei figli - ma a Greta un paio di ceffoni glieli darei per rimandarla a scuola, perché lei non va a scuola e chi non va a scuola non può arrogarsi il diritto di fare la professoressina.[fonte 52]
  • [«Il sindaco Sala non ha gradito la proposta di dedicare una via a Bettino Craxi. Lei lo ha conosciuto, gli ha anche dato il soprannome di "cinghialone". Perché Craxi non deve avere una via secondo Lei? O è giusto che non l'abbia?»] Io ebbi diciamo delle polemiche con Craxi durante Tangentopoli e lo soprannominai "cinghialone" perché era, diciamo, il personaggio più maestoso tra quelli che erano nel mirino della magistratura. Ma quando poi Craxi mi invitò nel suo appartamento all'hotel Raphael a Roma, perché voleva fare alcuni chiarimenti, mi resi conto che viveva come un poveraccio, in un appartamento disadorno, diciamo anche piuttosto sdrucito, e quindi mi mostrò dei documenti, mi parlò, e mi resi conto che Craxi non poteva essere un ladro proprio perché viveva, non dico come un barbone, ma quasi. E da allora io divenni amico suo. Tant'è che quando se ne andò in esilio ad Hammamet, tutte le sere egli mi chiamava perché voleva avere un po' un resoconto di quello che era successo in Italia. Per cui, per molti mesi, ci parlammo a lungo. E mi resi conto, tra l'altro, che Craxi era un uomo di grandissima intelligenza, che aveva capito che il comunismo era finito – lo aveva capito con molti anni d'anticipo – e, quindi, io non solo gli intesterei una via, ma anche una piazza e forse anche qualche cosa di più. Perché, adesso che viviamo in questo periodo, non possiamo che rimpiangere gente come Craxi, che aveva veramente una intelligenza superiore.[fonte 53]
  • [In riferimento a Nadia Toffa] Ci siamo conosciuti durante un'intervista che lei mi fece per un caso di cronaca. Lei era molto aggressiva nelle domande ed io rispondevo con altrettanta aggressività. Ci siamo sentiti ancora dopo, diverse volte. Abbiamo fatto anche colazione assieme. Una donna particolarmente intelligente, che ha sopportato la malattia con grande forza e coraggio.[4]
  • Il fatto che la Lombardia sia andata in disgrazia per via del coronavirus ha eccitato gli animi di molta gente che è nutrita di invidia e di rabbia nei nostri confronti perché subisce una sorta di complesso d'inferiorità. Io non credo ai complessi d'inferiorità, io credo che i meridionali in molti casi siano inferiori.[fonte 54]
  • [Rispondendo su cosa stesse leggendo] Un libro di Diego Fusaro. Alcune osservazioni intelligenti in una marea di merda.[fonte 55]


Da "Appena assunto mettevo i nomi ai trovatelli e tagliavo le rette ai matti"

