Conflitto russo-ucraino
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Citazioni sul conflitto russo-ucraino.
Citazioni
[modifica]- Bisogna ammettere che i rapporti tra la Russia e l'Ucraina hanno subito un danno enorme. Non dobbiamo permettere a tutto ciò di trasformarsi in un reciproco allontanamento tra i nostri popoli. In questo senso un'enorme responsabilità poggia sulle spalle dei leader, i Presidenti Putin e Poroshenko: sono loro che devono dare l'esempio. Bisogna calmare le passioni. Più avanti cercheremo di chiarire chi ha ragione e chi ha torto. (Michail Gorbačëv)
- Dobbiamo dire chiaramente che se la Russia è in guerra con l'Ucraina, Paese che vuole entrare in Ue, è come se fosse in guerra con l'Europa e per questo dobbiamo aiutare l'Ucraina militarmente affinché si difenda. (Dalia Grybauskaitė)
- Ho visto le richieste territoriali di Putin aumentare di anno in anno. Già nel 2003 Putin aveva avviato una campagna per impadronirsi della piccola isola di Tuzla nello stretto di Kerč tra il Mar Nero e il Mar d'Azov, inizialmente solo all'Ucraina. Inizialmente, nel settembre-ottobre 2003, fu lanciata una rumorosa campagna per riprenderci "la nostra isola di Tuzla". Nel 2014, all'inizio sembrava che volesse solo la Crimea, ma sfruttando l'occasione, ha immediatamente puntato sul Donbass e sulla Novorossija. E ora, se lo ascoltiamo e leggiamo, è già interessato a tutta l'Ucraina. (Andrej Illarionov)
- Il piano della Russia di invadere l'Ucraina porterebbe al più grande conflitto in Europa dalla seconda guerra mondiale. (Boris Johnson)
- Il problema della minaccia ucronazista non può più essere nascosto, risolto con accordi, risolto a metà. Deve essere affrontato nella sua interezza. Per liberare completamente i nostri territori e la nostra gente. (Zachar Prilepin)
- L'Ucraina sta combattendo in prima linea contro la Russia. Per me il regime russo è completamente pazzo, e non si fermerà: le prossime tappe saranno sicuramente la Romania, la Polonia e i Baltici. Non arriveranno all'Italia e alla Spagna, ma la destabilizzazione sarà fortissima. La questione fondamentale per la sicurezza dell'Europa è l'appoggio all'Ucraina contro la Russia, non dico per attaccarla ma per contenerla nei suoi limiti. (Arsen Avakov)
- La Federazione Russa crollerà, che ci crediate o no. In modo simile l'Unione Sovietica è crollata a seguito dell'invasione sovietica dell'Afghanistan. (Jurij Felštinskij)
- La Germania [...] ci ha recentemente impedito di ottenere dalla Nato fucili anti-drone e sistemi anti-cecchino, che sono armi esclusivamente difensive. Qualsiasi democrazia sotto aggressione dovrebbe avere il diritto di acquistare tali armi. Purtroppo in alcune capitali europee la paura prevale. (Volodymyr Zelens'kyj)
- La lotta per la Crimea fa parte della lotta per la liberazione dell'Ucraina. (Mario Draghi)
- La propaganda non è più sufficiente a questi anziani ladri. Vogliono il sangue. Vogliono spostare le figurine dei carri armati su una mappa di ostilità. Quindi, "il capo del Politburo del 21esimo secolo" pronuncia questo discorso da pazzo, "come mio nonno ubriaco a una riunione di famiglia che annoia tutti con le sue storie su come funziona davvero la politica". Sarebbe divertenze se il nonno ubriaco non fosse un uomo di 69 anni con il potere in un paese con armi nucleari. Sostituisci nel suo discorso "Ucraina" con "Azerbaigian", "Kazakistan", "Bielorussia", "Paesi Baltici", "Uzbekistan" e così via, o anche includi la Finlandia, pensa a dove il flusso del pensiero geopolitico di questo nonno ubriaco può portarlo. Tutto questo è finito molto male per tutti nel 1979. E finirà male anche ora. (Aleksej Naval'nyj)
- La vittoria della propaganda russa in Ucraina nel 2014 l'ha spronata a una guerra informatica contro gli stati membri dell'Unione Europea e gli Stati Uniti. Questa volta, la propaganda russa è stata molto meno efficace. Sembra goffa e noiosa. (Timothy Snyder)
- Le origini dell'attuale crisi ucraina sono in parte molto lontane nel tempo ed in parte più recenti. Tra quelle lontane spicca la questione della lingua: l'Ucraino è diverso dal Russo, ma i Russi non sono mai riusciti a farsene una ragione. Non si tratta di una diversità più o meno fittizia e artificiosa, come quella tra il Serbo, il Croato, il Bosniaco e il Montenegrino, nella sostanza varianti della stessa lingua. Sono proprio diverse, pur essendovi, naturalmente, una certa affinità. Contiguo a questo, vi è il problema ancora aperto del riconoscimento, da parte russa, che l'Ucraina non solo ha acquisito una statalità indipendente, ma che gode, almeno sulla carta, anche del diritto all'autodeterminazione, a prescindere dal fatto che sul suo territorio viva una cospicua minoranza di etnia russa ed un'ancor più numerosa comunità russofona, sebbene di etnia ucraina. (Federigo Argentieri)
- Non si tratta di violare gli accordi di Minsk, ma di proteggere il diritto dei nostri popoli a vivere in pace e amicizia. [...] La cosa più tragica, ovviamente, è che tutto ciò che sta accadendo può dare il via a una grande guerra nel nostro Paese. Pertanto, ora è necessario che tutti si mobilitino il più possibile e facciano di tutto per fermare questa frenesia e illegalità. (Gennadij Zjuganov)
- Oggi mi preoccupa la possibilità di scontro reale con l'Ucraina, di guerra aperta con l'obiettivo di sottrarle la sovranità, un conflitto che può nascere oggi da qualsiasi provocazione deliberata o anche da qualche evento involontario visto il continuo sferragliare di armi. (Grigorij Javlinskij)
- Penso che ci sia una vera possibilità di violenza e che sottovalutiamo i russi. Certo la Russia non è potente quanto la Cina, ha una piccola economia, ma la sua intera politica estera è basata sull’idea di indebolirci, di minare l’Europa, l’America, l’Ue, la Nato, Paese per Paese, attraverso la disinformazione e la ricerca di alleati economici e politici per mantenere influenza. Niente di tutto ciò è costoso ma siamo ingenui a ignorarlo e pensare che non conti. (Anne Applebaum)
