Atmosfera zero
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Atmosfera zero
| Titolo originale |
Outland |
|---|---|
| Lingua originale | inglese |
| Paese | Regno Unito |
| Anno | 1981 |
| Genere | fantascienza, thriller |
| Regia | Peter Hyams |
| Soggetto | Peter Hyams |
| Sceneggiatura | Peter Hyams |
| Produttore | Richard Roth |
| Interpreti e personaggi | |
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| Doppiatori italiani | |
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Atmosfera zero, film britannico del 1981 con Sean Connery, regia di Peter Hyams.
Io
Terza luna di Giove
Diametro– 2273 miglia
Distanza da Giove– 262,07 miglia
Distanza dalla stazione spaziale– 70 ore
Frequenza della navetta di rifornimento– Una volta a settimana
Gravità di superficie– 1⁄6 gravità terrestre
- Io (eye-oh)
Third moon of Jupiter
Diameter– 2273 miles
Distance from Jupiter– 262,07 miles
Distance from space station– 70 hours
Frequency of supply shuttle– once per week
Surface gravity– 1⁄6 Earth gravity
Frasi
[modifica]- Vede, capita una volta ogni tanto quassù. Questo posto ha strani effetti su alcuni, così... questo è tutto. (Montone)
- Se tutto va liscio, loro fanno i soldi. Nessuno è qui per la propria salute e certo non per il paesaggio. (Montone)
- Sto cercando di mantenermi calma e, come tutto ciò che faccio, lo farò certamente male. Questo... Questo fatto di mandare messaggi mi ripugna, ma sono una vigliacca. Non potrei guardarti in faccia e dire ciò che sto per dirti, non potrei proprio. Se tu fossi di fronte a me cambierei idea e non voglio cambiare idea. Ti amo, credimi, ti prego. La mia non è un'azione premeditata, te l'assicuro. Oddio, è solo che non resisto più. Immagino che si tratti di questo, in effetti. Lo so che ne abbiamo discusso tante volte prima. Stessi pianti da parte mia e le tue stesse rassicurazioni che... che il prossimo posto sarà diverso. Ma non è mai diverso. Non può esserlo. Così, ieri, qualcosa è scattato in me. Non... Non potevo più sopportare di vedere Paul aggirarsi in un altro squallido posto, non potevo proprio. È un ragazzo. Non ha ancora mai messo piede sulla Terra, capisci? Lui... Lui guarda le foto e legge libri sulla Terra tutto il giorno, e li nasconde da te per non darti un dispiacere. Ma non ti accorgi che Paul ha diritto a un'adolescenza? Ha anche diritto a respirare dell'aria, dell'aria vera, aria esterna dove non ci si cuoce né si esplode, aria che abbia profumo di vita, non aria a ventilazione forzata. Io non sono brava come te. Non credo che ne valga lo sforzo. Così... Così torno a casa e porto Paul con me. Ti amo. Tu... Tu non meriti questo. Tu... Tu meriti il meglio, ma adesso devo andare, amore mio. Ti contatterò fra qualche giorno dalla stazione spaziale prima di partire definitivamente per la Terra. (Carol)
- La seconda volta che ho fatto un turno, sono tornato e mia moglie s'è l'era filata con un programmatore di computer. Io ho due figlie. Chiamano "papà" il programmatore. Mia moglie era felice, mi disse. Ho detto: "Ma come? Con uno così noioso?". Lei disse: "Non sarà proprio eccitante, ma in compenso sta sempre a casa con me". Beh, non potei obiettare niente. (Montone)
- Lo sa, non troverà baroni della medicina quassù. Qui i dottori sono come quelli di bordo. Più che altro è gente compromessa professionalmente. [...] Io passo il mio tempo a distribuire tranquillanti agli operai e certificare che le prostitute della compagnia non abbiano la sifilide. Si rende conto?! (Dott.ssa Lazarus)
- Non sto dimostrando carattere, solo temporanea follia. (Dott.ssa Lazarus)
Dialoghi
[modifica]- Walters: Impossibile! Non si potranno mai portare qui quei caricatori automatizzati.
Hughes: Ehi, senti, quando li hanno installati alla 14 e alla 23, dissero che era solo un esperimento temporaneo. Beh, sono ancora lì!
Walters: Altro che temporaneo! [...] Che dice Woolton? È il rappresentante sindacale. Cos'ha detto?
Hughes: Vuoi sapere cosa ha detto Woolton? Merda! Ecco cos'ha detto! Merda totale.
Walters: Cercano sempre di fregarci, come se non guadagnassero già abbastanza.
Hughes: Non gli basta mai. Fanno turni con squadre di sette operai da quando hanno installato quei caricatori alla 14 e alla 23. Tu l'hai letto il contratto? Otto operai per turno! Ecco che c'è scritto: otto, nero su bianco!