Intervista di Stefano Lorenzetto, Il Giornale, 20 giugno 2010

  • A quel tempo, 1964, chi sapeva usare la macchina per scrivere era considerato un astronauta, un padreterno.
  • Do quest'impressione, di non essere affidabile. È quello che ripete sempre anche Silvio Berlusconi: "Bisogna stare attenti, perché a questo qui non si può dire niente, si offende. Se gli girano le balle, va a casa e fa un altro giornale".
  • Uno spirito camaleontico. Non lo faccio per interesse: solo per adattarmi al lavoro che mi è richiesto. Però alle linee fondamentali della mia morale, che sono la lealtà e la franchezza, non ho mai derogato. Mi dicono: ma tu eri segretario provinciale dei giovani socialisti e sei diventato anticraxiano. Per forza, mi sono accorto che il Psi s'era chiuso in una torre d'avorio e tutti rubavano. Mi dicono: poi sei diventato leghista. In quel momento era giusto esserlo, oggi vedo che Umberto Bossi difende le Province e allora lo sono molto meno. Mi dicono: adesso come mai sei berlusconiano? Non è che sono berlusconiano, ma se non faccio il tifo per Berlusconi per chi dovrei farlo? Per Bersani? Per Veltroni? In politica non puoi combinare nulla, ha ragione il Cavaliere. Qualunque cosa tu faccia, scontenti sempre qualcuno e perdi consensi. Ti ritrovi contro l'opposizione, i sindacati, il presidente della Repubblica, la Corte costituzionale. Insomma, non riesci a muoverti. Parte una legge viola e torna indietro bianconera: obiezioni, compromessi, limature. La Prima repubblica mi faceva schifo, speravo che la Seconda fosse migliore. Adesso mi rendo conto che non lo è.
  • La storia della mia predilezione infantile per l'Urss è una leggenda metropolitana. Semplicemente vivevo a Bergamo, dove tutti votavano per la Dc. A 13-14 anni il concetto teorico dell'uguaglianza mi affascinava, così mi parve giusto schierarmi con gli indiani, anziché con i cowboy, come facevano i bambini al cinema parrocchiale. Poi cominciai a leggere che in Russia non c'erano i partiti, imperava la dittatura del proletariato, vigeva la tetraggine. La simpatia per gli indiani svanì.
  • Non ho la libidine del potere. Che poi quello di direttore è un potere del menga.
  • [Indro Montanelli] Io mi sono limitato ad adottare la sua formula giornalistica. Ma l'ho realizzata meglio perché mi sono sempre esposto, ci ho messo la faccia. Lui invece era come Veltroni: "Sì ma anche". Non si schierava nettamente, il suo editoriale era così in chiaroscuro che alla fine non capivi mai se fosse chiaro o scuro. Il che non significa che non resti il migliore di tutti noi. Ho venduto più di lui solo perché a me la gente non fa schifo.
  • Per sistemare i conti devi far del male: in via Solferino ci vorrebbe la Rivoluzione d'ottobre. La crisi dell'editoria, accentuata da quella economica, è diventata strutturale. Il giornale supermercato è finito. Bisogna passare al giornale boutique, un oggetto di lusso con poche pagine, pochi redattori fissi e molti collaboratori esterni ben pagati. Il Corriere non sfugge alla regola.
  • Qui ormai ti querelano non appena intingi la penna nel calamaio.
  • [Renato Farina] L'Ordine dei giornalisti ne ha decretato la morte professionale. Io non capisco: Adriano Sofri, condannato per omicidio, può scrivere dappertutto, da Repubblica al Foglio. Farina no. Ma perché? Chi ha ammazzato? E Piero Marrazzo? Ti risulta che sia stato censurato dall'Ordine?
  • Il giornale è la vita. Noi viviamo attraverso le vite degli altri. Smettere di fare i giornali equivarrebbe a smettere di vivere.
  • Bei tempi quando le banche erano come le chiese, tutti zitti e al loro posto.
  • Sono convinto che lo Stato sia povero e gli italiani ricchi. Mangiano meglio, si vestono meglio, vivono meglio di tutti gli altri europei. In Germania alla sera cenano con pane e formaggio giallo. Per me di giallo c'è solo la polenta. Invece da noi ristoranti, trattorie, pizzerie a ogni angolo, sempre pieni. Il problema semmai è il Sud che non riesce a integrarsi.
  • La felicità è fatta di lampi che però illuminano tutta la vita. Non puoi godertela: solo ricordartela. Già tanto. Bisogna sapere che il resto è una macinazione di passi.
  • Riesco ad annoiarmi benissimo qui senza andare in ferie.
  • [I cavalli] Senza di loro, l'uomo vivrebbe ancora nelle caverne. E noi come li ripaghiamo? Facendone bistecche quando sono stanchi di galoppare. Lo stesso con le mucche che ci hanno nutrito del loro latte. Che barbarie!

