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Gabriella Golia

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Gabriella Golia (1959 – vivente), annunciatrice e conduttrice televisiva italiana.

Citazioni di Gabriella Golia

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  • Andavamo in studio per registrare gli annunci, poi il mio lavoro consisteva anche nell’andare in giro per l’Italia per le varie trasmissioni musicali del canale, come per esempio Azzurro, che si faceva da Bari, o Vota la Voce. Altre mie colleghe erano impegnate con il Festivalbar. Avevo un giorno fisso per il lavoro di annunciatrice e in quel giorno registravamo tutti gli annunci della settimana, negli altri giorni si faceva il resto. Potevano chiamarti per fare l’ospite in altri programmi come al Gioco dei Nove. Era bello perché era vario! Incontravo tantissima gente, immaginate la gioia di una ragazza giovane che poteva conoscere tutti quei personaggi famosi.[1]
  • Berlusconi ci provò per due anni a farmi andare a lavorare per lui, mi fece vedere i primi ascolti auditel di Canale 58/Tele Milano che poi diventò Canale 5, mi fece vedere le prime cose che faceva in tv da loro Eleonora Brigliadori. In quel periodo lui mise sotto contratto tantissimi professionisti dalla Rai, quasi tutti erano pagati e talvolta fermi, senza andare in video. Li fece venire da lui in modo che la Rai avesse un parco conduttori ristretto. Quando poi comprò Italia Uno nacque la sua famosa frase, detta da lui più volte "Visto che la Golia non accettava di venire da noi, ho comprato Italia Uno". Negli anni in cui lavorai per lui, era una presenza costante negli studi, aveva spesso bastoni tra le ruote perché i canali non erano ancora "regolarizzati" politicamente, Berlusconi però ci informava su come potevamo aiutare la rete, c’era una bella sinergia e qualsiasi problema con lui lo risolvevi.[1]

Intervista di Silvia Fumarola, repubblica.it, 18 febbraio 2023.

  • La televisione è arrivata per caso. Ho ritagliato un tagliando su un settimanale televisivo per partecipare al concorso di Miss Teenager. Ho fatto tutto da sola, ho preso una mia foto al mare, ho compilato la cartolina, l'ho spedita e mi hanno chiamata. Avevo 15 anni, vinsi il concorso. [...] Mi piaceva lavorare e mi divertivo, girando una pubblicità ho incontrato un regista che lavorava per una tv privata. Davvero è nato tutto per caso. L'emittente era Antenna Nord, era di Alberto Rusconi e poi è diventata Italia 1.
  • [...] sono stata una delle prime che entrava tutti i giorni nelle case. C'erano gli striscioni sui tram con la scritta "Ci vediamo stasera" con la mia faccia.
  • [Su Silvio Berlusconi, «è vero che agli inizi girava negli studi?»] Veniva a trovarci in azienda, parlava con tutti, ci coinvolgeva e ci raccontava come andavano le cose. [...] Sicuramente amava quello che faceva, ci trasmetteva una carica incredibile e ci spiegava anche le difficoltà. Ci dava suggerimenti, diceva che dovevamo stare uniti. Si riuniva con tutti, anche con i grandi appena passati dalla Rai a Mediaset: Raimondo Vianello, Sandra Mondaini, Mike Bongiorno. È stato un grande imprenditore, si ricordava di tutto, i nomi, le problematiche delle persone. Anche i compleanni. Una persona di rara generosità e simpatia. [«Raccontato così, un uomo quasi perfetto»] Qualsiasi cosa si possa pensare comunque ha dato lavoro a migliaia di persone, ha rischiato ed era più intelligente di altri. In quegli anni ha fatto quello che poteva fare: ha costruito un'azienda.
  • [«[...] cosa le manca della tv?»] Non tanto gli annunci, ma recitare. Ha girato diverse sitcom, ero legatissima a Vicini di casa, se pensa che gli autori erano Gino e Michele. Ho lavorato con la Gialappa's e tanti altri, esperienze bellissime.
  • [«Il modello femminile televisivo è cambiato, che pensa?»] È cambiato in maniera incredibile, menomale che ho questa età. È tutto esasperato, trucco, bocche, non mi ci ritroverei proprio. Poi tra le donne sento un sottofondo di cattiveria, la competizione ci poteva essere anche tra di noi, ma non a quei livelli di perfidia. Noi eravamo diverse, forse più semplici.
  • [«Oggi potrebbero tornare le annunciatrici?»] Non saprei. Con tutti questi canali, tutti impersonali, mi sembra difficile. Prima riconoscevi la rete dal volto. Io ho fatto gli annunci più originali, lavoravo con un gruppo che arrivava dalla moda. Avevo una pallina dentro la quale giravano le immagini, quegli annunci erano molto creativi, una sorpresa ogni volta. Per l'ultimo della giornata mi vestivo con una camicia da notte e davo la buonanotte. Oggi come oggi non saprei, poi magari, chi può dirlo, corsi e ricorsi storici, potrebbero tornare anche gli annunci.
  • La verità è che chi ha lavorato in tv sa che poi quella lucetta rossa ti manca. Credo sia inevitabile.

Note

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  1. a b Intervista di Luca Dellisanti, Dalla tv di allora alla nuova vita di oggi, deabyday.tv.

Voci correlate

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Altri progetti

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