- Possiamo proteggere la nostra terra, se ci attaccano. Non ci aspettiamo che gli americani o gli italiani vengano a combattere per noi. Abbiamo 250mila soldati e in una settimana possiamo averne 500mila. Forti e motivati. Ci servono solo sistemi di difesa più moderni, per esempio per evitare che la Russia spenga le nostre comunicazioni. I russi sanno che possono pagare un prezzo alto, se sparano i loro Grad. Le racconto una cosa. Quando da presidente comprai i nuovi anticarro Javelin dagli Usa, l’accordo con la Casa Bianca era che non li schierassi in prima linea. Dovevo tenerli nei depositi. Io invece feci finta di nulla e dissi pubblicamente che ogni brigata ucraina li avrebbe avuti: sa che il giorno dopo i carristi russi si son rifiutati d’andare al confine? Avevano paura d’essere polverizzati. (Petro Oleksijovyč Porošenko)
- Proteggeremo la nostra terra e la nostra gente in ogni circostanza e da ogni invasione. Gli ucraini non rinunceranno mai alla loro libertà. A Mosca, intanto, si potrebbe aprire un museo per le tante condanne ricevute dal Cremlino. (Volodymyr Zelens'kyj)
- Putin fa vergognare Kafka e Orwell: nessun limite all’immaginazione di un dittatore, nessun limite al peggio, nessuna menzogna più spudorata [...] Siamo stati testimoni stanotte di qualcosa che potrebbe sembrare surreale per il mondo democratico. Ma il modo in cui risponderemo definirà noi stessi agli occhi delle generazioni future. (Ingrida Šimonytė)
- Putin ha affermato che la Russia oggi ha una legittima pretesa su tutti i territori dell’Impero russo; lo stesso impero russo di prima dell’Unione Sovietica, di oltre 100 anni fa. Ciò include tutta l’Ucraina. Include la Finlandia. Comprende la Bielorussia, la Georgia e la Moldova, il Kazakistan, il Kirghizistan e il Tagikistan, il Turkmenistan, l’Uzbekistan e la Lituania, la Lettonia e l’Estonia. Comprende parti della Polonia e della Turchia. In sostanza, Putin vuole che il mondo viaggi indietro nel tempo. Ad un tempo prima delle Nazioni Unite. In un’epoca in cui gli imperi governavano il mondo. Ma il resto del mondo è andato avanti. Non è il 1919. È il 2022. (Linda Thomas-Greenfield)
- Quando si dice che questa è una guerra tra russi e ucraini, è sbagliato. Ci sono russi e ucraini nel Donbass, e in Crimea ci sono tre lingue – russo, ucraino, tataro. Questa sarà una lotta contro i nazisti, contro i provocatori, contro i bastardi che non hanno nulla a che fare con la nostra storia o cultura. (Gennadij Zjuganov)
- Rendere difficile la lettura della situazione è parte della strategia di Putin: è una tattica dei leader autoritari. (Anne Applebaum)
- Se Putin usa l'atomica la Russia verrà distrutta. (Henry Kissinger)
- Siamo circondati su tre lati. Le truppe russe, in questi mesi le abbiamo monitorate da vicino: hanno acquisito un modernissimo sistema antiaereo S-400, hanno carri armati sofisticati, forze aeree con missili balistici Iskander. Queste cose, prima non le si vedevano. Adesso sì. E se questo accade, allora c’è dietro qualche ragione. (Petro Oleksijovyč Porošenko)
- Siamo stati chiari fin dal principio sul fatto che non c'è una soluzione militare a questa crisi, nonostante questo sia ovviamente quello che la Russia sta cercando di imporre. Noi non abbiamo interesse in una escalation e stiamo spingendo energicamente per il contrario. Ma l'Ucraina ha tutto il diritto di difendersi, e infatti le stiamo fornendo assistenza in questo sforzo per la sicurezza. (Joe Biden)
- Siamo noi a piazzare i missili vicino ai confini degli Stati Uniti? No! Sono gli Stati Uniti che con i loro missili sono arrivati presso casa nostra, e si trovano già sulla soglia di casa nostra. È forse una richiesta eccessiva non piazzare più sistemi di attacco sotto casa nostra? Come reagirebbero gli americani se noi piazzassimo i nostri missili al confine tra Canada e Usa o tra Messico e Usa? Perché, il Messico e gli Usa non ebbero forse questioni territoriali? E la California a chi apparteneva? E il Texas? Se ne sono forse dimenticati? (Vladimir Putin)
- Studiosi russi sostengono che questa è la guerra della Russia contro l'Occidente: dicono che l'Occidente ha commesso molti errori e si sta muovendo nella direzione sbagliata e che la Russia sta difendendo i propri valori [...]. Altri studiosi, [...] vedono questa guerra in un secondo modo, secondo il quale Putin stesso divide l'Occidente in due parti: gli stati anglosassoni (Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia) e gli stati di frontiera (stati baltici, Polonia, Romania). Secondo questo orientamento, non deve assolutamente esserci alleanza tra gli stati anglosassoni e gli stati di frontiera. (Andrej Illarionov)
- Una migliore soluzione, data la realtà geopolitica dell’area, che a differenza di quello che sostengono i polacchi non appartiene al centro ma all’Est Europa, è garantire la neutralità dell'Ucraina, proteggere questo cuscinetto tra Unione Europea e Nato da una parte e Russia dall’altra. Questa soluzione neutralizzerebbe Putin e darebbe alla sua psicologia di topo alfa una via d’uscita. (Loretta Napoleoni)
- Washington non ha mai voluto spiegare perché le richieste – l'impegno che l'Ucraina non entrasse a far parte della NATO, e l'idea di un nuovo Patto per la sicurezza in Europa – non erano accettabili. Erano richieste russe e sono state giudicate irricevibili. Senza fornire una spiegazione, a fronte di una politica di espansione NATO verso est. Oltretutto, qualcuno ci spieghi come aumenterebbe la sicurezza atlantica collettiva se solo questa eventualità sta producendo quello che vediamo... l'Ucraina nella NATO produce insicurezza. (Lamberto Dini)
- Un'invasione dell'Ucraina sarebbe un orrore per gli ucraini, che non hanno fatto nulla per provocarla. L'Ucraina ha circa quattordicimila morti in guerra e circa due milioni di sfollati interni dall'ultima invasione russa, e questa volta la sofferenza sarebbe molto peggiore. Le forze schierate dalla Russia sono capaci di un livello di distruzione terrificante. Ma invadere l'Ucraina sarebbe anche una mossa incredibilmente stupida da parte della Russia, e non pochi russi ne sono consapevoli. Probabilmente sembrerebbe molto simile all'invasione sovietica dell'Afghanistan nel 1979: apparentemente riuscita all'inizio, poi distruttiva del sistema dopo pochi anni. (Timothy Snyder)
- Invece di aprire la strada della Russia alla grandezza, invadere l'Ucraina assicurerebbe l'infamia di Putin lasciando il suo Paese diplomaticamente isolato, economicamente paralizzato e strategicamente vulnerabile a un'alleanza occidentale più forte e unita.