Da Gli scrittori migliori sono sempre stati "gattolici" praticanti

Il Giornale.it, 18 dicembre 2015

  • Se guardi un dromedario, un cammello o uno scarafaggio non ti passa per l'anticamera del cervello che siano stati disegnati dall'Altissimo: poverini, sono brutti o addirittura schifosi e non ti rassegni all'idea che il padreterno li abbia concepiti, manifestando un cattivo gusto sorprendente. Non ce l'abbiamo con questo tipo di fauna, ma la nostra onestà ci impone di affermare che la sua estetica non è divina. I gatti sono tutt'altra faccenda. Armoniosi, agili, flessuosi, seduttivi, garbati ed eleganti sono la dimostrazione che la natura, fra tante porcherie cui ha dato cittadinanza, ha saputo anche lavorare di cesello.
  • I gattolici praticanti, quale io stesso sono, detestano il rumore come i loro mici, con cui si intendono senza fiatare: basta un cenno del capo, un gesto non brusco, un ammiccamento. Fra gattolici e gatti funziona a meraviglia la telepatia, la forma più laconica di comunicazione. Se il micio miagola è perché teme di essere trascurato o ha una rivendicazione urgente, una necessità impellente o implora un aiuto.
  • Le gattare sono di norma donne anziane, delicate e profondamente bisognose di dare affetto, non di riceverne. Persone buone, ma non amiche degli umani, che, pur non detestandoli appieno, non ispirano loro fiducia. Sanno che il gatto se chiede soccorso lo fa con discrezione e dignità, qualità apprezzate soltanto da chi le ha. Ecco perché simpatizzo con le vecchiette (mie coetanee) che la sera [...] si recano in luoghi appartati dove risiedono colonie di felini, nutrendole e curandole con amore non completamente corrisposto. Sono signore perbene, che danno senza chiedere.

Da Vittorio Feltri, la spiazzante dichiarazione d'amore per la Boldrini

Intervista di Simona Bertuzzi, Libero Quotidiano.it, 22 dicembre 2015

  • [I gatti] sono sapienziali, non riesci a capire la loro psicologia. Quella del cane è trasparente, invece il gatto è un contenitore di misteri.
  • Diciamo che se uno ama i gatti io non riesco ad odiarlo fino in fondo, si stabiliscono delle correnti di simpatia. Alla Boldrini, in un mio libro, ho dato un voto alto solo perché una volta ha salvato un gatto nero.
  • Il loro unico amore [dei gatti] è la mamma e fanno le fusa perché ciucciano il latte e hanno nostalgia di lei. Quando si accoppiano sono cretini, fanno una furibonda guerra tra maschi per la femmina ma alla fine la femmina scopa con tutti, non l'ho mai capito.

Da Vittorio Feltri: "Afghanistan, vent'anni buttati. La democrazia non si può esportare"

Sulla guerra in Afghanistan e la caduta di Kabul, Libero Quotidiano.it, 15 agosto 2021

  • Afghanistan. Solo a scrivere la denominazione di questo Paese mi saltano i nervi. Da decenni quella terra brilla - perdonate l'ossimoro - per tetraggine. Neanche i sovietici riuscirono a piegarla a un minimo di ragionevolezza.
  • Per vent' anni hanno sparacchiato ai talebani, esaltati islamici con il cervello di galline, nella convinzione assurda di trasformarli in cittadini rispettosi dei costumi politici occidentali.
  • Due decenni di lotte non sono serviti allo scopo, nonostante pure le truppe italiane appoggiassero i colleghi militari d'Oltreoceano. Insomma, anche noi abbiamo dato un contributo al fallimento.
  • Non appena gli Usa e l'Italia hanno fatto le valigie smammando da Kabul, è successo un casino infernale. Nel senso che gli invasati maomettani hanno ripreso in mano le redini dell'Afghanistan riconquistando l'intero territorio. Ciò dimostra in modo plateale che la missione militare statunitense e tricolore non è servita a un tubo. Sono state sprecate varie vite umane e molti miliardi al fine di rimediare un clamoroso fallimento. Proprio un bel colpo da deficienti.
  • Abbiamo buttato via venti anni di vite umane e la situazione dell'Afghanistan non è mai mutata. Come prima, peggio di prima. Siamo governati da stupidi alleati di cretini.

Da Ucraina, Vittorio Feltri: se la attacchi, la Russia vince sempre. "Non facciamo idiozie con Vladimir Putin"

Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022, Libero Quotidiano.it, 24 febbraio 2022

