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Anatomia di un omicidio

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Anatomia di un omicidio

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Scena del giudice che chiama a sé gli avvocati.

Titolo originale

Anatomy of a Murder

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti
Anno 1959
Genere drammatico
Regia Otto Preminger
Sceneggiatura Wendell Mayes e Robert Traver
Produttore Otto Preminger
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Anatomia di un omicidio, film statunitense del 1959 con James Stewart, regia di Otto Preminger.

TaglineUn film noir eccellente ed accurato.

Frasi

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Citazioni in ordine temporale.

  • Quando per pochi voti uno ha perso il lavoro che aveva da tanto, gli sembra che tutti l'abbandonino. (Parnell Emmett McCarthy)
  • [In riferimento al mestiere di avvocato] Faccio qualche piccola causa civile, faccio divorziare Caio da Sempronio. Una volta tanto difendo qualche truffatore, e la sera me ne sto qui a bere un po' di whisky e a leggere codici. (Paul Biegler)
  • Le leggi sono tutte scritte. Le leggi non scritte non esistono proprio. E chi commette un omicidio pensando che non esistano, ha pieno diritto alla pensione completa in un penitenziario, magari a vita.(Paul Biegler)
  • La collera non è mai una scusante. (Paul Biegler)
  • I giudici si rassomigliano tutti fra loro. L'unica differenza può dipendere da come digeriscono, e quindi dalla maggiore o minore inclinazione ad addormentarsi. Quanto a me, digerisco anche le pietre, e se posso sembrare appisolato a volte, vi accorgerete che mi sveglio facilmente, soprattutto se solleticato con gentilezza da un buon avvocato, con argomenti buoni. (Giudice Weaver)
  • Si vorrebbe separare il movente dall'azione. Sarebbe come tentare di levare il nocciolo da una pesca senza togliere la buccia. (Paul Biegler)
  • Come avvocato, ho imparato che la gente non è mai del tutto cattiva o buona: si può essere l'uno e l'altro. (Paul Biegler)
  • So che ognuno ha qualche cosa cui tiene molto nell vita. (Paul Biegler)
  • È stata scomunicata perché ha divorziato e si è risposata. [...] Signora, lei non crede che una cattolica che viene meno a una delle regole fondamentali della sua religione, possa anche passar sopra al giuramento fatto su di un oggetto sacro come... come appunto un rosario? (Claude Dancer)
  • La psichiatria mira ad indagare la parte buia, inesplorata della mente. Laddove la terra potrebbe essere tonda come quadrata. (Paul Biegler)
  • Io sono un povero avvocato di provincia e faccio quello che posso per difendermi da questo brillante pubblico accusatore cittadino. (Paul Biegler)
  • [Riferendosi ad una giuria e alla sua responsabilità.] Dodici persone chiuse in una stanza. Dodici cuori diversi. Dodici cervelli. Dodici modi diversi di vivere. Dodici modi diversi di vedere, di sentire, di pensare. E queste dodici persone devono giudicare un uomo tanto diverso da ognuno di loro, come ognuno di loro è diverso dagli altri. Però il loro giudizio deve essere unico, unanime. È un miracolo della mente disordinata dell'uomo che possano riuscirci. E spesso ci riescono bene. Che Dio possa illuminarli. (Parnell Emmett McCarthy)
  • Mai fidarsi dei bevitori di gin. (Parnell Emmett McCarthy)
  • Credevo che il mondo si potesse vedere solo attraverso un bicchiere di whisky, ma sbagliavo. È tanto più bello così, ma tanto. (Parnell Emmett McCarthy)

Dialoghi

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Citazioni in ordine temporale.

