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Antonio Stradivari

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Antonio Stradivari in una stampa ottocentesca

Antonio Stradivari (tra fine 1643 e 1649 – 1737), liutaio italiano.

Citazioni su Antonio Stradivari

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  • I violini fatti interamente dalle mani di Stradivari hanno una caratteristica speciale; fra il filetto e l'orlo con uno scalpello incideva un piccolo solco fatto con tale maestria, da lasciarvi una piccola costa rilevata nella quale si vede che il legno fu realmente tagliato, cosa molto difficile specialmente negli angoli. Nei violini fatti dai suoi imitatori si vedono benissimo le riprese dello scalpello, oppure per rendere il solco levigato guastano le sponde del solco medesimo. Stradivari negli angoli esterni della voluta o chiocciola del manico segnava un filetto nerissimo di un mastice speciale applicato col pennello con tale precisione che fa meraviglia. In queste due cose lo Stradivari non fu mai imitato a perfezione. (Giuseppe Branzoli)
  • Se qualcuno oggi suonasse il più celebre degli Stradivari, il Messiah, probabilmente resterebbe deluso, perché è un violino fermo da 250 anni. (Salvatore Accardo)
  • Alla «casa del morto», Antonio Stradivari aveva provveduto fin dal 1729. Non se l'era fatta nuova: l'aveva presa di seconda mano. E quando la fatale Signora lo prese per mano e lo fece uscire dalla bottega ove per anni e anni Antonio aveva alimentato in silenzio le sorgenti del canto, traversarono la strada, entrarono di rimpetto nella chiesa di San Domenico, s'avviarono alla cappella della Santa Vergine del Rosario, entrarono nella cripta della nobile famiglia Villani, che otto anni prima Antonio Stradivari aveva comperato dagli eredi di Francesco Villani, e là Antonio si coricò.
  • Nei violoncelli Antonio Stradivari ha segnato il tipo definitivo. Se i violini lasciano varco ai perfezionamenti, i violoncelli dicono: nec plus ultra!
  • Sapeva Stradivari sonare il violino? Il cane da caccia non mangia la preda. Un bravo cuoco assaggia le pietanze ma non se ne ciba. Valgono queste analogie a orientarci fra Stradivari sonatore e Stradivari non sonatore? Stradivari assaggiava il suono, lo assaporava, ma non se ne cibava.
    In compenso era disegnatore impeccabile, e di ciò abbiamo indubitabili testimonianze. I fratelli Arisi, sacerdoti, intellettuali e contemporanei di Antonio Stradivari, assicurano nelle loro «carte» che di mano di Stradivari sono gli ornati, i rabeschi, i fiori, le frutta, gli amorini che con tanta grazia, tanta pulizia, tanta finitezza ornano gli «stradivari istoriati».

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