François de La Rochefoucauld

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François de La Rochefoucauld

François de La Rochefoucauld (1613 – 1680), scrittore, filosofo e aforista francese.

Citazioni di François de La Rochefoucauld[modifica]

  • Colui al quale confidate il vostro segreto, diventa il padrone della vostra libertà.[1]
  • In Francia, tutto accade, soprattutto ciò che è impossibile.[2]
En France tout arrive, surtout l'impossible.

Massime[modifica]

Riflessioni morali[modifica]

  • Il più delle volte, le nostre virtù sono soltanto vizi camuffati. (epigrafe)[3]
  • L'amor proprio è il più grande di tutti gli adulatori. (2)
  • La durata delle nostre passioni, come la durata della nostra vita, non dipende da noi. (5)
  • La passione fa sovente un pazzo dell'uomo più abile, e rende spesso abili i più sciocchi. (6)
  • Le passioni sono i soli oratori che persuadono sempre. Sono come un'arte della natura le cui regole sono infallibili; il più semplice degli uomini che nutra una passione è più convincente del più eloquente che ne sia privo. (8)
  • Nel cuore umano c'è una produzione perpetua di passioni, dimodoché la rovina dell'una coincide quasi sempre con l'insediarsi di un'altra. (9)
  • Le passioni ne generano spesso altre opposte. L'avarizia produce talvolta la prodigalità; spesso si è determinati per debolezza, e audaci per timidezza. (11)
  • La clemenza dei sovrani spesso non è altro che una politica per conquistare l'affetto dei popoli. (15)
  • La moderazione delle persone felici deriva dalla calma che la buona sorte conferisce al loro carattere. (17)
  • Tutti abbiamo forza sufficiente per sopportare i mali altrui. (19)
  • La costanza dei saggi non è altro che l'arte di tenere la propria agitazione prigioniera nel cuore. (20)
  • La filosofia trionfa agevolmente sui mali trascorsi e sui mali a venire. Ma i mali presenti trionfano su di essa. (22)
  • Sono necessarie maggiori virtù per sostenere la buona sorte piuttosto che la cattiva sorte. (25)
  • Né il sole né la morte si possono guardare fissamente. (26)
  • La gelosia è in un certo senso giusta e ragionevole, poiché tende solo a conservare un bene che ci appartiene, o che crediamo ci appartenga; mentre l'invidia è un furore che non può sopportare il bene altrui. (28)
  • Il male che facciamo non ci attira tante persecuzioni e tanto odio quanto le nostre buone qualità. (29)
  • Se non avessimo difetti, non proveremmo tanto piacere a notare quelli degli altri. (31)
  • La gelosia si nutre di dubbi, e diviene furore, o cessa non appena si passa dal dubbio alla certezza. (32)
  • Se non avessimo orgoglio, non ci lamenteremmo di quello degli altri. (34)
  • Promettiamo secondo le nostre speranze, e manteniamo secondo le nostre paure. (38)
  • L'interesse, che acceca gli uni, illumina gli altri. (40)
  • Coloro che si applicano troppo alle piccole cose, diventano solitamente incapaci delle grandi. (41)
  • Non abbiamo abbastanza forza per seguire tutta la nostra ragione. (42)
  • La forza e la debolezza d'animo hanno nomi sbagliati; in realtà altro non sono se non la buona o la cattiva disposizione degli organi del corpo. (44)
  • Il capriccio del nostro umore è ancor più bizzarro di quello della fortuna. (45)
  • Il nostro umore dà un prezzo a tutto ciò che ci proviene dalla sorte. (47)
  • La felicità sta nel gusto e non nelle cose; si è felici perché si ha ciò che ci piace, e non perché si ha ciò che gli altri trovano piacevole. (48)
  • Non si è mai così felici o così infelici come si crede. (49)
  • Per quanto i destini possano sembrare diversi, c'è nondimeno una certa compensazione di beni e di mali che li rende uguali. (52)
  • Per affermarsi in società, si fa di tutto pur di farsi credere già affermati. (56)
  • La felicità e l'infelicità degli uomini dipendono tanto dalla loro buona sorte quanto dal loro umore. (61)
  • Il bene che la verità produce nel mondo non eguaglia il male che vi arrecano le sue apparenze. (64)
  • La grazia è per il corpo ciò che il buon senso è per la mente. (67)
  • Se c'è un amore puro e incontaminato dalle nostre altre passioni, è nascosto in fondo al cuore, e noi stessi lo ignoriamo. (69)
  • Non c'è travestimento che possa nascondere a lungo l'amore dov'è, né fingerlo dove non è. (70)
  • Se si giudica l'amore dalla maggior parte dei suoi effetti, assomiglia più all'odio che all'amicizia. (72)
  • Si possono trovare donne che non hanno mai avuto avventure galanti; ma è raro trovarne che ne abbiano avuta una sola. (73)
