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František Běhounek

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František Běhounek nel 1938

František Běhounek (1898 – 1973), fisico, esploratore e scrittore cecoslovacco.

Citazioni su František Běhounek

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  • Quali siano stati i risultati del coscienzioso lavoro da lui compiuto si vedrà nei rendiconti scientifici della spedizione. Qui basterà dire che indubbiamente la spedizione è debitrice a lui di gran parte dei risultati ottenuti nel campo delle ricerche fisiche.
    Nel racconto che seguirà si vedrà quale olimpica serenità, quale supremo disprezzo della vita, quale dirittura morale, e a un tempo anche quanta energia egli mostrasse nei momenti più tragici da noi vissuti.
    Sul pack, nei giorni stessi in cui la nostra situazione era del tutto disperata, egli non dimenticò i suoi strumenti e amorosamente li ricercò e li raccolse nella neve e li riordinò.
    Ma non trascurò nemmeno i suoi compagni di sventura, ai quali cercò di rendersi utile come meglio poteva, improvvisandosi cuoco a fianco di Trojani. La stessa scrupolosa cura nell'attendere ai suoi elettrometri, come a preparare il fuoco per cuocere la carne d'orso, come a fare il proprio turno di guardia fuori la tenda. Credo sia questo il più alto elogio che possa farsi di uno scienziato e di un uomo. (Umberto Nobile)
  • Un freddo scienziato dal carattere inflessibile, ma anche un uomo dall'animo sensibile. Ecco infatti, dietro a quel Behounek rigido, compassato, accademico, comparirmi avanti alla mente un altro che amo infinitamente di più: un Behounek infagottato in una pelliccia di agnello, divenuta ormai lurida, coi piedi quasi scalzi, uno strato di sudiciume sul volto e sulle mani annerite dal fumo; il Behounek della tenda rossa, quello che alternava il suo tempo tra gli elettrometri e la cucina; quello che si muoveva impacciato sui ghiacci, e che di tanto in tanto senza avvedersene, nel muoversi attorno, urtava in una delle funi che ventavano la tenda imprimendole un terribile scossone; il Behounek che, all'avvicinarsi degli aeroplani, ritto su un hummock, se ne stava ad agitare ininterrottamente una bandiera rossa, finché non gli si fosse detto di smetterla; il Behounek, dall'animo nobile e dal cuore sensibile, che ho visto piangere il giorno in cui sul pack scriveva una sua ultima lettera di addio alla fidanzata e alla sorella. (Umberto Nobile)

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