Giovanni Bordiga

Giovanni Bordiga (1854 – 1933), matematico italiano.

Uffici e limiti della scienza

Incipit

La scienza propriamente detta, cioè quel complesso di dottrine che si suol indicare col nome di scienza positiva, è l'azione dell'intelletto verso le cose: conquista della ragione umana sovra di sé medesima e sovra la natura, o a meglio dire, liberazione continua e progressiva della ragione da alcuni degli innumerevoli legami che la avvincono indissolubilmente alla natura, di cui essa è insieme audace tentatrice e strumento arcano.

Citazioni

Nella inferiorità rispetto al fine che le è fatalmente imposto dalla propria essenza, nel mistero sempre diradantesi e sempre impenetrabile di quel fine, è tutta la maestosa bellezza, tutta la infinita poesia della scienza. (p. 113)
Non solo è chimera per noi l'isolamento di un fenomeno da altri, ma non sappiamo interrogare un fenomeno se non interrogando una legge che vi presieda; ed inoltre non soltanto siamo vincolati dalla credenza e, quindi, dalla ricerca di una legge generale, ma sia per tradizioni ataviche, sia per esperienze secolari controllate da alcuni fatti, noi crediamo altresì alla immutabilità delle leggi che governano il mondo: le varie concezioni religiose di ogni tempo e di ogni consorzio umano traducono in forme imperfette e vaghe siffatta immutata ed universale credenza. (p. 116)
Contro la esattezza sognata dagli strumenti si oppone da ultimo la non controllabile stabilità dell'unità di misura. Quando la conoscenza assoluta delle cose parve il fine della scienza, e il rinnovato ardore di vita civile e l'esuberanza di ogni orgoglio e la crescente fiducia in ogni sognata conquista e la ferma speranza nella distruzione di ogni forma di schiavitù individuale e sociale, liberava l'uomo nella credenza della eternità del suo mondo, fu anche pensato che la terra avesse caratteri di immutabilità nella propria figura. (p. 121)

Bibliografia

Giovanni Bordiga, Uffici e limiti della scienza, in Atti del Reale Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, parte prima, serie VIII, tomo LXXI, Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, Venezia, 1912.

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