  • C'è una sola specie d'amore, ma mille copie diverse. (74)
  • L'amore, come il fuoco, non può sopravvivere senza un moto continuo; cessa di vivere non appena cessa di sperare o di temere. (75)
  • Accade per il vero amore come per l'apparizione dei fantasmi: tutti ne parlano, ma pochi li hanno visti. (76)
  • L'amore per la giustizia è, per la maggior parte degli uomini, paura di sopportare l'ingiustizia. (78)
  • Il silenzio è il partito più sicuro per chi diffida di se stesso. (79)
  • È più vergognoso diffidare dei propri amici che esserne ingannato. (84)
  • La nostra diffidenza giustifica l'inganno altrui. (86)
  • Tutti si lamentano della propria memoria, ma nessuno si lamenta del proprio giudizio. (89)
  • La più grande ambizione si dissimula completamente quando incappa nell'assoluta impossibilità di arrivare a ciò cui aspira. (91)
  • I vecchi amano dare buoni consigli per consolarsi di non poter più dare cattivi esempi. (93)
  • I grandi nomi, invece di elevare, abbassano chi non sa sostenerne il peso. (94)
  • Sintomo di un merito straordinario è vedere che chi più lo invidia è costretto a lodarlo. (95)
  • Ciascuno parla bene del proprio cuore, nessuno osa farlo della propria mente. (98)
  • La mente è sempre vittima del cuore. (102)
  • Per conoscere bene le cose bisogna conoscerne i dettagli; ma dato che questi sono quasi sterminati, le nostre conoscenze sono sempre superficiali e imperfette. (106)
  • La giovinezza cambia i suoi gusti con l'ardore del sangue, la vecchiaia conserva i suoi per abitudine. (109)
  • Nulla si dona con tanta prodigalità quanto i propri consigli. (110)
  • Più si ama un'amante, più si è prossimi a odiarla. (111)
  • Ci sono matrimoni buoni, ma non deliziosi. (113)
  • Ingannare se stessi senza accorgersene è altrettanto facile che ingannare gli altri senza che se ne accorgano. (115)
  • Il proposito di non ingannare mai ci espone a essere ingannati spesso. (118)
  • Siamo così abituati a mascherarci dinanzi agli altri che finiamo per mascherarci dinanzi a noi stessi. (119)
  • Si tradisce più spesso per debolezza che per un prestabilito intento di tradire. (120)
  • Spesso si fa del bene per poter fare impunemente del male. (121)
  • Se resistiamo alle nostre passioni, è più per la loro debolezza che per la nostra forza. (122)
  • Astuzie e tradimenti derivano soltanto da mancanza di accortezza. (126)
  • Il vero mezzo di essere ingannati è di credersi più furbo degli altri. (127)
  • Talvolta basta essere rozzo per non essere ingannato da un uomo astuto. (129)
  • La debolezza è il solo difetto che non si saprebbe correggere. (130)
  • È più facile esser saggi per gli altri che per sé stessi. (132)
  • Le sole copie buone sono quelle che ci rivelano il ridicolo dei cattivi originali. (133)
  • Non si è mai tanto ridicoli per le qualità che si hanno quanto per quelle che si ostenta di avere. (134)
  • Talvolta si è tanto diversi da sé stessi quanto dagli altri. (135)
  • Ci sono persone che non si sarebbero mai innamorate se non avessero mai sentito parlare dell'amore. (136)
  • Si parla poco quando la vanità non fa parlare. (137)
  • Un uomo intelligente si troverebbe spesso in imbarazzo senza la compagnia di qualche sciocco. (140)
  • Di solito si loda solo per essere lodati. (146)
  • Pochi sono tanto saggi da preferire un benefico biasimo a una lode traditrice. (147)
  • Rifiutare un elogio è come desiderare di essere elogiato due volte. (149)
  • Se non fossimo noi stessi ad adularci, l'adulazione altrui non potrebbe nuocerci. (152)
  • La fortuna ci corregge da parecchi difetti, che la ragione non saprebbe correggere. (154)
  • La gloria dei grandi uomini si deve sempre rapportare ai mezzi di cui si sono serviti per conquistarla. (157)
  • La lusinga è una moneta falsa che ha corso solo grazie alla nostra vanità. (158)
  • Non basta avere grandi qualità; bisogna anche saperle amministrare. (159)
  • Il nostro merito ci attira la stima dei galantuomini, la nostra buona stella quella del pubblico. (165)
  • La società ricompensa più spesso meriti apparenti che reali. (166)
  • Le virtù si perdono nell'interesse come i fiumi si perdono nel mare. (171)
  • Vi sono diverse specie di curiosità; l'una d'interesse, che ci porta a desiderare d'imparare ciò che può esserci utile; e l'altra d'orgoglio, che proviene dal desiderio di sapere quello che gli altri ignorano. (173; 1873, p. 53)
