Zecharia Sitchin

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Zecharia Sitchin (1922 — 2010), scrittore azero naturalizzato statunitense.

Incipit di alcune opere[modifica]

Guerre atomiche al tempo degli dei[modifica]

Nella primavera del 1947 un giovane pastore se ne andava per le aride colline prospicienti il Mar Morto in cerca di una pecora che si era staccata dal gregge; ad un tratto, entrato in una grotta, vide dei vasi di terraglia che contenevano dei manoscritti in scrit­tura ebraica. Negli anni successivi altri rotoli analoghi vennero rinvenuti in quella stessa zona. Identificati oggi collettivamente con il nome di "Manoscritti (o Rotoli) del Mar Morto", giacevano là indisturbati da quasi duemila anni: arrotolati con cura e nascosti nei vasi, erano scampati ai turbolenti anni in cui la Giudea aveva sfidato la potenza dell'impero romano.

Il codice del cosmo[modifica]

Fu necessaria una guerra – una guerra feroce e sanguinosa – per riportare in luce, appena alcuni decenni fa, uno degli antichi siti più enigmatici del Medio Oriente. Se non il più enigmatico, sicuramente il più sconcertante, le cui radici affondano nella profondità del tempo.
Una struttura senza paragoni. Si trova fra le rovine delle grandi civiltà fiorite in Medio Oriente durante i passati millenni – almeno per quanto fino a oggi è stato scoperto. Ciò che più gli si avvicina si erge a migliaia di chilometri di distanza, al di là del mare e in un altro continente. Ciò che ci riconduce subito alla mente è Stonehenge, nella lontana Gran Bretagna.
Laggiù, su una piana spazzata dal vento dell'Inghilterra, circa ottanta miglia a sud-ovest di Londra, dei megaliti disposti in circolo rappresentano il monumento preistorico più importante dell'intera Gran Bretagna.

Il giorno degli dei[modifica]

«Quando torneranno?»
Ho smesso di tenere il conto delle volte in cui mi è stata posta questa domanda. Il soggetto sottinteso, "loro", naturalmente altri non sono che gli Anunnaki – gli abitanti del pianeta Nibiru approdati sulla Terra, che nell'antichità furono venerati come dèi. "Loro" torneranno quando Nibiru, nella sua orbita allungata, si avvicinerà a noi. Cosa accadrà allora? Si oscurerà forse il Sole a mezzogiorno, caleranno le tenebre e tremerà la Terra? Avremo la Pace o sarà l'Armageddon? Avremo un millennio di sofferenze e tribolazioni o sarà la Seconda Venuta messianica? Gli Anunnaki torneranno nel 2012 o successivamente, oppure non torneranno affatto?

Il pianeta degli dei[modifica]

Di tutta la documentazione che ho messo insieme per supportare le conclusioni a cui sono giunto, la prova numero uno è data dall'uomo stesso. Per molti versi, infatti, l'uomo moderno – Homo sapiens – è una specie di straniero sulla Terra.
Da quando Charles Darwin sbalordì gli studiosi e i teologi del tempo con la sua teoria dell'evoluzione, per la vita sulla Terra è stato tracciato un percorso storico che, culminando nell'uomo, passa attraverso i primati, i mammiferi, i vertebrati e, ancora più indietro, attraverso forme di vita progressivamente inferiori, fino al punto in cui, miliardi di anni fa, si presume che sia cominciata la vita.

L'ultima profezia[modifica]

Le testimonianze dei ritrovamenti archeologici in Egitto abbondano di storie che narrano la tragica fine a cui sono andati incontro i loro scopritori; le più famose sono quelle che riguardano le inquietanti morti attribuite alla "maledizione di Tutankhamen", che falcidiò i componenti della spedizione che ne trovò la tomba; tuttavia non sono a conoscenza di nessuno di questi tragici eventi legati alla Grande Piramide e ai suoi misteri. Nemmeno i thriller di Agatha Christie ad ambientazione archeologica – ricordiamo Assassinio sul Nilo – avevano come teatro le viscere della piramide; e quando James Bond venne attirato a Giza, l'incontro letale avvenne fuori, nei pressi della Sfinge.

La Bibbia degli dei[modifica]

Gli incontri con esseri divini sono l'esperienza estrema per eccellenza: è il massimo che possiamo aspettarci da vivi, come quando Mosè incontrò il Signore sul monte Sinai; e sono anche l'ultima esperienza, conclusiva del ciclo vitale, come quella dei faraoni egizi che, alla propria morte, entravano nell'Aldilà per vivere in eterno con gli dèi nella loro dimora divina.

Le astronavi del Sinai[modifica]

Ci fu un'epoca – ci dicono gli antichi testi – in cui l'immortalità era a portata di mano per il genere umano.
Era un'età dell'oro, in cui l'uomo viveva con il suo creatore nel Giardino dell'Eden: l'uomo si prendeva cura dei frutti di quel meraviglioso giardino, mentre Dio passeggiava e si godeva la brezza del pomeriggio. «E il Signore Dio fece sbocciare dal terreno ogni albero che è piacevole alla vista e buono da mangiare; e l'Albero della Vita si trovava nel giardino, e anche l'Albero della Conoscenza del bene e del male. E un fiume nasceva dall'Eden e irrigava il frutteto, e da qui esso si divideva in quattro correnti principali: il nome del primo è Pison ... del secondo Gibon ... del terzo Tigri ... e il quarto fiume è l'Eufrate.»

Bibliografia[modifica]

  • Zecharia Sitchin, Guerre atomiche al tempo degli dei, traduzione di Maria Massarotti, Piemme, 1999.
  • Zecharia Sitchin, Il codice del cosmo, traduzione di Marinella Magrì, Piemme, 2010. ISBN 9788856615289
  • Zecharia Sitchin, Il giorno degli dei. Il libro definitivo delle Cronache Terrestri, traduzione di Fabrizia Fossati, Piemme, 2010. ISBN 9788856612592
  • Zecharia Sitchin, Il pianeta degli dei, traduzione di Maria Massarotti, Piemme, 2011. ISBN 9788856618235
  • Zecharia Sitchin, L'ultima profezia, traduzione di Fabrizia Fossati, Piemme, 2010. ISBN 9788856606072
  • Zecharia Sitchin, La Bibbia degli dei, traduzione di Fabrizia Fossati, Piemme, 2010. ISBN 9788856614633
  • Zecharia Sitchin, Le astronavi del Sinai, traduzione di Maria Massarotti, Piemme, 2011. ISBN 9788856618242

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