- Le azioni di Putin hanno innescato sanzioni massicce, e ancora di più se lancia un attacco su larga scala e cerca di impadronirsi dell'intero Paese. Queste sanzioni devasterebbero non solo l'economia del tuo paese, ma anche la sua cerchia ristretta di compari corrotti, che a loro volta potrebbero sfidare la sua leadership. Quella che sarà sicuramente una guerra sanguinosa e catastrofico prosciugerà le risorse russe e costerà vite ai russi, creando al contempo un incentivo urgente per l'Europa a ridurre la sua pericolosa dipendenza dall'energia russa.
- Putin deve sapere che una seconda guerra fredda non sarebbe necessariamente un bene per la Russia, anche con le sue armi nucleari. Ci sono forti alleati degli Stati Uniti in quasi tutti i continenti. Gli amici di Putin, da parte loro, includono persone come Bashar al-Assad, Alexander Lukashenko e Kim Jong-un.
- Un simile atto di aggressione porterebbe quasi certamente la NATO a rafforzare significativamente il suo fianco orientale e a considerare lo stazionamento permanente delle forze negli Stati baltici, in Polonia e in Romania. E genererebbe una feroce resistenza armata ucraina, con un forte sostegno da parte dell'Occidente. [...] Non sarebbe una ripetizione dell'annessione russa della Crimea nel 2014; sarebbe uno scenario che ricorda la sfortunata occupazione dell'Afghanistan da parte dell'Unione Sovietica negli anni '80.
Citazioni in ordine temporale.
- Gli USA e la NATO non sono un pericolo per la Russia e non lo è nemmeno l’Ucraina. Gli USA e la NATO non hanno e non hanno in mente di posizionare missili in Ucraina, non stiamo pensando di aggredire la Russia. Ai cittadini russi: voi non siete il nostro nemico e non credo che voi vogliate una guerra sanguinosa e distruttiva contro l’Ucraina. 77 anni fa i nostri popoli hanno combattuto assieme nella Seconda Guerra Mondiale perché era necessario. Questa invece sarebbe una guerra per scelta, senza causa ne motivo. Non dico queste cose per provocare ma perché è la verità. Questa è una questione che va oltre la Russia e l’Ucraina, tratta dei nostri valori, ciò in cui crediamo. Tratta della nostra visione del mondo del futuro, della libertà dei Paesi di scegliere il proprio futuro. (15 febbraio 2022)
- Se la Russia invade faremo in modo che il mondo contrasti questa aggressione. Gli Stati Uniti, la NATO e i nostri alleati nel mondo sono pronti a mettere grosse sanzioni sull’export e importanti asset russi e industrie chiave. Queste misure sono pronte per essere messe in atto. Non manderemmo soldati americani a combattere in Ucraina, abbiamo fornito al Paese armi e addestramento, consigli ed intelligence per difendersi. Gli Stati Uniti difenderanno ogni centimetro del territorio NATO con tutta la forza del suo esercito, non commettete errori. (15 febbraio 2022)
- Negli scorsi giorni abbiamo avuto notizie di violazioni dello spazio aereo ucraino da parte russa, i russi hanno fatto circolare la voce che l'Ucraina volesse portare avanti un attacco esteso. Non c'è niente di logico in questo, nel pensare che gli ucraini possano fare una cosa simile. Sono tutte notizie false per giustificare un'azione militare. (18 febbraio 2022)
- Se la Russia perseguirà i suoi obiettivi provocherà morti inutili: noi non manderemo soldati al confine, noi abbiamo provveduto aiuti all'Ucraina per la sua sicurezza da 650 milioni di dollari, e garantito anche un miliardo di dollari di aiuto per la sua popolazione. (18 febbraio 2022)
- [Gli Stati Uniti] contano su questa guerra, che con l'aiuto della quinta colonna russa non avrà un carattere deciso, durerà a lungo e non porterà la vittoria alla Russia ma la dissanguerà. Inoltre il destino dell'Ucraina non preoccupa gli Stati Uniti. In pratica, la guerra sarà imposta alla Russia. Essa le è già stata imposta. Credo che l'unica strada per la Russia sia quella di vincere questa guerra e vincere in modo decisivo, liberare la città di Kiev, liberare il popolo russo anche dalle più recenti tecniche neurolinguistiche con le quali i russi e gli ucraini si sono trasformati in semi-zombie.
- L'Ucraina è ossessionata dalla guerra. Come un tossico che è dipendente dalle droghe pesanti, l'Ucraina non può smettere di combattere. È un circolo senza fine: prepararsi, assalire la Russia, venire respinti, prepararsi di nuovo per un altro scontro. L'Ucraina non può esistere in condizioni di pace, perché tutte le sue risorse sono rivolte alla guerra. Una vittoria in questa guerra è l'unica piccolissima possibilità che l'Ucraina ha di sopravvivere. Non possono stare fermi e congelare la situazione. Sono destinati a continuare a lottare perché congelare questa situazione porterebbe automaticamente alla caduta della Giunta di Kiev. Per un semplice motivo: non appena cade il paravento della Russia come nemico esterno, incominciano subito le domande scomode: perché va tutto così male dopo la "rivoluzione della dignità"? Solo una vittoria, completa e totale, garantirebbe la sopravvivenza dell'Ucraina come stato, o meglio come uno pseudo-stato. E così combatteranno, a prescindere dal numero di accordi di Minsk.