  • È meglio impiegare la nostra mente a sopportare le sventure che ci capitano che a prevedere quelle che ci possono capitare. (174)
  • Talvolta ci lamentiamo con leggerezza dei nostri amici per giustificare in anticipo la nostra leggerezza. (179)
  • Confessiamo i nostri difetti per riparare con la sincerità al danno che essi ci arrecano nel giudizio altrui. (184)
  • Ci sono eroi nel male come nel bene. (185)
  • Avere grandi difetti è prerogativa soltanto dei grandi uomini. (190)
  • Quando i vizi ci abbandonano, ci lusinghiamo all'idea che siamo noi ad averli abbandonati. (192)
  • Ciò che spesso ci impedisce di abbandonarci a un vizio solo è che ne abbiamo parecchi. (195)
  • Dimentichiamo facilmente le nostre colpe quando siamo i soli a conoscerle. (196)
  • Il desiderio di apparire abile spesso impedisce di diventarlo. (199)
  • La virtù non farebbe molta strada se la vanità non le tenesse compagnia. (200)
  • Il vero galantuomo è quello che non si picca di nulla. (203)
  • L'onestà delle donne è spesso amore della propria reputazione e della propria quiete. (205)
  • Chi vive senza follia non è poi così saggio come crede. (209)
  • Invecchiando si diventa più folli, ma anche più saggi. (210)
  • Ci sono persone che assomigliano ai motivetti in voga, che si cantano solo per poco tempo. (211)
  • La maggior parte delle persone giudicano gli uomini solo dalla loro affermazione, o dal loro patrimonio. (212)
  • Il perfetto valore consiste nel fare senza testimoni ciò che si sarebbe capaci di fare davanti a tutti. (216)
  • L'ipocrisia è un omaggio che il vizio rende alla virtù. (218)
  • Noi paghiamo non già perché sia giusto sdebitarci, ma per trovare più facilmente persone che ci facciano credito. (223)
  • L'esagerata premura di sdebitarsi di un obbligo è una forma di ingratitudine. (226)
  • L'orgoglio non vuol essere in debito e l'amor proprio non vuol pagare. (228)
  • Il bene che abbiamo ricevuto da qualcuno ci costringe a rispettare il male che questi ci fa. (229)
  • È una grande follia voler essere saggi da soli. (231)
  • Ci consoliamo facilmente delle disgrazie dei nostri amici quando servono a dar mostra della nostra sensibilità nei loro confronti. (235)
  • Nessuno merita di essere lodato per la propria bontà, se non ha la forza di essere cattivo; ogni altra bontà, il più delle volte, non è altro che pigrizia o assenza di volontà. (237)
  • È una grande abilità saper nascondere la propria abilità. (245)
  • Ciò che appare generosità spesso è solo ambizione travestita che disprezza i piccoli interessi per mirare ai più grandi. (246)
  • Non c'è minor eloquenza nel tono della voce, negli occhi e nell'espressione della persona piuttosto che nella scelta delle parole. (249)
  • La vera eloquenza consiste nel dire tutto e soltanto il necessario. (250)
  • Ci sono persone cui si addicono i difetti, e altre che appaiono sgraziate con tutte le loro buone qualità. (251)
  • L'interesse mette a frutto ogni sorta di virtù e di vizi. (253)
  • L'umiltà spesso non è che una finta sottomissione, di cui ci si serve per sottomettere gli altri; è un artificio dell'orgoglio che si abbassa per esaltarsi; e benché si trasformi sotto mille spoglie, non è mai meglio camuffato e più ingannevole di quando si nasconde sotto la maschera dell'umiltà. (254)[4]
  • Il piacere dell'amore sta nell'amare; si è più felici per la passione che si ha che per quella che si dà. (259)
  • Ciò che si chiama liberalità il più delle volte non è altro che vanità di donare, che preferiamo a ciò che doniamo. (263)
  • La giovinezza è un'ebbrezza continua: è la febbre della ragione. (271)
  • L'assenza affievolisce le passioni mediocri e aumenta le grandi, come il vento spegne le candele e ravviva il fuoco. (276)
  • Ci sono dei malvagi che sarebbero meno pericolosi se non fossero assolutamente capaci di bontà. (284)
  • Non c'è uomo tanto accorto da rendersi conto di tutto il male che fa. (289)
  • Amiamo sempre quelli che ci ammirano; non sempre amiamo quelli che ammiriamo. (294)
  • È difficile amare chi non si stima affatto; ma non lo è di meno amare chi stimiamo molto più di noi. (296)
  • La riconoscenza, per la maggior parte degli uomini, è solo un intimo desiderio di ricevere maggiori benefici. (298)
  • Ci sono follie che si contraggono come le malattie contagiose. (300)
  • Per quanto bene dicano di noi, non ci insegnano nulla di nuovo. (303)
  • Perdoniamo spesso chi ci annoia, ma non possiamo perdonare chi è annoiato da noi. (304)