Scontro tra principi del foro.
  • Tenente Manion: Come può la giuria non tener conto di quello che ha sentito?
    Paul Biegler: Non può, tenente. Non può.
  • Paul Biegler: [Durante il processo pone delle domande ad un teste.] Come chiamerebbe un uomo con un irriducibile penchant per le donne?
    Alphonse Paquette: Che cosa?
    Paul Biegler: Un penchant, un desiderio, un bisogno eccezionale.
    Alphonse Paquette: Beh, un Dongiovanni, direi, sennò un povero scemo.
    Giudice Weaver: Lei si limiti a rispondere alle domande, signor Paquette. Ai motti di spirito penseranno gli avvocati.
    Paul Biegler: Ebbene, come altro chiamerebbe un uomo di questo genere lei?
    Brooks West [L'avvocato dell'accusa]: Io non capisco dove voglia andare a parare.
    Paul Biegler: Lei ha capito molto bene, invece.
    Giudice Weaver: Risponda pure.
    Paul Biegler: Le viene in mente qualche altro appellativo?
    Alphonse Paquette: Casanova.
    Paul Biegler: Un altro.
    Alphonse Paquette: Libertino.
    Paul Biegler: Andiamo, signor Paquette. I libertini erano di moda quando erano di moda le stecche di balena, forse! Mai sentito "donnaiolo"?
    Alphonse Paquette: Sì, sì, l'ho sentito, ma m'era sfuggito.
    Paul Biegler: Certo che gli è sfuggito. Le é sfuggito a forza di bazzicare con tutti quei libertini ammuffiti!
  • Paul Biegler: La licenzio!
    Maida Rutledge: Lei non può licenziarmi finché non mi paga.
  • Giudice Weaver: [Durante il dibattimento il giudice vuole vederci chiaro.] I rappresentanti delle due parti sono pregati di avvicinarsi. Signor Biegler, lei è riuscito a portare in ballo la violenza, e adesso bisognerà pure che la giuria ne conosca tutti i particolari. Lei è d'accordo, vero, Lodwick?
    Mitch Lodwick: Completamente.
    Giudice Weaver: Qual era l'indumento del quale il teste ha fatto ora cenno?
    Paul Biegler [sottovoce]: Mutandine, Vostro Onore.
    Giudice Weaver: Ma questo argomento tornerà a galla?
    Paul Biegler: Sì, signore.
    Giudice Weaver: Quella parola ha un certo non so che, che non va d'accordo con quest'aula. Non ne potremmo usare un'altra?
    Mitch Lodwick: Io ho sempre sentito mia moglie chiamarle così.
    Giudice Weaver: Lei, Biegler?
    Paul Biegler: Sa, sono scapolo.
    Giudice Weaver: Belle scuse. Lei, Dancer?
    Claude Dancer: C'è una parola francese che avevo imparato durante la guerra. Ma forse è un po'... un po' troppo suggestiva.
    Giudice Weaver: Come molte parole francesi. Va bene, grazie. Tornino ai loro posti. Per conoscenza della giuria e per maggiore soddisfazione del pubblico, l'indumento di cui ha parlato adesso il teste era esattamente... era un paio di mutandine. Queste manifestazioni devono assolutamente cessare. L'indumento in questione verrà nominato ancora durante tutto il processo, ma io non tollererò che si rida. Non voglio più sentire né commenti, né mormorii, né altro in quest'aula. Non possono costituire divertimento un paio di mutandine... connesse con la morte violenta di un uomo... e l'eventuale condanna di un altro.
  • Paul Biegler [In riferimento a dei possibili apprezzamenti fatti nei confronti di Laura Manion]: Quindi a quanto pare queste famose manifestazioni della signora Manion avevano presa soltanto su di lei e su Barney Quill. Non escludo che il buon Barney quando veniva a rifornirsi di whisky, le abbia anche detto: "Alphonse, la vedi quella? Stasera tocca a lei!"
    Alphonse Paquette: No, non è vero.
    Paul Biegler: E lei come niente gli ha detto: "Beato lei che può."
    Mitch Lodwick: Mi oppongo! Queste non sono domande. L'avvocato intimidisce il teste.
    Paul Biegler: Non ho altre domande.
    Giudice Weaver: La Corte ha già sopportato tutto il sopportabile in questa giornata e immagino che anche la Giuria non ne possa più ormai.
  • Claude Dancer [Durante il processo]: Signora Manion, complimenti per il suo intelligente cagnolino, e grazie di cuore per non averci privato oggi della vista dei suoi splendidi capelli.
    Paul Biegler: Ma vostro onore il signor Dancer è stato mandato da Lansing a fare il cicisbeo... o a sostenere la pubblica accusa?
Trailer originale del film
  • Claude Dancer [Durante l'interrogazione della signora Manion]: La signora non è sicura nemmeno del colore delle mutandine che aveva indossato quella sera, e dal momento che non sono mai state trovate io dico che forse non le aveva indossate affatto e ora non se lo ricordi, nient'altro.
    Giudice Weaver: Può rispondere, signora.
    Claude Dancer: Lei le mette sempre [le mutandine]?
    Laura Manion: No.
    Claude Dancer: E quand'è che non le mette? Quando va fuori sola la sera?
    Paul Biegler: No,no, mi oppongo. Lui fa una domanda e poi la fa diventare un'altra.
    Giudice Weaver: Opposizione accolta. Cassare le ultime due domande e la risposta della signora Manion. Senta, signor Dancer, molli le mutande che ne ha fatti troppi di guai.
    Claude Dancer: Sì, Vostro Onore.
  • Tenente Manion [Ruggisce a Duke Miller, che ha appena rilasciato la sua testimonianza.] Bugiardo! Bugiardo! Infame bugiardo!
    Paul Biegler: Si calmi, tenente. Chiedo scusa per il mio cliente, ma il suo sdegno è in parte scusabile dal momento che l'accusa ha ritenuto opportuno portare sulla pedana un mascalzone a testimoniare contro un ufficiale dell'esercito.

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Collegamenti esterni

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