- Non c'è nessuna alternativa, solo una totale comprensione che la guerra non potrà essere evitata, l'entrata in questa guerra e la vittoria potranno salvare la Russia, perchè una sconfitta in politica estera del presidente in Novorussia porterà al suo rovesciamento, e la quinta colonna di sicuro utilizzerà tale sconfitta. La sconfitta porterà la discordia e la guerra già sul territorio della Russia. In definitiva o si ha una vittoria in una guerra esterna o una guerra interna con ben maggiori vittime.
- Ci sono mille moventi e mille motivi dietro la crisi ucraina, a cominciare dalla crisi energetica e dal valore oggi inestimabile del gas russo, ma se gli americani ci facessero la cortesia di togliersi di torno, la soluzione forse non sarebbe così difficile da trovare.
- Come volevasi dimostrare, i veri invasori sono stati ancora una volta gli americani, che hanno spedito migliaia di soldati armati fino ai denti in numerosi paesi europei, a cominciare dalla più che compiacente Polonia, per proteggere noi poveri, inermi, succubi cittadini del vecchio continente.
- Come volevasi dimostrare, nel dubbio, i valorosi parlamentari ucraini ben più antirussi che indipendenti se la sono data a gambe lasciando il loro popolo al suo destino.
Citazioni in ordine temporale.
- Spesso mi viene chiesto se ci troviamo in una nuova guerra fredda. Io credo che la minaccia alla sicurezza sia maggiore e più complessa di allora. Nella guerra fredda c'erano meccanismi di valutazioni del rischio e vie informali per la prevenzione. Oggi la maggior parte di questi meccanismi non esiste più e le persone che erano esercitate a questo non sono più qui. (18 febbraio 2022)
- Certamente è la più grande crisi da quando sono Segretario Generale. [...] Ci troviamo di fronte a un momento che speravo sinceramente non sarebbe arrivato mai. (22 febbraio 2022)
- Lasciatemi essere chiaro: la decisione della Federazione Russa di riconoscere la cosiddetta "indipendenza" di alcune aree delle regioni di Donetsk e Luhansk è una violazione dell’integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina. [...] I principi della UN Charter non sono come un menu alla carta. Non possono essere applicati selettivamente. Gli Stati membri li hanno accettati tutti e devono applicarli tutti. (22 febbraio 2022)
- Sono anche preoccupato per la perversione del concetto di peacekeeping... Io sono orgoglioso dei risultati raggiunti dalle operazioni di mantenimento della pace dell’Onu in cui così tanti Caschi Blu hanno sacrificato la propria vita per proteggere i civili. Ma quando le truppe di un paese entrano nel territorio di un altro paese senza il suo consenso, non sono peacekeepers. Anzi, non sono affatto mantenitori di pace. (22 febbraio 2022)
Citazioni in ordine temporale.
- Esattamente come i suoi amici cinesi, Vladimir Putin è convinto che i tempi siano maturi per modificare i rapporti di forza. Cina e Russia ritengono che l’occidente sia indebolito, con gli europei troppo divisi e Joe Biden assorbito dai problemi interni. Per questo Putin ha deciso di fare pressione sull’Ucraina con l’invio di una gran numero di soldati, consapevole che nessuno è disposto a “morire per Kiev”. (12 gennaio 2022)
- E se Putin bluffasse? Questa è la domanda da un miliardo di dollari a cui gli occidentali vorrebbero saper rispondere, ma il problema è che il presidente russo si comporta come se avesse tutte le carte in mano, e cerca di alzare la posta con le minacce. Se invece Putin non stesse bluffando, significherebbe che esiste il rischio concreto di una guerra sul suolo europeo. (26 gennaio 2022)
- Non è la prima volta che la Russia ammassa soldati alla frontiera con l’Ucraina, ma è la prima volta che Mosca avanza richieste specifiche. Queste pretese [...] puntano non solo a impedire l’entrata di Kiev nella Nato, ma soprattutto a far tornare indietro la storia al 1997, prima dell’adesione dei paesi dell’Europa centrale e orientale all’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti. (4 febbraio 2022)
- A chi dobbiamo credere? Agli Stati Uniti, che hanno annunciato una guerra imminente e hanno chiesto ai loro diplomatici ed espatriati di lasciare l’Ucraina? O alla Francia, che ha ancora fiducia nella diplomazia e il cui ambasciatore a Kiev si è limitato a invitare un migliaio francesi che vivono in Ucraina a fare scorte d’acqua e riempire il serbatoio di benzina? O ancora all’ambasciatore dell’Unione europea in Ucraina, che su Twitter ha annunciato di essere ancora a Kiev e di non avere alcuna intenzione di partire? (14 febbraio)
- Quando è stata l’ultima volta che abbiamo visto in Europa 130mila soldati ultra- equipaggiati e ammassati alle frontiere di un altro paese, con la minaccia (finora senza conseguenze) di un’invasione? Non è mai successo almeno dalla fine della guerra fredda, nel 1991, mentre un’invasione reale non si vede dal 1945. (15 febbraio 2022)
- A stupire è [...] la distanza tra l’accettazione dell’atto di guerra da parte del capo di un’ex superpotenza che vorrebbe tornare a esserlo e i suoi avversari europei, che negli ultimi settant’anni hanno costruito un’unione nel culto della pace, stanchi delle guerre senza fine. (15 febbraio 2022)
- Il semplice fatto che il mondo sia in tensione è una vittoria per Vladimir Putin e la chiusura dell’ambasciata degli Stati Uniti rafforza la convinzione del presidente russo di un’America che ha perso il fuoco sacro della potenza. (15 febbraio 2022)
- La Russia è tra i firmatari degli accordi di Minsk, il cui obiettivo è il reintegro in seno all’Ucraina delle due entità separatiste. Mosca ha violato gli accordi nonostante fino a dieci giorni fa Putin avesse ribadito che li avrebbe rispettati. Ma soprattutto il presidente russo ridisegna ancora una volta le frontiere di un paese sovrano, come aveva già fatto in passato in Moldova e in Georgia, appoggiando la separazione di altre repubbliche russofone (la Transnistria, l’Ossezia del Sud e l’Abkhazia) attraverso la protezione delle truppe russe. (22 febbraio 2022)
- Viene da chiedersi se Putin si fermerà qui. Il primo test riguarda la possibilità che il Cremlino invii il suo esercito alla conquista dei territori situati oltre la linea del fronte e che sono rivendicati dalle due repubbliche separatiste, come il porto di Mariupol, sul mare d’Azov. Se le truppe russe attraverseranno la linea del fronte sarà la guerra, su questo non possiamo avere dubbi. Se invece Mosca si limiterà alle due entità separatiste, non farà altro che formalizzare il dominio russo che esiste di fatto dal 2014. A quel punto gli occidentali sarebbero tentati di non esagerare la portata della manovra, perché quantomeno avremmo scongiurato la temuta guerra totale. (22 febbraio 2022)
- Aspetteranno la fine delle Olimpiadi di Pechino: Putin non vuole rovinare il grande show dell’amico Xi Jinping. Non dimentichiamo che nel 2014 la Russia ha invaso l’Ucraina pochi giorni dopo la conclusione delle Olimpiadi di Sochi.