  • Talvolta nella vita capitano infortuni in cui bisogna avere un briciolo di follia per cavasela. (310)
  • Se esistono uomini che non si sono mai coperti di ridicolo, è perché non lo si è cercato bene. (311)
  • Tra amanti non ci si annoia mai a stare insieme perché si parla sempre di sé stessi. (312)
  • L'estremo piacere che proviamo nel parlare di noi stessi ci deve far temere di procurarne assai poco a chi ci ascolta. (314)
  • Nella gelosia c'è più amor proprio che amore. (324)
  • Confessiamo i piccoli difetti soltanto per convincere che non ne abbiamo di grandi. (327)
  • Si perdona finché si ama. (330)
  • Per essere grande bisogna mettere a frutto tutta la propria fortuna. (343)
  • Reputiamo persone di buon senso soltanto quelle che la pensano come noi. (347)
  • Si dura fatica a lasciarsi, quando non si ama più. (351)
  • Un gentiluomo può essere innamorato come un pazzo, ma non come uno sciocco. (353)
  • Certi difetti, messi bene a frutto, brillano più della stessa virtù. (354)
  • Solo le persone che evitano di suscitare la gelosia meritano che se ne abbia per loro. (359)
  • La gelosia nasce sempre con l'amore, ma non sempre muore con esso. (361)
  • Per quanto possiamo diffidare della sincerità di chi ci parla, crediamo sempre che dicano il vero più con noi che con gli altri. (366)
  • Ben poche sono le donne oneste che non siano stanche di questo ruolo. (367)
  • La maggior parte delle donne oneste sono tesori nascosti, che sono al sicuro solo perché nessuno sa dove cercarli. (368)
  • È quasi sempre colpa di chi ama non rendersi conto di non essere più amati. (371)
  • Gli spiriti mediocri di solito condannano tutto ciò che non è alla loro portata. (375)
  • Si danno consigli, ma non si ispirano condotte. (378)[5]
  • La violenza che ci si fa per restare fedeli a chi si ama non vale molto più di un'infedeltà. (381)
  • Ciò che ci rende insopportabile la vanità altrui, è che essa ferisce la nostra. (389)
  • La fortuna non sembra mai così cieca come a quelli che non ne sono beneficiati. (391)
  • Si può essere più furbi di un altro, ma non di tutti gli altri. (394)
  • Il primo amante si conserva a lungo, quando non se ne prende un secondo. (396)
  • La cosa che è più difficile trovare nelle avventure galanti è l'amore. (402)
  • Ci vergogneremmo sovente delle nostre più belle imprese se la gente vedesse tutti i motivi che le producono. (409)
  • In amore guarisce meglio chi guarisce per primo. (417)
  • Le giovani donne che non vogliono sembrare civette, e gli uomini in età avanzata che non vogliono essere ridicoli, non devono mai parlare di amore come di una cosa cui possono prendere parte. (418)
  • Tutte le passioni ci fanno commettere errori, ma l'amore ci induce a fare i più ridicoli. (422)
  • Pochi sanno essere vecchi. (423)
  • Perdoniamo facilmente ai nostri amici i difetti che non ci riguardano. (428)
  • Nulla impedisce di essere naturale quanto il desiderio di sembrarlo. (431)
  • Il segno più autentico che si è nati con grandi qualità, è di esser nati senza invidia. (433)
  • Non si devono giudicare i meriti di un uomo dalle sue grandi qualità, ma dall'uso che ne sa fare. (437)
  • La maggior parte delle donne sono poco inclini all'amicizia perché essa è insipida dopo che si è assaporato l'amore. (440)
  • In amicizia come in amore spesso si è spesso più felici per ciò che si ignora che per ciò che si sa. (441)
  • La debolezza è più opposta alla virtù di quanto non lo sia il vizio. (445)
  • Non ci sono sciocchi tanto inopportuni quanto quelli che hanno dello spirito. (451)
  • Ci guadagneremmo di più se ci mostrassimo come siamo che se tentassimo di apparire ciò che non siamo. (457)
  • Non si desidera mai ardentemente ciò che si desidera con la sola ragione. (469)
  • Per quanto raro sia il vero amore, lo è ancor meno della vera amicizia. (473)
  • La nostra invidia dura sempre più a lungo della felicità di quelli che invidiamo. (476)
  • Si passa spesso dall'amore all'ambizione, ma non si torna mai dall'ambizione all'amore. (490)
  • Le liti non durerebbero tanto a lungo se il torto fosse solo da una parte. (496)
  • Non serve a nulla esser giovane se non si è bella, né esser bella se non si è giovane. (497)
  • Ci sono persone così piene di sé che, quando sono innamorate, trovano il modo di occuparsi della loro passione senza occuparsi della persona amata. (500)
  • La gelosia è il più grande di tutti i mali, e quello che impietosisce di meno le persone che la provocano. (503)