  • Si dà il caso che coloro che hanno combattuto contro la Russia abbiano sempre rimediato sconfitte brucianti.
  • Prima di fare a botte con Putin, gli Stati Uniti dovrebbero riflettere sull'esito dei numerosi scontri che li hanno visti sconfitti e umiliati. La Russia è un colosso militare e non fosse che per questo andrebbe rispettata, anzi temuta.
  • Nel 1962, se non sbaglio, l'allora padrone di Washington, Kennedy, inviò numerose forze armate verso Cuba per scoraggiare l'Unione Sovietica a installare una linea di fuoco nei pressi dell'Isola che avrebbe minacciato gli Usa. Cosicché i russi furono costretti a ritirarsi tra gli applausi di mezzo mondo. Il presidente, che poi fu assassinato, venne esaltato come un eroe. Ebbene, oggi Putin agisce allo stesso modo di Kennedy: la Ucraina è circondata da mezzi militari della Nato che distano 500 chilometri da Mosca e ciò è poco rassicurante per il presidente russo, il quale pertanto reagisce con forza. Allora, quando l'America a Cuba si comportò come abbiamo detto, venne elogiata; adesso che il capo del Cremlino fa la stessa cosa è giudicato un usurpatore. Due pesi e due misure sono inaccettabili.

Da Vittorio Feltri, "Caro Vladimir Putin, che cosa si prova?". La lettera aperta allo Zar

Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022, Libero Quotidiano.it, 28 febbraio 2022

  • Presidente, faccio appello alla sua umanità: la smetta di sparare su tanti innocenti e imponga a Kiev di trattare onde trovare un compromesso onorevole che ponga fine ai massacri.
  • Caro Putin, si metta una mano sul muscolo cardiaco e se lo sente pulsare: risparmi agli ucraini di essere sterminati come mosche. Che male le hanno fatto per infliggere loro un castigo tanto crudele?
  • La Russia è un grande Paese che non necessita di trasformare l'Ucraina in una macelleria a cielo aperto per confermare la propria potenza. La generosità a volte è più efficace dell'arroganza. Anziché premere il grilletto, prenda una camomilla e le saremo tutti riconoscenti se cesserà le ostilità.

Da Volodymyr Zelensky, Vittorio Feltri: "Fuori di testa, deve arrendersi a Putin", un tragico sospetto sull'inferno in Ucraina

Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022, Libero Quotidiano.it, 8 marzo 2022

  • Ovvio che lo zar ha torto marcio e che gli ucraini essendo orgogliosi si difendono con disperazione, direi con spirito eroico. Ma il patriottismo, quando sei inferiore al nemico, serve solo a morire con onore. Ne vale la pena?
  • Zelensky, il comicissimo presidente ucraino, a mio modesto avviso, accettando il confronto bellico con Putin ha dimostrato di essere fuori di testa. Doveva sapere che sarebbe stato travolto dall'esercito ex sovietico, mille volte più aggressivo dei suoi plotoni di soldati improvvisati e male equipaggiati, non in grado di essere all'altezza della situazione. Se avesse avuto un po', solo un po', di buon senso davanti alla minaccia russa sarebbe stato costretto ad arrendersi, accettando un negoziato con il despota del Cremlino allo scopo di evitare la tragedia in atto.
  • Zelensky è peggio di Putin a cui ha consegnato il suo popolo impreparato affinché ne facesse una carneficina. L'uomo da mandare al macero insieme con il vecchio spione del kgb è proprio l'attorucolo insediatosi ai vertici della repubblica Ucraina, il quale se avesse ragionevolmente ceduto dopo il primo bombardamento oggi saremmo tutti più sereni e non terrorizzati all'idea di un massacro internazionale. Molto meglio alzare bandiera bianca che infilarsi nella terra dei cimiteri.

Da Vladimir Putin, la stoccata di Vittorio Feltri: comunismo e grilletto facile, a sinistra dimenticano che è uno di loro

Su Vladimir Putin e l'invasione russa dell'Ucraina del 2022, Libero Quotidiano.it, 10 marzo 2022

  • Comunista era e comunista è rimasto nel cuore e nella mente, altro che nazista. I compagni italiani che oggi attaccano Vladimir sappiano che costui è uno di loro, un mascalzone il quale ha sostituito la falce e martello con i missili e i cannoni che stanno radendo al suolo l'intera Ucraina.
  • Putin era ed è rimasto rosso come rosse erano le Botteghe Oscure e come rosso era ed è Giorgio Napolitano che una classe politica miserabile ha voluto per ben due volte presidente della Repubblica italiana.
  • Hitler con Putin c'entra come i cavoli a merenda.