- Il Cremlino non ha alcun interesse a un negoziato paritario, vuole solo tirare acqua al suo mulino. Dunque ben venga il dialogo purché siamo onesti con noi stessi. Parliamo di un Paese che ha usato armi chimiche contro cittadini russi in Regno Unito, che imprigiona dissidenti come Navalny, che uccide oppositori a Berlino.
- Io sono convinto che la Russia sferrerà un attacco alla fine di febbraio contro alcune aree dell’Ucraina. Non so se sarà un attacco massiccio, più probabile un’incursione lungo il Mar Nero o il Mar d’Azov. Sarà limitato in termini di forze di terra per ridurre le perdite russe ed evitare una reazione troppo dura delle capitali europee. E sarà accompagnato da lanci di missili, attacchi cyber e campagne di disinformazione.
- Se la Russia lancerà un attacco, vedremo centinaia di migliaia, se non milioni di rifugiati ucraini diretti ad Ovest: può diventare un enorme problema.
Citazioni in ordine temporale.
- Forzare l'"amore" della Federazione Russa e dei suoi leader attraverso ultimatum e minacce di forza è inutile ed estremamente pericoloso. In primo luogo, l'uso della forza militare contro l'Ucraina metterebbe in discussione l'esistenza stessa della Russia come stato; Secondo, rendere sempre nemici giurati russi e ucraini. In terzo luogo, da un lato, moriranno migliaia (decine di migliaia) di giovani, il che influenzerà sicuramente la demografia futura del nostro paese in via di estinzione. Sul campo di battaglia, se ciò accade, l'esercito russo dovrà affrontare non solo i militari ucraini, inclusi molti russi, ma anche le truppe e l'equipaggiamento di molti paesi della NATO, e i membri dell'alleanza saranno obbligati a dichiarare guerra alla Russia.
- La Russia sarà ovviamente classificata come una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale, soggetta a severe sanzioni, diventando uno stato canaglia nella comunità internazionale e forse privata del suo status di stato indipendente. Il Presidente, l'Amministrazione, il Dipartimento della Difesa non riescono a capirne le conseguenze perché sono stupidi.
- Crediamo che i leader nazionali, riconoscendo che non possono sollevare il Paese da una crisi sistemica che potrebbe portare a rivolte popolari e cambiare il potere del Paese con il sostegno di oligarchi, funzionari corrotti, media ardenti e figure di potere, abbiano deciso di rafforzare la politica che distruggerà completamente lo stato della Russia e spazzerà via la popolazione nativa del paese. La guerra è un mezzo per risolvere questo problema, al fine di mantenere temporaneamente il suo potere antinazionale e proteggere la ricchezza depredata dal popolo.Questa è l'unica spiegazione a cui possiamo pensare.
- Il nostro obiettivo è semplice: vogliamo avere buoni rapporti con l’Europa. Lo spazio culturale europeo è il nostro spazio.
- La Russia sta aumentando la pressione sull’Occidente per lanciare un messaggio: sull’Ucraina facciamo sul serio. Se non diventa un Paese neutrale, demilitarizzato, l’Europa potrebbe avere un problema.
- Un’invasione di terra è contro tutti gli interessi sensibili del Cremlino. A meno che il regime ormai collassante di Kiev attacchi il Donbas o una delle repubbliche indipendenti.
- Un tempo l’Ucraina era uno dei territori più ricchi dell’impero [russo], oggi è uno dei Paesi con il più basso Pil pro-capite in Europa. Prenderne il controllo sarebbe un guaio, a dir poco.
- Come sempre quando si tratta di fermare un dittatore, ad ogni esistazione aumenta il prezzo da pagare. I leader occidentali non perdono occasione per denunciare i costi che potrebbero derivare da un intervento in Ucraina ma non possono ignorare una verità storica incontrovertibile, e cioè che i costi reali dell'inerzia sono sempre più elevati. Ormai le uniche strade rimaste sono rischiose e complicate, eppure devono essere tentate. L'unico motivo serio per entrare in azione e fermare Putin oggi è brutalmente semplice: domani potrà solo andare peggio.
- L'Ucraina dovrebbe essere difesa come se condividesse una frontiera con ogni nazione libera del mondo. Questo significa munirla di armamenti con cui possa difendere i propri confini e di aiuti finanziari con cui possa stabilizzare l'economia che Putin sta provando a distruggere.
- La tattica di Putin si può facilmente equiparare a quella dell'Anschluss austriaca e dell'occupazione e annessione nazista del territorio dei Sudeti in Cecoslovacchia nel 1938. La retorica basata sulla difesa di una popolazione minacciata è la stessa, la stessa propaganda zeppa di calunnie, pretesti e accuse. Putin seguì altresì il modello di Stalin per la Polonia a Jalta: prima invadere, poi negoziare.
- Non dico che invaderà l'Ucraina di sicuro, ma Putin può fare qualunque cosa e passarla liscia. Quelli che ora dicono che non invaderà l'Ucraina avevano previsto l'annessione della Crimea? Avevano previsto l'occupazione di fatto del Kazakhstan? Così questi osservatori nascondono la loro impotenza o qualcosa di peggio: l'interesse concreto, materiale nel proseguire in un rapporto con Putin. Gerhard Schröder, l'ex cancelliere tedesco, è a libro paga del dittatore russo: milioni di euro all'anno di salario ufficiale e definisce Putin "chiaramente democratico". Mi sbaglio? Molti in Occidente dicevano che in fondo la Russia era una democrazia. No, è una dittatura fascista. Ha distrutto l'opposizione interna e continua ad attaccare i propri vicini. E ora guardate le richieste alla Nato: in sostanza dice che l'Alleanza atlantica dovrebbe dissolversi. Non credo che Putin si aspetti che ciò accada, ma si sente così potente, così arrogante che può parlare così agli americani. (Garri Kasparov)
- Non è a cuor leggero [...] che paragono una moderna dittatura personalistica, promotrice di una propaganda fascista, con una più antica, nel momento in cui annette pezzi di un vicino paese europeo ricorrendo al medesimo preteso di "proteggere i nostri fratelli di sangue". Non è per ingoranza o con un intento provocatorio conciliante dei moderni leader del mondo libero verso Putin al disperato, futile e in definitiva disastroso tentativo di distensione con Hitler negli anni Trenta. Sono schemi analoghi e similmente pericolosi; non si tratta di futili parallelismi tra due dittatorelli ciascuno con un deble per l'empietà.
