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Baccio Bandinelli

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Baccio Bandinelli in un ritratto di Andrea del Sarto

Baccio Bandinelli, pseudonimo di Bartolomeo Brandini (1488 – 1560), scultore e pittore italiano.

Citazioni su Baccio Bandinelli

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  • Nel busto in bronzo [di Cosimo I de' Medici] si manifesta l'educazione dello scultore dal padre orafo, maestro anche di Benvenuto Cellini, e appare la sua natura più schietta e più viva, non agghiacciata da stilistiche apprensioni.
  • Quando fece Ercole che sottomette Caco, davanti al palazzo della Signoria, le generalità classiche non gli permisero di animare la rappresentazione, di spiegarla in potente unità. Nel far le cose colossali, la visione dell'insieme non si ha se non interamente abbracciandolo per forza d’astrazione e incatenandone le parti, come avrebbe fatto Michelangelo; se non trasportando idealmente pesi e misure a un livello di sopra, di sotto, di là dalla propria visuale, nei piani e in profondità: e il Bandinelli, che non ebbe quella supervisione, mise cumuli sopra cumuli marmorei, massi sopra massi; fece una roccia scalpellata più che corpi giganti svincolati dal sasso
  • Tre bassorilievi col busto del Bandinelli, uno nei musei di Stato a Berlino, il secondo nel museo dell'Opera di S. Maria del Fiore a Firenze, il terzo nel Louvre a Parigi, ci danno la misura dell'arte dello scultore in ordine di tempo. Nel primo, c'è una gran penetrazione della forma, una sensibilità pittorica, un'attenzione a determinare i lineamenti e a segnarne con energia i particolari; nel secondo, questi spariscono; le linee, diritte o quasi, del sopracciglio, della base del naso, delle labbra, s'incurvano; le superfici mobili, molteplici, commosse, s'uniscono, si gonfiano; i capelli a riccioli sottili, incisi, riappaion battuti come su lastra metallica; la barba, lunga, serpeggiante, a spire fiammanti, diviene un ghirigoro grosso, terminato a riccioli; l'occhio acuto si smorza nel tondeggiar dell'orbita, le nari non vibrano più, le labbra non si serrano energiche, l'orecchio si scodella senza più quel sottile tirato dei nervi; e il busto, che prima veniva tagliato dalle pieghe del manto gettato sulle spalle e aggirato sotto il petto ignudo, qui vien tagliato al modo classico, a scarpa. Ma nella terza edizione del busto la forma perde anche l'effetto dello stampato, dello sbalzato su metallo; il profilo divien laminare e i lineamenti si disegnano invece d'essere scolpiti, i riccioli si fanno calligrafici, la barba a cordoni si chiude a chiocciolette; e il busto, più classicheggiante, porta uno scarso mantelletto agrafato sulla spalla. Il primo busto spira maschia energia, il secondo bonomia, il terzo disfacimento.

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