Da Alessandro Orsini, Vittorio Feltri: "Con tutti i cretini che ci sono in tv...", la fucilata del direttore

Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022, Libero Quotidiano.it, 14 aprile 2022

  • Da sempre, in particolare negli ultimi tempi oscuri, si discute di libertà, parola affascinante, ma abusata ed entrata pertanto nel novero della retorica più vieta. Prendiamo la tragedia della invasione dell'Ucraina, di cui i media si stanno occupando fino alla nausea. Si dice che i cittadini di quel Paese si battono per la loro libertà, ed è vero. Non vogliono avere nulla che fare con la Russia di Putin. Però non si è capito a che libertà aspirino dato che la democrazia della quale hanno goduto fino a ieri è stata abbastanza zoppicante, visto che il regime comunista per decenni ha dominato nell'intera area soggiogando le popolazioni. In realtà la libertà tout court non esiste, è una chimera. Nessuna persona umana nasce libera.
  • La prima libertà da conquistare è quella che affranca dal bisogno, inoltre c'è la libertà di lavoro, quella che consente di tirare avanti in proprio. E veniamo alla libertà di pensiero che non è mai stata tanto minacciata come ora poiché trionfa il pensiero unico, cioè il conformismo impastato con un carico di luoghi comuni.
  • Il professor Alessandro Orsini, che ha idee non conformi alla vulgata di moda, se in tv osa contraddire i soloni sostenitori della necessità di combattere, viene censurato. [...]. Io Orsini non lo conosco, l'ho visto solamente sul piccolo schermo, non posso sostenere di condividere ogni sua dichiarazione, tuttavia le sue affabulazioni sono interessanti e le ascolto volentieri, escono da una bocca collegata bene col cervello. Non capisco perché, con tutti i cretini che ingombrano il video, l'unico da espellere sia lui. Evidentemente la libertà di pensiero se non è morta è moribonda.

Da Vittorio Feltri: "Majorino? Solo parole. E Moratti non capisce nulla di politica"

ilgiorno.it, 16 dicembre 2022

  • Io non ho nulla contro la Moratti, la stimo come amministratrice ma di politica non capisce nulla e la sua storia lo dimostra.
  • La Lega ormai è slegata ed è ridotta ad un pugno di voti. Matteo Salvini ha commesso più di una sciocchezza: prima è stato al governo con il Movimento 5 Stelle, poi ha fatto parte del Governo Draghi… è per queste cose che ha perso voti, mica perché è antipatico.
  • [Su Pierfrancesco Majorino] Un esponente della sinistra conformista, becera, quella sinistra che da anni è in ballo, pontifica, ma poi non ha mai combinato nulla
  • [Parlando del M5S] Il loro leader, Giuseppe Conte, sembrava un imbecille e invece non lo è affatto.

Da Quel piacevole ribelle

in Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti, a cura di Andrea Pedrinelli, pp. 69-70.

  • Che Gaber fosse di destra o di sinistra non mi importa niente. Chi se ne frega. Cosa significa? Nulla, quello che conta è la persona che siamo. La nostra vita. E a me di Gaber piaceva proprio il fatto che sapeva raccontare la vita. Non so se sapesse vivere, ma raccontava la vita dei miei amici, di tanta gente, la mia. E lo faceva distribuendo emozioni. Che non sono né di destra né di sinistra. (p. 69)
  • E chi se le scorda certe emozioni? Queste emozioni sono la forza e la poesia di Gaber, secondo me. Le riascolto spesso, le sue canzoni. E sarà perché invecchiando si pensa sempre al passato come un tempo migliore, a me regalano una nostalgia struggente, bellissima. (p. 69)
  • Gaber con quattro parole e due note arrivava nel profondo del nostro animo. Dava voce a quello che siamo a prescindere dalle tessere di partito. Lo faceva proprio perché in lui erano evidenti ansia di libertà e insofferenza per gli schermi, i luoghi comuni, la destra e la sinistra, tutto ciò che ci vene imposto dall'alto come valore. (p. 70)
  • In fondo, io amo Gaber perché ascoltare Gaber è un piacere. Quando sono con Gaber sono con me stesso, ritrovo le mie ribellioni di un tempo, sto bene. (p. 70)