- Non sono sicuro se sia casuale o solo disgustoso il fatto che dall'inizio della guerra di Putin in Ucraina, nel 2014, il coro antisemita abbia ricominciato a farsi sentire anche al di fuori della spazzatura internettiana. Stando alla propaganda del Cremlino il nuovo governo democratico di Kiev era pieno di fascisti e nazisti, com'è bollato qualsiasi nemico dichiarato della Russia, e la Russia aveva quindi il dovere di intervenire per proteggere non soltanto quelli di etnia russa, ma anche i poveri ebrei! Per tutta risposta, l'Associazione delle comunità e organizzazioni ebraiche d'Ucraina scrisse una lettera aperta in cui si affermava che le dichiarazioni del presidente Putin sulla presunta ascesa dell'antisemitismo nel loro paese "non trovano riscontro nella realtà" e che "forse Putin ha confuso l'Ucraina con la Russia, dove le organizzazioni ebraiche hanno registrato un aumento dell'antisemitismo lo scorso anno". In Ucraina, peraltro, il tasso di violenze di matrice antisemita è più basso rispetto a quasi tutti i paesi europei in cui si effettua questo tipo di rilevazioni statistiche, tra cui Francia e Germania. Anche le leggende sugli oligarchi ebraici che "dirigono l'Ucraina" fanno parte della guerra di disinformazione del Cremlino, con l'intento evidente di spingere gli slavi russi presenti in Ucraina a levarsi contro di loro, o forse di lasciar fare il lavoro a Putin.
- Per ora Putin non ha subito nessuna vera conseguenza per le sue aggressioni. Solo due cose possono impedirgli di invadere l'Ucraina: il prezzo elevato che deve pagare, perché gli ucraini sono pronti a combattere; e il fatto che deve spostare parte delle truppe che aveva mandato in Kazakhstan. A proposito: chi aveva previsto che avrebbe preso il controllo del Kazakhstan, letteralmente dal giorno alla notte?
Citazioni in ordine temporale.
- Sono preoccupato perchè gli scontri sono in corso in un paese vicino al nostro, vicino ai nostri fratelli, alla nostra gente.
- Se dovesse persistere la diffidenza tra Occidente e Russia e tra Russia e Stati Uniti, sarei pronto a usare il mio esercito per separare le due parti in conflitto e ad inviare un contingente bielorusso in Ucraina.
- L'Ucraina è diventata teatro di azioni militari e di dispute tra le grandi forze geopolitiche; come ho già affermato questo non rigurada solo l'Occidente. Russia e Occidente hanno commesso molti errori, ma inizialmente la responsabilità maggiore non è stata della Russia ma dell’Occidente. Non è stata Mosca a fomentare le proteste a Maidan; sono stati alcuni funzionari degli stati occidentali che di proposito hanno voluto istigare i manifestanti di piazza Maidan.
- Anche se volesse, la Russia non ha la capacità di conquistare e annettere facilmente l'Ucraina orientale, tanto meno l'intero paese. Circa 15 milioni di persone – un terzo della popolazione ucraina – vivono tra il fiume Dnieper, che divide in due il paese, e il confine russo. La stragrande maggioranza di queste persone vuole rimanere parte dell'Ucraina e sicuramente resisterebbe a un'occupazione russa. Inoltre, il mediocre esercito russo, che mostra pochi segni di trasformarsi in una moderna Wehrmacht, avrebbe poche possibilità di pacificare tutta l'Ucraina. Mosca è anche mal posizionata per pagare un'occupazione costosa; la sua debole economia soffrirebbe ancora di più di fronte alle conseguenti sanzioni. Ma anche se la Russia vantasse una potente macchina militare e un'economia impressionante, probabilmente non sarebbe in grado di occupare con successo l'Ucraina. Basta considerare le esperienze sovietiche e statunitensi in Afghanistan, le esperienze statunitensi in Vietnam e in Iraq, e l'esperienza russa in Cecenia per ricordarsi che le occupazioni militari di solito finiscono male. Putin sicuramente capisce che cercare di sottomettere l'Ucraina sarebbe come ingoiare un porcospino. La sua risposta agli eventi è stata difensiva, non offensiva.
- C'è una soluzione alla crisi in Ucraina, tuttavia, anche se richiederebbe all'Occidente di pensare al paese in un modo fondamentalmente nuovo. Gli Stati Uniti e i loro alleati dovrebbero abbandonare il loro piano di occidentalizzare l'Ucraina e puntare invece a renderla un buffer neutrale tra la Russia e la NATO, simile alla posizione dell'Austria durante la guerra fredda. I leader occidentali dovrebbero riconoscere che l'Ucraina conta così tanto per Putin che non possono sostenere un regime anti-russo lì. Questo non significa che un futuro governo ucraino debba essere pro-russo o anti-russo. Al contrario, l'obiettivo dovrebbe essere un'Ucraina sovrana che non cada nel campo russo o occidentale.
- Dalla metà degli anni '90, i leader russi si sono opposti categoricamente all'allargamento [della Nato] e negli ultimi anni, hanno chiarito che non sarebbero rimasti a guardare mentre il loro vicino strategicamente importante si trasformava in un bastione occidentale. Per Putin, il rovesciamento illegale del presidente democraticamente eletto e filorusso dell'Ucraina – che ha giustamente etichettato come "colpo di stato" – è stata la goccia finale.
- Gli Stati Uniti e i loro alleati europei condividono la maggior parte della responsabilità della crisi. La radice del problema è l'allargamento, l'elemento centrale di una strategia più ampia per spostare l'Ucraina fuori dall'orbita della Russia e integrarla in Occidente.