Massime soppresse[modifica]

  • Nell'avversità dei nostri migliori amici, troviamo sempre qualcosa che non ci dispiace.[6] (18)
  • Non amare troppo in amore è un mezzo sicuro per essere amati.[6] (57)
  • Come pretendiamo che un altro mantenga un nostro segreto se noi stessi non siamo capaci di farlo?[7] (64)
  • Ci sono delitti che diventano innocenti per il loro clamore, il loro numero e il loro eccesso.[7] (68)
  • Ci piace intuire gli altri; ma non ci piace essere intuiti.[7] (71)

Massime postume[modifica]

  • Non esiste miglior prova che la morte sia temibile, della pena che i filosofi si prendono per convincere che bisogna disprezzarla.[8] (12)
  • Speranza e timore sono inseparabili; non c'è timore senza speranza, né speranza senza timore.[8] (23)
  • La noia estrema serve a disannoiarci.[9] (29)
  • È assai più facile spegnere un primo desiderio che soddisfare tutti quelli che lo seguono.[10] (41)
  • La saggezza è per l'anima ciò che la salute è per il corpo.[10] (42)
  • Prima di desiderare fortemente una cosa, bisogna verificare quanto sia felice chi la possiede.[10] (44)
  • Un vero amico è il maggiore di tutti i beni e fra tutti quello che meno si pensa di acquistare.[10] (45)
  • La prudenza e l'amore non sono fatti l'una per l'altro: a mano a mano che l'amore cresce, la prudenza diminuisce.[10] (47)
  • È più difficile dissimulare i sentimenti che si hanno che fingere quelli che non si hanno.[10] (56)
  • Un uomo a cui non piace nessuno è assai più infelice di chi non piace a nessuno.[10] (58)

Riflessioni varie[modifica]

