Alan Sepinwall
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Alan Sepinwall (1973 – vivente), critico cinematografico statunitense.
Da Rolling Stone US; tradotto in rollingstone.it, 17 marzo 2025.
[Su Adolescence]
- A seconda dei capitoli, è un poliziesco, un esame sociologico della rabbia maschile, del cyberbullismo e di un sistema scolastico britannico in crisi, un thriller psicologico e una tragedia su come, nel XXI secolo, la camera da letto di un bambino possa essere il posto più pericoloso al mondo per lui.
- In Adolescence [...] l'approccio a singola ripresa richiama raramente l'attenzione su di sé. È lì per far sì che la moltitudine di idee della serie si senta come parte della stessa storia, per quanto ogni episodio possa sembrare diverso l'uno dall'altro. Ed è lì per intrappolare gli spettatori nello stesso incubo in cui si trovano i Miller quando iniziano a contemplare l'idea che Jamie, con la sua faccia da bambino, possa aver commesso un crimine mostruoso.
- Anche con queste grandi interpretazioni, anche con la brillantezza tecnica in bella mostra, non è una serie facile da guardare. Il finale, in cui Eddie, Manda e Lisa devono fare i conti con quello che potrebbe essere il resto delle loro vite e con i modi in cui temono di aver fallito con Jamie, è a tratti quasi insopportabilmente triste. Ma per ciò che Adolescence ha da dire, e per l'eloquenza e l'audacia con cui lo dice, è anche una delle cose migliori – e una delle prime a contendersi il titolo di migliore in assoluto – che vedrete quest'anno sul piccolo schermo.
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