- Immaginate l'indignazione a Washington se la Cina costruisse un'impressionante alleanza militare e cercasse di includervi Canada e Messico. Logica a parte, i leader russi hanno detto alle loro controparti occidentali in molte occasioni che considerano l'espansione della NATO in Georgia e Ucraina inaccettabile, insieme a qualsiasi sforzo per rivolgere quei paesi contro la Russia.
- Le azioni di Putin dovrebbero essere facili da comprendere. Un'enorme distesa di terra che la Francia napoleonica, la Germania imperiale e la Germania nazista hanno attraversato per colpire la Russia stessa, l'Ucraina è uno stato cuscinetto di enorme importanza strategica per la Russia. Nessun leader russo tollererebbe che un'alleanza militare, che fino a poco tempo fa era il nemico mortale di Mosca, si sposti in Ucraina. Né nessun leader russo starebbe a guardare mentre l'Occidente aiuta a installare un governo che è determinato a integrare l'Ucraina nell'Occidente.
- Si sente anche affermare che l'Ucraina ha il diritto di determinare con chi vuole allearsi e i russi non hanno il diritto di impedire a Kiev di unirsi all'Occidente. Questo è un modo pericoloso per l'Ucraina di pensare alle sue scelte di politica estera. La triste verità è che la forza fa spesso la differenza quando è in gioco la politica delle grandi potenze. Diritti astratti come l'autodeterminazione sono in gran parte privi di significato quando gli stati potenti si azzuffano con gli stati più deboli. Cuba aveva il diritto di formare un'alleanza militare con l'Unione Sovietica durante la guerra fredda? Gli Stati Uniti certamente non la pensavano così, e i russi la pensano allo stesso modo sull'adesione dell'Ucraina all'Occidente. È nell'interesse dell'Ucraina capire questi fatti della vita e procedere con cautela quando si tratta con il suo vicino più potente.
Citazioni in ordine temporale.
- La stragrande maggioranza degli americani non solo non sta seguendo l’acuirsi della tensione tra Washington e Mosca, non potrebbe neppure individuare dove si trova l’Ucraina sul mappamondo. (13 febbraio 2022)
- Per l’Europa poi, nel bel mezzo di una crisi energetica che rischia di farci rivivere i tempi duri degli anni 70, questo è il momento peggiore per chiudere i rubinetti energetici russi. Diversa è la situazione degli Stati Uniti, dopo esserci ritirati dall’Afghanistan lasciando il paese in mano ai terroristi, adesso vogliono iniziare una nuova guerra dietro casa nostra usando la Nato. Stiamo scherzano? Una nazione che dopo 20 anni ha capitolato contro l’ex esercito degli ‘straccioni talebani’ adesso apre un nuovo fronte in Europa? Contro la Russia? Che probabilità hanno gli Stati Uniti, anche con le forze Nato, di sconfiggere l’esercito russo se non sono riusciti a vincere in 20 anni i Talebani in Afghanistan? (13 febbraio 2022)
- Biden, Johnson, Macron dovrebbero rileggersi le pagine di storia sulla costruzione del muro di Berlino e sulla crisi dei missili a Cuba. Allora l’intelligenza e l’abilità di chi guidava l’occidente hanno evitato lo scontro nucleare, quelli erano dei veri leader, politici al servizio dei propri cittadini non dei pavoni che vogliono solo fare la ruota. (13 febbraio 2022)
- A questo punto dell’interminabile annunciazione dell’invasione dell’Ucraina da parte dei Russi sembra proprio che l’obiettivo di Washington sia costringere la Russia ad intervenire ed a far tornare la guerra in Europa. (21 febbraio 2022)
- Sia Biden che Johnson stanno giocando con il fuoco pensando che a bruciarsi le mani non saranno loro. Un intervento armato in Ucraina si trasformerebbe subito in una guerra per procura. Il motivo? Per una percentuale della popolazione filorussa o di origine russa, le forze della Nato non saranno liberatrici ma conquistatrici. A quel punto rivivremo gli orrori del Kosovo, quelli dell’Afghanistan o della Siria. Solo che questa volta il topo alfa Vladimir Putin potrebbe decidere che è arrivato il momento di rivoltarsi contro chi gli dà la caccia da anni. (21 febbraio 2022)
- La storia con l'Ucraina è iniziata a Washington per far litigare un unico popolo. A milioni di persone è proibito parlare il russo, loro lingua madre.
- Nel tentativo di sopprimere la Russia, gli americani, sfruttando le loro creature a Kiev, hanno deciso di creare un "antipode" per il nostro Paese, scegliendo cinicamente l’Ucraina, cercando di dividere un popolo essenzialmente unico. Non trovando basi per attirare gli ucraini dalla sua parte, Washington, molto prima del golpe del 2014, inculcava negli ucraini l’esclusività della loro nazione e l’odio per tutto ciò che è russo. Tuttavia la storia insegna che l’odio non può mai diventare un fattore di unità nazionale. Se oggi qualcosa unisce i popoli in Ucraina, è la paura delle atrocità dei battaglioni nazionalisti. Pertanto il risultato della politica dell’Occidente e del regime di Kiev da esso controllato, non può che essere la disintegrazione dell’Ucraina in più Stati.
- Non vogliamo la guerra e non ne abbiamo bisogno.
- Il pericolo russo credo sia oggi molto esagerato e che in America venga utilizzato come giustificazione. Dobbiamo chiederci se il pericolo è reale o se l’America ha bisogno di un nemico senza il quale la sua politica militare non sta in piedi.
- Il problema è che l'Ucraina ha dei legami molto forti con la Russia. La storia, la cultura, rendono i due Paesi quasi fratelli gemelli. L'idea di una Ucraina che diventa parte della Nato è quindi inaccettabile per Mosca. E credo con qualche ragione. L'America sembra non essere pienamente consapevole di questo, gioca d’azzardo, convinta che la Russia, alla fine, accetterà il fatto compiuto.
- Io ho sempre pensato che c’è una soluzione per l'Ucraina: la neutralità. L’Ucraina dovrebbe essere la Svizzera dell'Europa orientale. La neutralità è una sovranità che tutti hanno l'interesse di proteggere. L'Ue dovrebbe avere il coraggio di proporlo, anche se questo non piacerebbe agli Stati Uniti.
- Non credo che ci sia l’intenzione della guerra né da una parte né dall’altra. Possiamo quindi sperare che si riesca a controllare la situazione. Ma talvolta il cavallo scappa di mano.