Walters: Vogliono fare i furbi? Beh, faccio il furbo anch'io. Dirò a Woolton che voglio una riunione. Forse ci vuole un nuovo rappresentante. - O'Neil: Mi rendo conto che sono nuovo di qui e che devo imparare a conoscere voi e voi a conoscere me. Spero soltanto che riuscirò a meritare la vostra fiducia. Grazie... Li ho proprio colpiti...
Montone: Verranno a mangiarle in mano. - Sheppard: Beh, vedo che non ci sono più domande. Vorrei solo aggiungere il mio benvenuto al commissario O'Neil. Sono certo che siamo tutti d'accordo che avrà una piacevole permanenza. È arrivato da poco e presto si accorgerà che questa è come ogni altra città mineraria. Non ci sono mai molte grane.
O'Neil: Mi fa piacere sentirlo.
Sheppard: Tenga solo presente che il personale lavora sodo, molto sodo. Da quando sono direttore generale qui, questa miniera ha battuto ogni record di produttività. Stiamo diventando la più importante operazione con Amalgamate, e tutti i presenti hanno ricevuto gli assegni premio che lo dimostrano. Il buon lavoro è fatto solo da gente soddisfatta. Io esigo da loro molto lavoro e lascio che... che abbiano molto svago. Quindi, quando arriva il momento di lasciarli sfogare, bisogna darli un po' di spazio. Se non fanno niente di male, li dia un po' di spazio. Sa cosa voglio dire commissario?
O'Neil: Grazie per il consiglio, signor Sheppard.
Sheppard: Siamo tutti dei professionisti.
O'Neil: Non ne dubito affatto. - Montone: Nelson, che mi dici dei detonatori?
Nelson: Sono stati ritrovati.
Montone: Dove?
Nelson: Non lo so. Il caposquadra di turno ha riferito che erano stati ritrovati, poi mi ha detto di lasciar perdere.
Montone: Nelson, stiamo parlando di detonatori nucleari. Non si perdono così e poi si ritrovano. Un accendino lo perdi e poi lo ritrovi, non dei detonatori. Voglio sapere dove sono stati trovati e chi li ha trovati. Mi hai capito bene?
Nelson: Sì, sergente.
Montone: Buon per te, Nelson. - O'Neil: È il dottor Lazarus?
Dott.ssa Lazarus: Sì, prenda due aspirine e mi chiami domattina. Battuta da dottori. È il nuovo commissario?
O'Neil: Sì. Vorrei parlare con lei per qualche minuto.
Dott.ssa Lazarus: Ho un alibi: quattro persone che giureranno che giocavano a poker con me.
O'Neil: Non l'avevo mai sentita questa. Divertente.
Dott.ssa Lazarus: Scusi...
O'Neil: Ieri un uomo è entrato di proposito nell'atmosfera senza la sua tuta pressurizzata.
Dott.ssa Lazarus: Sì...
O'Neil: Un paio di giorni prima, un altro uomo si è strappato la tuta di proposito.
Dott.ssa Lazarus: Succede qui.
O'Neil: Spesso?
Dott.ssa Lazarus: Non lo so. Succede e basta.
O'Neil: Perché?
Dott.ssa Lazarus: Io non sono una psichiatra. Non so dirle perché. Alcune persone non resistono qui dopo un po'.
O'Neil: Hai eseguito delle autopsie?
Dott.ssa Lazarus: No.
O'Neil: Perché no?
Dott.ssa Lazarus: In primo luogo, la compagnia vuole che i corpi siano subito mandati via. In secondo luogo, quando una persona si espone a un'atmosfera a pressione zero, non ne resta granché da ispezionare. In terzo luogo, lei comincia a diventare noioso.
O'Neil: Sì, lo so. Vorrei un rapporto su tutti gli incidenti che sono occorsi negli ultimi sei mesi, e lo vorrei anche in fretta se non vuole correre a calci in culo per tutta la stanza. Battuta da commissario. - Dott.ssa Lazarus: Quegli stupidi bastardi hanno il coraggio di prendere eutimal policlorico! È un'amfetamina, la cosa più potente mai esistita. Ti fa sentire a meraviglia. Fai quattordici ore di lavoro in sei ore, stronzate del genere, specie il lavoro manuale. Ti mette la forza di un toro. Lo provò anche l'esercito un po' di anni fa. Faceva lavorare tutti, è vero, però impazzivano in seguito. Ci vuole un po', dieci, forse undici mesi, e poi ti fotte il cervello.
O'Neil: Ha detto che è sintetico. Si può produrre qui?
