Vittorio Fossombroni

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Vittorio Fossombroni

Vittorio Fossombroni (1754 – 1844), matematico, ingegnere, economista, politico e intellettuale italiano.

Citazioni di Vittorio Fossombroni[modifica]

Incipit di alcune opere[modifica]

Memoria sul principio delle velocità virtuali[modifica]

Un numero qualunque di punti in equilibrio agitati da quante si vogliano forze, e stabiliti a distanze invariabili frà loro comporrà un solido rigido, e capace di prendere moto per un impulso che se li dia; ma qualunque moto prenda non cangeranno le respettive distanze, e situazioni i suoi componenti, ed è in tali specie di sistemi che dimostrerò in questa prima parte verificarsi l'equazione dei momenti dedotta dal Principio delle Velocità Virtuali.

Memorie idraulico-storiche sopra la Val di Chiana[modifica]

L'Acque si riuniscono, e corrono sulla superficie del Globo, o perché l'arte umana prepari, e mantenga alvei proporzionati ad una certa data quantità di esse, che regolatamente vi s'introduca, nel qual caso formasi un Canale; o perché precipitandosi dai più alti luoghi ai più bassi, e depositando nei secondi le materie distaccate dai primi vadano adattandosi con poco, o niuno aiuto dell'arte la giacitura della Campagna in modo da condursi durabilmente al Mare, ed allora costituisconsi i Fiumi propriamente detti.

Saggio di ricerche sull'intensità del lume, 1781

Saggio di ricerche sull'intensità del lume[modifica]

DEFINIZIONI.
I. Chiamo punto luminoso, o lucido un punto nel quale, astraendo dalla grandezza, e figura, non si consideri altro, che la facoltà di propagare la luce sfericamente.
II. Chiamo intensità del lume in un dato luogo la quantità dei raggi di luce, che vi cade da un punto lucido.

Citazioni su Vittorio Fossombroni[modifica]

  • Del Fossombroni, valentissimo nelle discipline matematiche e nelle idrauliche, abbiamo già fatto parola; diremo ora che l'arte di governare i popoli di un piccolo Stato[2] per lui si riduceva a lasciar loro la maggiore libertà nelle cose private, quand'anco licenziose, per distrarli dalle pubbliche. Non amico né ostile ai progressi, era alieno da ogni provvedimento crudele e da cieca reazione. Geloso dell'autorità del Principe[3], che era anco la sua, si proponeva di tutelare, come meglio potesse, la indipendenza dello Stato. (Enrico Poggi)

Note[modifica]

  1. Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 208.
  2. Granducato di Toscana.
  3. Ferdinando III d'Asburgo-Lorena, granduca di Toscana.

Bibliografia[modifica]

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