Citazioni in ordine temporale.
- La Russia ha tutto l'interesse a che il mondo si accorga dei movimenti di truppe, per fare sfoggio di muscoli e far pesare il suo ruolo nella maniera che secondo Mosca più si addice a una grande potenza, con un'intimidazione sfacciata. Zelensky, che può mancare di esperienza come politico ma sa benissimo come influenzare l'opinione pubblica, reagisce logicamente mostrando di non soccombere all'intimidazione, per non fare il gioco del suo avversario. (29 novembre 2021)
- Lo scontro sull'intervenire o meno in Ucraina dunque esiste, è vero, almeno nella retorica, e in un contesto dove l'inquilino del Cremlino si mostra sempre più spesso non soltanto il committente, ma anche il consumatore principale della propaganda, non è escluso che non sia soltanto retorica. Le basi teoriche per giustificare un'invasione russa sono già state create: un territorio sottratto alla Russia, un popolo "fratello" che soffre sotto il giogo degli occidentali, una minaccia militare presentata come sempre più diretta (Putin ha menzionato di recente il rischio di manovre e basi Nato in territorio ucraino) e un progetto neoimperialista e postsovietico che senza l'Ucraina non sarebbe fattibile. (29 novembre 2021)
- Gli scettici dicono che la Russia non sarebbe in grado di invadere l'Ucraina – con 45 milioni di abitanti in stragrande maggioranza ostili a un ritorno alla Russia, e un esercito molto più preparato rispetto a sette anni fa, quando l'offensiva dei "volontari" russi nel Donbass venne bloccata. comunque non reggerebbe il prezzo politico, diplomatico, umano e militare di una guerra. Ci sono dubbi anche sul fatto che Aleksandr Lukashenko, per quanto in difficoltà, si presti a fare da piazza d'armi per le truppe russe. (29 novembre 2021)
- Ogni giorno gli esponenti della Russia si trovano a smentire sempre nuove rivelazioni e indiscrezioni pubblicate sui giornali internazionali, che hanno come fonte governi e servizi di intelligence occidentali, soprattutto statunitensi e britannici: dalle accuse di voler organizzare un colpo di Stato per insediare a Kiev un governo fantoccio, all'ipotesi di video fake che i russi dovrebbero utilizzare per giustificare un intervento nel Donbass a difesa dei russofoni, fino a scenari apocalittici di attacchi nucleari. Rivelazioni e accuse che appaiono talvolta anche poco credibili, ma che nel frattempo hanno ottenuto un ribaltamento dei ruoli: mentre il silenzio di Vladimir Putin riguardo alla risposta all'ultimatum della Nato si prolunga, alcuni dei suoi sottoposti sembrano scegliere toni più prudenti, aggiungendo alla solita retorica aggressiva giustificazioni e rassicurazioni. (7 febbraio 2022)
- È evidente che il tempo gioca contro Putin, sia sul terreno dove il disgelo complica i movimenti di truppe, sia nella guerra dei nervi dove l'effetto sorpresa è stato ormai stemperato da settimane in cui gli alleati occidentali hanno risposto alle minacce russe scoprendo una serie di carte. (7 febbraio 2022)
- In questa partita a poker giocata sulla minaccia di una guerra in Europa, Putin ora si vede costretto o ad andare fino in fondo, senza avere le risorse militari, economiche e politiche necessarie, oppure a fare retromarcia, accettando il negoziato sulla sicurezza che Biden gli propone. L'obiettivo è quello di dirottare le paure del Cremlino dal luogo nevrotico postimperiale dell'Ucraina verso una ricerca paziente e circostanziata di un'intesa su missili, basi, arsenali e controlli reciproci. Di spostare il dialogo con Mosca dal piano della propaganda mediatica a quello della diplomazia. (7 febbraio 2022)
- Il silenzio della Russia, dei russi, è assordante. La ragione, in parte, l'ha mostrata il giorno prima lo stesso Vladimir Putin, inscenando il surreale spettacolo del suo Consiglio di sicurezza, trasmesso contrariamente al solito in tv. Il terrore si leggeva sui volti dei reggenti del suo regime – ministri, capi dei servizi, presidenti delle camere e del governo – che, movenze esitanti e voci balbettanti, venivano apostrofati gelidamente dal presidente se sbagliavano a recitare il loro ruolo. Un messaggio per i suoi sudditi: se i ricchi e potenti, gli amici di Putin da una vita, gli inamovibili e impuniti, tremano come scolaretti di fronte al leader supremo, che li osserva con un malcelato sorriso di soddisfazione, i russi comuni non possono nemmeno osare alzare la testa. (23 febbraio 2022)
- La paura segna il distacco dagli ucraini meglio di qualunque disquisizione putiniana sulla fratellanza dei popoli: a Kiev si sono abituati a tenere i loro politici sotto il ricatto permanente di una rivolta sul Maidan, i russi evitano qualunque spigolo ancora prima che sorga. (23 febbraio 2022)
- È una impotenza imparata che fa risprofondare i russi nella paura preventiva sovietica, e li rende timidamente complici della dittatura. E gli renderà molto più difficile emergerne. Molti ucraini russofoni in questi giorni stanno scegliendo di parlare d'ora in poi soltanto la lingua statale, e molti fanno sempre più fatica a scagionare i cittadini russi dalle responsabilità del loro governo. Mosca non ha rimediato alla sindrome postimperiale scegliendo di diventare una superpotenza culturale, sull'esempio del Regno Unito, e ha condizionato l'uso della lingua e della cultura russi all'adesione a un mitico "mondo russo" unito nei valori del putinismo. Il risultato è stato ovviamente l'opposto: le nuove generazioni georgiane, moldave o ucraine preferiscono studiare inglese. E a voltare le spalle agli ex fratelli maggiori, con i quali condividono sempre meno passato e nessun futuro. (23 febbraio 2022)
Voci correlate
[modifica]- Accordi di Minsk
- Allargamento dell'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord
- Annessione della Crimea alla Russia
- Annessione dell'Ucraina meridionale e orientale alla Russia
- Gruppo Wagner
- Guerra del Donbass
- Imperialismo russo
- Invasione russa dell'Ucraina del 2022
- Lingua russa in Ucraina
- Russia e Ucraina
- Russia sotto Vladimir Putin
- Russkij mir
- Sanzioni internazionali durante la crisi ucraina
- Volo Malaysia Airlines 17
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