Dott.ssa Lazarus: No. No, è impossibile. Dev'essere spedito da fuori.
O'Neil: Niente autopsie, così nessuno lo sa. I lavoratori producono di più e la compagnia ha profitti maggiori. Nessuno si mette a fare domande. È una bella trovata! - O'Neil: Ti va di parlare?
Montone: Di cosa?
O'Neil: Sheppard.
Montone: Che vuol sapere?
O'Neil: Lei quanto c'è immischiato?
Montone: Non troppo. Mi paga per guardare altrove.
O'Neil: Capisco. Lei non fa niente di male e neanche niente di buono, giusto? Sheppard lo farò fuori.
Montone: Dice sul serio?
O'Neil: Sì.
Montone: Questo non è posto per eroismi. Se cerca di farlo fuori, non sa in che pasticcio va a ficcarsi. Sta parlando del direttore generale. È un pezzo da novanta nella compagnia. Si tratta di un mucchio di soldi, si tratta di persone e posti che conosciamo solo dalla carta intestata. Questo tizio è collegato con più che la sola compagnia. Mi creda, c'è di mezzo roba seria. Ma che cosa dimostrerà?
O'Neil: Non cerco di dimostrare niente. Quella roba che vendono uccide degli uomini.
Montone: Che intenzioni ha con me?
O'Neil: Non lo so.
Montone: Vuole che mi dimetta?
O'Neil: No. Solo non si metta fra Sheppard e me. Continui a prendere le mance e a guardare altrove. Io non voglio lei. Voglio Sheppard. - Sheppard: Lascia che le dico con che cosa ha a che fare qui: io dirigo una concessione. La compagnia mi paga per estrarre il più minerale possibile da questo buco infetto. C'è un tizio come me in ogni operazione mineraria di tutto il sistema. Le puttane sono pulite, alcune sono attraenti. Le bevande non sono annacquate, gli operai sono contenti, e quando sono contenti estraggono più minerale e ricevono più premi. Se estraggono di più, la compagnia è contenta. Se la compagnia è contenta, lo sono pure io.
O'Neil: Sembra stupendo.
Sheppard: Niente qui è stupendo. Funziona, ed è abbastanza. Ora, ogni anno un nuovo commissario viene a fare il suo turno. Conoscono la situazione. Anche lei la conosce. Non è diverso. Se questa scena dell'eroe è per alzare il prezzo, mi ci faccia pensare. Che cosa vuole?
O'Neil: Lei.
Sheppard: Che avete, lei e quelli come lei? Voglio dire, se fosse un maledetto super poliziotto, che ci farebbe in un'operazione mineraria come questa, su Io? Non l'hanno mandato qui per ricompensa dei suoi brillanti servizi. Lei lo sa e lo so anch'io. Ho letto la sua scheda. Lei parla troppo. È per questo che la mandano da un cesso all'altro. Quanto a me, non ho intenzione di passare il resto della mia vita a fare questo.
O'Neil: Beh, buon per lei.
Sheppard: Ora senta, questa sua scena è ridicola. Se vuole immischiarsi, sappia contro cosa si va a mettere. Se ha qualcosa da provare, lo provi a se stesso, non a me.
O'Neil: Ci vediamo in giro.
Sheppard: Se è a caccia di soldi, è più sveglio di quanto sembra. In caso contrario, è molto più scemo.
O'Neil: Probabilmente sono più scemo.
Sheppard: Potrebbe essere molto pericoloso. - Sheppard: Lo sa, l'ho mal giudicato. Lei non è stupido, è pazzo. Crede di aver causato più che un disturbo? È questo che crede? Vuol tornare a casa a vantarsi con gli amici? Ha a che fare con adulti qui. Non è cosa per lei.
O'Neil: Chiunque le ha mandato quella spedizione sarà furioso che l'abbia persa, e gli adulti non hanno il senso dell'umorismo. [...]
Sheppard: Commissario, sei morto. Mi hai sentito?
O'Neil: Ho sentito. - Dott.ssa Lazarus: Ma crede davvero di poter cambiare qualcosa? [O'Neil alza le spalle] Allora perché, per amor del cielo?
O'Neil: Perché forse loro hanno ragione. Mi mandano qui in questo posto di merda perché dovrei starci a mio agio. E voglio scoprire se è vero. C'è tutta una macchina che funziona perché tutti fanno quello che ci si aspetta che facciano. E io ho scoperto che ci si aspettava da me ciò che non mi piace fare. Ecco quello che era in programma. Questa era la mia lurida piccola parte nella lurida macchina, e non mi piace. Così ho deciso di scoprire se hanno ragione.
Messaggio a O'Neil, Carol G.
Da O'Neil, W.T.
