Vai al contenuto

Ferdinando Morozzi

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Dello stato antico e moderno del fiume Arno, 1762

Orazio Ferdinando Morozzi (1723 – 1785), cartografo, matematico e architetto italiano.

Dello stato antico e moderno del fiume Arno e delle cause e de' rimedi delle sue inondazioni

[modifica]

Se le poche memorie, che abbiamo della rispettabile antichità, ci permettessero di scoprire le particolari notizie, come si leggono nei tempi più a noi vicini, credo certamente, che secolo non vi sarebbe, nel quale qualche ricordanza dell'Arno additata non ci fosse; e ciò in fatti ogniqualvolta si rifletta ai dannosi effetti, che egli ha sempre prodotto, produce, e produrrà nell'estesa, e lunga sua valle, che quasi la Toscana tutta in due parti divide.

Citazioni

[modifica]
  • Il Casentino pertanto è una delle piccole parti della Toscana superiore, la quale vien circondata dagli Appennini, e dalle loro propaggini. Questi propriamente la cingono per le parti di Tramontana, Maestro, e Greco: le loro alte propagini racchiudonla per il restante del suo giro; e le medesime dopo aver formato il recinto dell'altro Casentino, vanno gradatamente diminuendosi in propagini minori, fino a che riduconsi in piccoli colli, i quali racchiudono il Fiume Arno tanto dalla destra, che dalla sinistra, fino a quel luogo, dove, per servirmi delle parole di Dante parlando degli Aretini disse:
    Ed a lor disdegnosa torce il muso;
    lasciando quivi Arezzo, e l'Agro Aretino alla sinistra, e volgendo alla destra, entra nel bel paese, che Valdarno di sopra si chiama. (vol. 2, pp. 1-2)
  • Principia il Fiume Arno a correre con grandissima velocità precipitandosi per così dire da i Monti, e tal furioso moto lo mantiene fino alla Terra di Stia, da dove comincia un qualche poco a rallentare il suo impetuoso correre, dovendo passare per una valle meno declive; ma attesa la strettezza della medesima, la quale continua fino a Pratovecchio, nell'escrescenze delle sue acque il moto è velocissimo, ed in fatti il Villaggio di Strada, posto in riva del Solano fra Stia, e Pratovecchio fu dalla piena del medesimo torrente Solano l'anno 1745. portatone via una buona parte, non potendo Arno rallentare il moto per la sua velocità. (vol. 2, p. 13)
  • In fine adunque diamo un'occhiata alla nostra Italia, ed in particolare alla continuata catena degli Appennini, ove generalmente accadono le cause delle inondazioni, e vedremo in quanta maggior distanza sono quei monti dal Canale della Chiana, voglio dire per condurre le loro acque a due estremi del medesimo Canale, che uno mette nel Tevere, e l'altro in Arno, di quel che siano distanti al medesimo Arno, e al Tevere, e veduta perciò questa situazione, non dovremo maravigliarci, se le acque della Chiana giungono in Firenze da tre giorni dopo, che quelle dell'Arno: e tanto basti, per disingannare di quanto veniva supposto. (vol. 2, pp. 35-36)

Bibliografia

[modifica]

Altri progetti

[modifica]