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Emanuele Gianturco

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Emanuele Gianturco

Emanuele Gianturco (1857 – 1907), giurista e politico italiano.

Citazioni di Emanuele Gianturco

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  • [Sull'autonomia universitaria] Si è parlato delle Università americane. Ma le Università americane non sono, quasi tutte, che libere corporazioni: pei principii del diritto pubblico ammesso negli Stati Uniti, chiunque può fondare una Università; e infatti il maggior numero delle Università americane è stato fondato da privati. Né basta: le Università americane sono quasi tutte Università confessionali, sectarian, come dicono là: sono Università cattoliche, e Università protestanti; e, quel che è peggio, sono Università, che tengono alla diversità delle razze: e vi sono Università di bianchi ed Università di negri; e, quel che è peggio ancora, colà, dove il principio della autonomia è applicato nel modo più largo, ciascuna Università conferisce i gradi, indipendentemente dalla autorità dello Stato. E, a questo punto, io domando: è proprio questo l'ultimo termine, al quale si vuole giungere in Italia?
    Vorrete voi Università cattoliche e Università socialiste?
    Vorrete voi Università, pei bianchi ed Università pei negri, se questi ci potessero venire dall'Africa?
    Vorrete voi Università, cui sia dato di conferire liberamente gradi, senza l'autorità dello Stato?
    Se è questo il programma, che ci si vuole prefiggere, se è questa l'ulteriore esplicazione dell'autonomia, io mi dichiaro recisamente contrario a questo disegno di legge, e son certo di avere con me la grande maggioranza della Camera.[1]

Citazioni su Emanuele Gianturco

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  • Emanuele Gianturco iniziò la sua carriera di studioso proprio nel momento in cui i giuristi italiani si avviavano verso la nuova via ad essi segnata dalla scienza tedesca, e in cui più viva ferveva la polemica fra i fautori del vecchio e del nuovo metodo. Egli prese subito posizione. Era laureato da due anni appena, e, disputando sulla questione del metodo, delineò con molta precisione e chiarezza il compito della scuola italiana di diritto civile: trarre dalle nuove correnti della vita politica e sociale gli elementi vivificatori dell'indagine giuridica, e questa condurre con metodo sistematico, sostituendo alla pura casistica e al pedestre commentario, la ricerca delle linee generali e direttive degli istituti. Col giusto equilibrio del suo lucido intelletto egli vide i pericoli di ogni imitazione straniera, sia francese sia tedesca, e l'una e l'altra combatté strenuamente, iniziando la formazione di quella scuola italiana di diritto privato, che doveva alcuni anni dopo affermarsi superbamente, e che all'aprirsi del grande conflitto mondiale teneva, specialmente nel campo del diritto romano, il primato in Europa.
  • L'opera di Emanuele Gianturco giureconsulto non si esaurì nella scuola. Parte cospicua di essa è nell'attività forense di lui, che fu grandissima e insigne.
    Come aveva iniziato la sua carriera di insegnante quasi sconosciuto in una stanza modesta e con pochi uditori, così ugualmente cominciò la sua vita forense senza aiuti di alcun genere, con scarsa e modesta clientela. Ma anche qui le doti di un ingegno privilegiato, la forza di un carattere adamantino superarono ogni ostacolo, e giovanissimo Emanuele Gianturco prese posto rapidamente fra i più grandi avvocati di un Foro, che come quello napoletano, contava campioni insigni. Il suo patrocinio venne sollecitato, in Napoli e altrove, per le cause più gravi, e le aule giudiziarie si affollavano, quando Egli perorava.
  • Mai, come da Lui, la toga del difensore fu indossata con maggiore dignità e decoro. Mai come da Lui la professione forense fu esercitata quale puro apostolato. L'avidità del guadagno non lo punse mai; mai volle accettare la difesa di cause, che non gli sembrassero giuste, anche se ritenesse sostenibile in astratto una tesi giuridica, l'applicazione della quale al caso concreto riuscisse non conforme ad equità. Sempre fu pronto a prestare il suo patrocinio gratuito in difesa degli umili, e più volte rifiutò ogni compenso per la difesa di cause interessanti istituzioni di previdenza o di beneficenza, ovvero Comuni piccoli e poveri.

Note

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