Arrivando in tempo per volo. Tieni biglietto caldo. Missione compiuta. Bacia Paul per me. Impaziente di passare un anno a dormire con te.
O'Neil, W.T.
Fine trasmissione.
- Message to O'Neil, Carol G.
From O'Neil, W.T.
Arriving in time for flight. Keep ticket warm. Job done. Kiss Paul for me. Looking forward to sleeping with you for a year.
O'Neil, W.T.
End transmission.
Citazioni su Atmosfera zero
[modifica]- Come Mezzogiorno di fuoco, ma riletto in chiave fantascientifica. Un po' risaputo, però gli effetti speciali e certe astuzie del montaggio regalano alla storia tensione e godibilità. (Il Mereghetti)
- Il film è la storia di un uomo che ha raggiunto un momento della sua vita in cui stabilisce dei limiti, in cui vede qualcosa di sbagliato ed ha la responsabilità di affrontarlo con coraggio. (Peter Hyams)
- Sulla luna di Giove degli uomini lavorano. Anche la morte... (frase promozionale)[1]
- Una space-opera nella cui struttura narrativa si mescolano gli schemi del poliziesco e del western. Bella la sequenza d'inseguimento tra Connery e lo spacciatore di droga. (Il Morandini)
- Volevo davvero girare un Western. Stavo lavorando con un meraviglioso uomo straordinariamente sveglio di nome Richard Roth, e mi ha detto: "Non puoi fare un Western. Nessuno lo girerà". Ho insistito: "È il genere più duraturo e resistente della storia cinematografica, a partire da The Great Train Robbery del 1903". Mi ricordo di essermi svegliato una mattina e una lampadina si era accesa. Come George Lucas prima di me, mi ero reso conto che il Western non era andato via, solo che adesso era nello spazio. Questa era la formula per Atmosfera zero. "Come sarebbe un Western in un ambiente ostile come lo spazio?". Sono andato e ho fatto tanti disegni e dipinti mostrando l'aspetto di quel mondo. (Peter Hyams)
- Di Sean Connery posso solo dire che ha un ruolo complesso e senz'altro fra i più impegnativi della sua carriera. Egli stesso mi ha confessato di aver fatto questo film con lo stesso entusiasmo con cui fece il primo 007. Il suo personaggio è quello di un uomo caparbio, forte, duro, intelligente ma anche vulnerabile. Però cerca soprattutto di improntare il suo modo di agire ad una profonda rettitudine, conscio del compito di grandissima responsabilità che gli è stato affidato fra una accozzaglia di uomini il cui unico scopo è quello di raggiungere il giorno in cui la navicella spaziale li riporterà a casa.
- Nel film si immagina che in una luna vulcanica di Giove, conosciuta col nome di "Io", un gruppo di uomini sbarcati da qualche tempo debba creare e sfruttare un centro minerario. In una distesa solforosa dell'astro viene appunto costruita una città grigio-argento in sette moduli, ognuno dei quali ha una funzione precisa: una raffineria, una centrale solare che fornisce l'energia necessaria, due serre in cui si riproducono non soltanto verdure per la comunità ma anche l'ossigeno necessario a tutto il complesso, gli alloggi, la pista di atterraggio per il veicolo spaziale, i saloni di riunione e di svago... [...] Si è trattato di ricostruire una struttura imponente che serve a permettere la vita e la attività dell'uomo in una condizione diversa da quella della terra. Ma questa colonia mineraria non è naturalmente il tema del film. Fa soltanto da sfondo ad una vicenda umana con tutte le implicazioni che si verificano per l'uomo in una situazione diversa da quella sua naturale e che però cerca di adattare a se stesso.
- Per dare il senso di una realtà del tutto credibile, secondo le intenzioni del regista ho creato per gli uomini delle tute spaziali molto diverse da quelle tradizionali che sono state usate in tutti i precedenti film di fantascienza. Scegliendo di delineare gli oscuri, misteriosi recessi dello spazio in termini diversi dai consueti (cupole di plastica, tute spaziali, nastri trasportatori, ecc.) Hyams mostra i pericolosi e perfino sinistri retroscena di una speculazione commerciale qual è l'attività mineraria che si sta svolgendo su quel pianeta. In fondo Hyams denuncia quello che potrebbe accadere nel futuro, dunque: lo sfruttamento spregiudicato, a solo scopo di profitto, delle materie prime di un qualche mondo del cosmo, attraverso l'avanzatissima tecnologia industriale. Facendo leva, inoltre, sul desiderio dell'uomo di guadagnare in poco tempo quanto non potrebbe lavorando per tutta la vita. È vero che vengono ben pagati, ma in fondo si tratta di disperati, non molto diversi dai cercatori d'oro dell'era pionieristica.
Note
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