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Andrea Bertolini

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Andrea Bertolini nel 2013

Andrea Bertolini (1973 − vivente), pilota automobilistico italiano.

Citazioni di Andrea Bertolini

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  • [Sulla Maserati MC20] [...] l'input iniziale dal quale siamo partiti è stato quello di creare una supersportiva da usare nel quotidiano. Dalla pista alla strada. Per questo il lavoro maniacale che abbiamo fatto con l'handling e nell'architettura generale, ci ha portati ad avere una macchina facile da guidare, prevedibile, come un vestito fatto su misura. Così quando sento un cliente che la usa tutti i giorni, o quando sento qualcuno dire che quando mette la MC20 in modalità "Race" si sente un pilota... Beh, sono felice. Sento di aver raggiunto l'obiettivo.[1]
  • [Sulla Maserati MCXtrema] Vedete, con queste auto i clienti comprano un'emozione. E l'approccio al loro giocattolo è importantissimo. Ci sono tre step. Il primo è visivo, il secondo arriva quando si siedono al volante, il terzo quando provano la macchina per la prima volta. E su tutti e tre i punti MCXtrema regala emozioni uniche. La macchina, infatti, propone concetti aerodinamici molto aggressivi, è diversa da tutte le altre vetture. Senza contare poi che gli interni sono da vero prototipo da corsa: siamo partiti dall'idea di proporre una macchina che fosse una via di mezzo fra un caccia e una monoposto di F1. Abbiamo così realizzato un abitacolo che avvolge il pilota con una plancia a destra e una a sinistra, un volante nuovo, diverso, con tutti i comandi concentrati. E poi nel momento in cui l'accendi... Beh, si parte per un viaggio unico![1]

Da un'intervista a ferrari.com; citato in formulapassion.it, 25 settembre 2014.

  • Avevo 17 anni, quando sono entrato a lavorare in fabbrica. Operavo ai banchi prova e intanto correvo in kart, inseguendo il sogno di diventare pilota. Non avevo ancora preso la patente quando ebbi la possibilità di effettuare cinque giri a Fiorano al volante di una 355 Challenge. Quei cinque giri mi hanno cambiato la vita perché il capo del collaudatori mi prese sotto la sua ala protettrice e mi insegnò il mestiere. Di giorno lavoravo sulle vetture, nel pomeriggio facevo chilometri imparando a capire le vetture in tutti i loro comportamenti in un tempo ridottissimo. Lavorando in fabbrica ho imparato nei dettagli prima come erano fatti i motori e poi le vetture nella loro interezza. Conoscerle nei più piccoli dettagli, perché contribuivo a costruirle e a perfezionarle, mi è tornato utile da pilota.
  • [Sulla Ferrari 412 T2] Era una monoposto incredibile, 12 cilindri, veramente ben fatta, al punto che quando la provò per la prima volta, Michael Schumacher, appena arrivato a Maranello, chiese come mai non si fosse vinto il Mondiale.
  • [Sulla Ferrari 312 B3-74] [...] è come un kart un po' più grande e potente, leggerissima e da guidare in sbandata controllata. Era pericolosa, la sicurezza del pilota era molto precaria, ma a quei tempi era così.
  • La sublimazione della capacità di innovare tipica della Ferrari si trova [...] guidando la F1-90 che sfiorò il titolo con Alain Prost [...]
  • Per un pilota, abituato alle auto da corsa, le vetture stradali in pista non trasmettono fino in fondo le stesse sensazioni, perché inevitabilmente devono essere preparate per gli asfalti di tutti i giorni, mentre in pista la rigidità è massima. Ecco, questo discorso non vale per LaFerrari. Il nome, prima di guidarla, non lo avevo capito. Dopo che mi ci sono messo al volante ho cambiato completamente idea: ho capito il nome LaFerrari, una vettura unica e irripetibile.

Intervista di Francesco Corghi, motorsport.com, 4 giugno 2025.

  • Cominciare a vincere aiuta a rifarlo [...]. Ci si sente più leggeri e la testa compie quel salto che fa la differenza.
  • [...] di ricordi ne ho una marea, come quando Jean Todt mi chiamò per comunicarmi l'inizio da collaudatore di F1; per un ragazzino col papà barista, potete immaginare cosa potesse significare. Quando ho percorso il tornantino di Fiorano mi sono ricordato ad 8 anni mentre da fuori osservavo le vetture...
  • [...] nel nostro sport c'è sempre un'ottima memoria per gli errori: sono cose che ti tiri dietro per anni, soprattutto se sbagli due-tre volte. L'etichetta di pilota veloce e che sbatte è dura da levare. Gestire le varie situazioni non è facile e se ne viene fuori quando metti il tuo nome di fianco ad un titolo. Se butti via tutto per un rischio assurdo, passi da Re a nullità in pochissimo tempo. Vincere significa concretizzare il lavoro di una squadra, il pilota è un finalizzatore, come la punta nel calcio.

Citazioni su Andrea Bertolini

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  • Andrea Bertolini [...] è stato e rimane il protagonista di una idea romantica dell'automobilismo. [...] da monello [...] era formidabile sui kart. A detta degli addetti ai lavori, aveva tutto per arrivare alla F1. Tranne una cosa. I soldi. [...] Non potendo guidare la Ferrari di Lauda o Villeneuve, in Ferrari andò a lavorare come operaio. Dopo un po', la lungimiranza di qualcuno che sapeva delle origini sue gli garantisce un ruolo come collaudatore delle Rosse di serie. Finché. Finché una mattina a Fiorano il signore che dormiva in pista, nell'appartamento del Drake, non viene svegliato dal rumore di una Ferrari da strada. Intenta a girare sul circuito aziendale. Quel signore si chiamava Michael Schumacher. Incuriosito, il tedesco osserva le manovre del misterioso collaudatore. E poi va da Jean Todt a dirgli che forse in fabbrica c'è un tizio che potrebbe essere utile alla squadra della F1, per i test. Se questa non è una favola, dimmelo tu cos'è. Oppure è una leggenda metropolitana, ma Maranello è come il Far West di Liberty Valance: senatore, tra la verità e la leggenda qui vince sempre la leggenda. (Leo Turrini)

Note

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  1. a b Da Bertolini: "Così faccio nascere le Maserati migliori di sempre", formulapassion.it, 29 novembre 2023.

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