Dal profilo ufficiale Twitter[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Destra e sinistra sono categorie del passato ma che esistono ancora, tant'è vero che mi fanno ribrezzo. Entrambe. (tweet del 6 febbraio 2013)
  • Lizzani si è lanciato dal terzo piano. Monicelli si gettò dal nono. Il che dimostra la differenza di livello fra i due anche nel suicidio.(tweet del 6 ottobre 2013)
  • La Mannoia definisce Libero "carta da culo". Dato che lei canta col culo sarà a proprio agio leggendolo. (tweet del 6 ottobre 2017)
  • Capalbio è meglio di Portofino, più chic. Coi soldi di Tronchetti Provera Gad Lerner può permettersi questo ed altro onde ospitare in casa sua chissà quanti negri. (tweet del 15 luglio 2018)
  • Asia Argento si conferma una gran cinofila: dopo aver baciato sulla bocca il cane, ha limonato con Corona. (tweet del 10 novembre 2018)
  • Di Maio dice che i giornalisti sono infimi sciacalli. Vero, ma non incassano il reddito di cittadinanza e a differenza di lui non sono analfabeti e lavorano, male ma lavorano. (tweet dell'8 novembre 2018)
  • Tutti contro Luigi Di Maio perché il padre ha combinato casini. Ma che c'entra il figlio se papà ha sbagliato? Gigino semmai va attaccato perché non capisce un cazzo. (tweet del 26 novembre 2018)
  • Il convegno sulla famiglia che si svolge a Verona è osteggiato dai gay e generi affini, i quali non hanno ancora capito che tutta l'umanità è venuta al mondo grazie alla vagina e a un pene che l'ha fecondata. L'ano, per quanto rispettabile, non ha mai procreato. (tweet del 29 marzo 2019)
  • La Gruber dice che lei ha più diritto dei suoi ospiti di parlare di aborto. Perché è femmina. Ma si dimentica di essere in menopausa quindi non ha più titoli dei maschi per discettare del tema. (tweet del 29 marzo 2019)
  • Non tutti i mali vengono per nuocere. Il Coronavirus se dilaga in Africa finalmente sarà possibile in Italia chiudere i porti per motivi sanitari senza scomodare il razzismo. (tweet del 17 febbraio 2020)
  • Da Lombardo devo ammettere che invidio i napoletani che hanno avuto solo il colera, roba piccola in confronto al Corona.[5] (tweet del 21 febbraio 2020)
  • Causa Coronavirus la stretta di mano è abolita. Torniamo al saluto romano. (tweet del 22 febbraio 2020)
  • Cari ucraini rassegnatevi ai russi, sono armati fino ai denti e vi faranno tutti a pezzi, non insistete in una difesa velleitaria. Risparmiate le vostre vite sacre. (tweet del 14 marzo 2022)
  • Dicono che Putin non riesca a battere l'Ucraina. In realtà non spinge con le armi per evitare poi di comandare in un paese raso al suolo. (tweet del 22 marzo 2022)
  • Tutto l'Occidente è contro la Russia, non teme il nucleare, impone a Mosca sanzioni e invia armi a iosa all'Ucraina. Prima o poi ce ne pentiremo. Sarà una strage. (tweet del 22 settembre 2022)
  • Sono sicuro che l'Ucraina risorgerà ma prima sarà distrutta da Putin. (tweet del 20 novembre 2022)
  • Agli extracomunitari ricordo un vecchio detto italiano: partire è un po' morire. State a casa vostra. (tweet del 1º marzo 2023)

Citazioni su Vittorio Feltri[modifica]

