Famiano Nardini
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Famiano Nardini, noto anche come Nardino e Famianus Nardinus, (1600 – 1661), archeologo italiano.
Roma antica
[modifica]- Il Celio, che è dall'altro lato del Palatino, ed ha la sua maggiore altezza la Basilica di S. Gio. Laterano, aggiunto a Roma da Romolo, secondo Dionigi, da Tullo Ostilio secondo Livio, da Anco Marzio secondo Strabone, da Tarquinio Prisco secondo Tacito, ha la sua forma lunga, e stretta, che dall'Anfiteatro Flavio detto Colosseo, a cui la settentrional sua parte sovrasta, sinuosamente distendendosi verso Levante per la via, che da S. Clemente, e S. Pietro e Marcellino va verso Porta Maggiore, termina fra S. Giovanni, e Santa Croce in Gerusalemme. Segue poi verso Ponente colle mura della città fin dove entra la Marrana, col qual fiumicello va sempre più avvicinandosi all'Aventino, finché presso S. Gregorio a fronte del Palatino si trova. (tomo I, libro II, cap. II, pp. 108-109)
- Che traesse il nome il Celio da Celio, o secondo Festo, da Cele Vibenna Capitan Toscano, il quale l'abitò non si dubita; ma il quando non è certo. Varrone fino agli antichissimi tempi di Romolo il porta indietro, dicendo quel Celio venuto in ajuto di Romolo contra i Sabini: ma Tacito nel 4 degli Annali narra il medesimo Celio esser venuto a soccorrere Tarquinio Prisco, e prima di quel tempo il Monte avere dall'abbondanza delle Querce avuto il nome di Querquetulano, e finalmente d'Augusto, per l'immagine di Tiberio, che ardendo il monte, restò intatta nella casa di Giunio Senatore, o come Svetonio narra nel 48 per avere usata Tiberio liberalità di danari a i padroni delle case, che s'abbrugiarono. Ed ecco quanto può dirsene. (tomo I, libro II, cap. II, pp. 110-111)
- L'Aventino, il quale fra il Palatino, il Celio, ed il Tevere si frappone, su la cui maggior sommità la Chiesa di S. Sabina fa vedersi da lungi, fu il quarto Monte di Roma aggiuntole da Anco Marzio. È monte di gran giro; la cui lunghezza cominciando a Santa Maria in Cosmedin detta Scola Greca, presso la Marmorata termina tra Oriente, e Mezzogiorno colle mura Romane; delle quali un lato sovrasta al sito del Circo Massimo, ed alle Terme Antoniane, l'altro al Tevere, ed al Monte Testaccio. Si fende per traverso da un gran solco, che dalla porta di S. Paolo cominciando al principio degli Orti di Cerchi va a finire, e così agevolmente, che quel Colle si può dire affatto diviso in due; una delle quali due parti essere stata detta Remuria nella Regione 13 dimostrerassi. (tomo I, libro II, cap. II, p. 111)
- [Aventino] Il suo nome deriva, secondo Varrone dagli Uccelli, ab Avibus, o ab adventu hominum, che al famoso Tempio di Diana solevano concorrere, o ab adventu, perché per le paludi che il circondavano, v'erano portati gli uomini colle barche, o da Aventino Re d'Alba sepolto ivi; a che s'applaude da Dionigi, da Livio, da Festo, e da altri. Il medesimo Varrone allegato da Servio, che io portai nel primo libro, scrisse derivar da Avente, fiume de' Sabini. (tomo I, libro II, cap. II, p. 111)
- Se il Quirinale quinto monte [di Roma], adornato oggi dal Palazzo Pontificio[1], che ha sul dorso, fosse aggiunto da Tazio, da Numa, o pur da Servio, non curiamo noi di cercarne più del già detto. Egli è di figura lunga, e distorta a guisa di cubito. Ha il suo principio presso la Colonna Trajana, dove è la salita detta Monte Bagnanapoli[2], quindi, come delle mura dicemmo, dilungandosi verso Ponente per il Giardino Colonnesse fino al Palazzo Pontificio, sovrasta a Roma piana, ed all'antico Campo Marzio; poi piegando a Settentrione, e per il Palazzo Barberino, e per il Monastero di S. Susanna giungendo alla Villa Mandosia presso a Porla Salara ha incontro il Colle degli Ortuli. (tomo I, libro II, cap. II, pp. 111-112)
Note
[modifica]- ↑ Odierno Palazzo del Quirinale, fino alla presa di Roma del 1870 residenza dei papi.
- ↑ Magnanapoli.
Bibliografia
[modifica]- Famiano Nardini, Roma antica, tomo I, Stamperia de Romanis, Roma, 18184.
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