  • Ci sono tante specie di uomini quante sono le specie di animali, e gli uomini, rispetto agli altri uomini, sono come le diverse specie di animali tra di loro e l'una rispetto all'altra. (XI; 1994, p. 552)
  • Ci sono levrieri che vivono del loro valore, che si dedicano alla guerra e che sono nobili nel loro coraggio; ci sono mastini accaniti, che non hanno altra qualità che il furore; ci sono cani, più o meno inutili, che abbaiano spesso, che qualche volta mordono, e ci sono perfino cani da ortolano. Ci sono scimmie e bertucce che piacciono per le loro maniere, sono spassose e combinano sempre guai. (XI; 2005, p. 93)
  • Ci sono dei pavoni che sono soltanto belli, hanno un canto sgraziato e distruggono i luoghi in cui abitano. (XI; 1994, p. 552)
  • Quanti cavalli si impiegano in tanti usi, ma si abbandonano quando non servono più; quanti buoi, che lavorano tutta la vita per arricchire chi impone loro il giogo [...]. (XI; 2005, pp. 93-94)
  • Quante api, che rispettano il loro capo e si comportano con tanta disciplina e accortezza! Quanti calabroni, vagabondi e buonannulla, che cercano di sistemarsi a spese delle api! Quante formiche, che grazie alla loro previdenza e alla loro economia appagano ogni necessità! (XI; 2005, p. 94)
  • Quanti coccodrilli, che fingono di lamentarsi per divorare chi si lascia commuovere dal loro lamento! Quanti animali che si lasciano sottomettere perché non conoscono la loro forza! (XI; 1994, p. 553)
  • Se si esamina la natura delle malattie, si vedrà che esse traggono origine dalle passioni e dalle pene dello spirito. L'età dell'oro, che ne era immune, era immune da malattie. (XII; 2005, p. 94)

La fatica di diventare migliori[modifica]

  • La cortesia è il desiderio di essere ricambiati e di essere considerati gentili.
  • La modestia, che sembra rifiutare le lodi, in realtà desidera soltanto riceverne di più raffinate.
  • Niente è più raro della vera bontà: quelli che credono di averla hanno in genere soltanto compiacenza o debolezza.
  • Non possiamo amare niente che non sia in rapporto a noi stessi, e quando preferiamo i nostri amici a noi stessi non facciamo che seguire i nostri gusti e il nostro piacere. Eppure, solo grazie a questa preferenza può esserci un'amicizia vera e perfetta.
  • Se si fa tanto discutere contro le massime che mettono a nudo il cuore umano è perché ciascuno teme di esservi messo a nudo.
  • Spesso ci convinciamo di voler bene alle persone più potenti di noi, mentre è solo l'interesse a produrre in noi tale amicizia. Noi ci dedichiamo a loro non per il bene che vogliamo fare, ma per quello che vogliamo ricevere.

Citazioni su François de La Rochefoucauld[modifica]

  • Ha mai letto le Massime di La Rochefoucauld? Suonano piuttosto amare e malinconiche, ma attraverso la loro oggettivazione della natura umana suscitano nel lettore uno strano senso di liberazione. Nella persona di la Rochefoucauld vediamo un uomo che è riuscito a emanciparsi, anche se ha faticato molto per togliersi di dosso il pesante fardello delle passioni che la natura gli accollò durante il cammino della vita. (Albert Einstein)

Note[modifica]

  1. Da Mémoires; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, Il libro dei mille savi, Hoepli, 19452.
  2. Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, pp. 326-327.
  3. Inizialmente inserita da La Rochefoucauld nel corpo delle Massime, dalla quarta edizione (1675) è stata posta come epigrafe.
  4. Nel film Agente 007 - Una cascata di diamanti è presente una citazione esplicita simile: «L'umiltà è la peggior forma di presunzione».
  5. In una variante del 1693: «Si danno dei consigli, ma non si dà il giudizio per trarne profitto». (citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 452)
    On donne des conseils, mais on ne donne point la sagesse d'en profiter.
  6. a b Massima eliminata dopo la prima edizione (1665).
  7. a b c Massima eliminata dopo la quarta edizione (1675).
  8. a b Massima dal manoscritto di Liancourt (1663).
  9. Massima in una lettera a Madeleine de Souvré de Sablé (1667).
  10. a b c d e f g Massima tratta dal supplemento alla sesta edizione (1693).

Bibliografia[modifica]

  • Gino Ditadi, I filosofi e gli animali, vol. 2, Isonomia editrice, Este, 1994. ISBN 88-85944-12-4
  • François de La Rochefoucauld, Massime, traduzione del Valeriani innovata da Francesco Ambrosoli, Sanvito, Milano, 1873.
  • François de La Rochefoucauld, Massime, cura e traduzione di Maurizio Enoch, Newton Compton, Roma, 1993. ISBN 88-7983-124-0
  • François de La Rochefoucauld, Massime, cura e traduzione di Maurizio Grasso, Newton Compton, Roma, 2005. ISBN 88-541-0436-1[nota 1]
  • François de La Rochefoucauld, La fatica di diventare migliori, traduzione di Giuliano Vigini, Edizioni Paoline, Milano, 2002. ISBN 88-315-2336-8

Note alla bibliografia[modifica]

  1. Edizione usata solo per la sezione Riflessioni varie.

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