  • Diventa direttore [de Il Giornale] Vittorio Feltri, mi convoca e mi dice: da domani lei non è più collaboratrice di questo giornale. Così, secco. Mi ha fatto male la mancanza di una spiegazione, dopo tanti anni credevo di meritarla. (Lea Pericoli)
  • È un grande giornalista. Prende dei cadaveri e li resuscita. (Vincino)
  • Feltri è molto in gamba. Ha l'oro nelle mani. Ha intuizioni valide. (Alessandra Mussolini)
  • [Nel 2020] Il giornalismo della carta stampata arranca, il primo ad averlo capito è stato quel cinico di Feltri che ha inaugurato da pioniere un giornalismo di avvoltoi, che non guarda in faccia a nessuno. Al tempo catturava copie, ora non gli basta che per vivacchiare in TV. (Giancarlo Dotto)
  • Qualcosa mi dice che la coppia Sallusti&Santanchè si rivelerà più attiva, fantasiosa e vitale della coppia Feltri&Belpietro. Comunque ci sarà da divertirsi, essendo che Sallusti sta a Pavolini così come Feltri sta a Badoglio. (Gad Lerner)
  • Se Feltri ha violato la legge, che paghi, come tutti i cittadini. Ma se al posto di un tribunale della Repubblica, un'inquisizione corporativa stabilisce che un giornalista non possa scrivere per tre mesi, allora è censura. (Pierluigi Battista)
  • Un nemico al quale non devo nemmeno del rispetto. È uomo di grande solitudine. Vuole dare di sé l'immagine di uomo forte ma è insicuro, complessato. (Paolo Serventi Longhi)

Note[modifica]

  1. Citato in Feltri chiede "il rispetto della verità" a Sallusti, ilpost.it, 9 gennaio 2011.
  2. Citato in Milano: Feltri, Moratti fa di tutto per perdere elezioni, liberoquotidiano.it, 15 maggio 2011.
  3. Dall'introduzione a Gennaro Sangiuliano e Vittorio Feltri, Una repubblica senza patria. Storie d'Italia dal 1943 a oggi, Mondadori, Milano, 2013, pp. 9-10.
  4. Citato in "Non lo ammetteva". Nadia Toffa, stavolta è Vittorio Feltri a parlare di lei. E non sono parole "normali", caffeinamagazine.it, 19 dicembre 2019.
  5. I primi casi della pandemia di COVID-19 in Italia sono stati registrati infatti in Lombardia. Cfr. Milano, accertati i primi tre casi di coronavirus: un 38enne italiano è ricoverato a Codogno, MilanoToday.it, 21 febbraio 2020.

Fonti[modifica]

  1. Da L'Europeo, 11 agosto 1990, subito dopo l'approvazione della legge Mammì.
  2. Da l'Indipendente, 30 luglio 1992.
  3. Da l'Indipendente, 16 dicembre 1992.
  4. Da l'Indipendente, 21 aprile 1993.
  5. Da l'Indipendente, 10 luglio 1993.
  6. Da l'Indipendente, 21 luglio 1993.
  7. Pref group="fonte"azione al romanzo di Tito Giliberto, Penne sporche, Stampa Alternativa.
  8. Dal Corriere della sera e La Stampa, 10 e 18 dicembre 1993.
  9. Da il Giornale, 13 maggio 1994.
  10. Da Il Giornale del 25 novembre 1994.
  11. Citato in Marco Neirotti, Eroi del bene? Figli del male, La Stampa, 3 dicembre 1995, p. 20.
  12. Da Libero, 28 settembre 2003, pag. 2.
  13. Da Libero, 2 novembre 2003, prima pagina.
  14. Citato in Panoramix, La destra sconfitta, i pisquani e i bergamaschi, su democratica.com, 13 aprile 2006., su democratica.com. URL archiviato il 27 settembre 2019.
  15. Da Libero, 21 dicembre 2003, prima pagina.
  16. Da Libero, 4 gennaio 2004, prima pagina.
  17. Da Libero, 12 febbraio 2004.
  18. Da Libero, 27 agosto 2004.
  19. Da Libero, 12 settembre 2004, pag. 2.
  20. Da Libero, 8 dicembre 2005.
  21. Da Libero, 7 gennaio 2007.
  22. Da Libero, 11 marzo 2007.
  23. Da Matrix, 23 gennaio 2008.
  24. Da il Giornale, 28 agosto 2009.
  25. Da Il Giornale, 2 settembre 2009.
  26. Citato in Panorama, 16 ottobre 2009.
  27. a b Da Caro Fini, torna lo stronzo di una volta, Panorama, 30 novembre 2009.
  28. a b Citato in Gianna Fregonara, Feltri contro il cofondatore. Gli ex An: basta, parli il premier, Corriere della Sera, 7 gennaio 2010, p. 7.
  29. Da Craxi non era un santo, ma era il migliore, Panorama.it, 8 gennaio 2010.
  30. Da Quei giovani norvegesi incapaci di reagire, il Giornale.it, 25 luglio 2011.
  31. Da Amore e fame valgono per tutti anche per i gay, il Giornale.it, 10 maggio 2012.
  32. a b c d Da In fondo a sinistra c'è sempre una banca, il Giornale.it, 27 gennaio 2013.
  33. Dall'intervista al programma televisivo Le invasioni barbariche, La7, 7 marzo 2013. Video disponibile su Youtube.com.
  34. Da Io che attaccai il Cinghialone e non vidi gli orrori dei giudici, il Giornale.it, 16 dicembre 2013.
  35. Da Monti sui marò è più colpevole dell'India, il Giornale.it, 20 febbraio 2014.
  36. Dall'intervista al programma televisivo Le iene, Italia 1, 16 dicembre 2014. Video disponibile su Youtube.com.
  37. Citato in Gisella Ruccia, Meredith, Feltri a Sollecito: "Ti volevi scopare una neanche eccezionale?", il Fatto Quotidiano.it, 26 febbraio 2014.
  38. Citato in È il gatto il vero amico dell'uomo. Oggi la festa dei felini. Feltri: "Io gattolico praticante". Mattarella, Barale e Palombelli: tutti pazzi per i mici, lanotiziagiornale.it, 17 febbraio 2015.
  39. Da Crozza è il miglior politologo italiano, il Giornale.it, 21 giugno 2015.
  40. a b c Da I gadget del duce vietati per legge? Venite ad arrestarmi, il Giornale.it, 16 gennaio 2016.
  41. Citato in Feltri e la difesa di Bossetti: vi dico perché l'hanno condannato, LiberoQuotidiano.it, 3 luglio 2016.
  42. Dall'intervista Feltri preso a parole, Forte & Chiaro, 22 settembre 2016.
  43. Dall'intervista al programma radiofonico La Zanazara, Radio 24, 6 settembre 2017. Video disponibile su Youtube.com.
  44. Da Vittorio Feltri risponde a Selvaggia Lucarelli: "Per te sono un nonno rincoglionito, tu non dici mai niente, ma lo fai bene", LiberoQuotidiano.it, 26 settembre 2017.
  45. Dall'intervista al programma televisivo Le Iene, Italia 1, 22 ottobre 2017. Video disponibile su Mediaset.it.
  46. Da Vittorio Feltri: L'insostenibile pesantezza della nostra vita, LiberoQuotidiano.it, 1º novembre 2017.
  47. Dall'intervista al programma radiofonico La Zanzara, Radio 24, 26 marzo 2018. Video disponibile su Youtube.com.
  48. Dall'intervista al programma televisivo Siamo Italiani, Intelligo Tv, Canale 152 Top Calcio, 11 aprile 2018. Video disponibile su Youtube.com.
  49. Dall'intervista al programma radiofonico La Zanzara, Radio 24, 12 aprile 2018. Video disponibile su Youtube.com.
  50. Da "Ha provato a sodomizzare Salvini ma è un pistolino". Vittorio Feltri epocale: così riduce in polvere Di Maio, Libero Quotidiano.it, 2 maggio 2018.
  51. Dal programma televisivo Non è l'Arena, La7, 6 novembre 2019. Video, disponibile sul canale La7 Attualità, YouTube.com.
  52. Dalla videointervista Vittorio Feltri: "a Greta Thunberg darei due ceffoni per rispedirla a scuola", Lefontitv.it, 19 novembre 2019.
  53. Dall'intervista di Piero Chiambretti nel programma televisivo #CR4 - La Repubblica delle Donne, Rete 4, 4 dicembre 2019.Video disponibile su MediasetPlay.it (dal minuto 3:18 al minuto 5:18).
  54. Citato in Coronavirus, Vittorio Feltri contro i meridionali: "Inferiori". L'Ordine valuta il danno di immagine, Repubblica.it, 22 aprile 2020.
  55. Dall'intervista di Carmelo Caruso, Parla Vittorio Feltri, Il Foglio, 28-29 gennaio 2023, pag. 16.

Bibliografia[modifica]

  • Vittorio Feltri, Quel piacevole ribelle; in Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti, a cura di Andrea Pedrinelli, Kowalski, Milano, 2008 (pp. 69 – 70). ISBN 978-88-7496-754-4

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