Giuseppe Revere
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Giuseppe Prospero Revere (1812 – 1889), scrittore e politico italiano.
Marine e paesi
[modifica]- Grado è un'isoletta quasi sepolta in fondo al golfo di Trieste. Perduta nel tenebroso mare della istoria, pare voglia scomparire di presente anche dall'Adriatico, il quale la viene del continuo rodendo co' suoi baci procellosi. L'aspetto di que' luoghi si va di secolo in secolo mutando, e pe' fiumi che là presso hanno la foce, e pel mare che li copre di sabbie, o che li soverchia con l'impeto delle acque. (p. 115)
- Chiavari è la città delle sedie, e chi nol sà? qui gli abitanti, starei per dire, che sono seduti sulla paglia anche quando vanno attorno; la sedia di Chiavari è sempre in moto per tutta la Liguria; la trovate a Genova che guarda ringhiosa il letto di ferro, dorato e inverniciato, suo emulo; la vedete nella regal Torino, superba come se fosse un trono, col fusto nero, bianco, o dipinto, ma sempre col sedere di paglia, sempre di Chiavari: qualunque colore s'abbia, la non perde mai il nome e bisogna si guardi dal foco. (p. 202)
- Chiavari è senza porto come quasi tutte le terre della Riviera; bontà della poca cura degli uomini, degli storpi del suolo, e a dirla schietta, della gretta politica dell'antica Repubblica Genovese; la quale non consentiva a' suoi paesi comodo alcuno di approdi marittimi, per forzarli a far capo col loro commercio alla dominante. (pp. 204-205)
Citazioni su Giuseppe Revere
[modifica]- Il Revere volea ne' drammi rispettata, senza licenze, senza transazioni, la verità storica: verità di fatti e di costumi, verità psicologica, ideologica e persino filologica, poiché la lingua doveva essere, quanto poteva, quella parlata a' tempi in cui l'avvenimento si svolse: le poche invenzioni aggiunte non dovean sviare l'azione dalla sua realtà storica, né scemarle precisione e credenza. Interrogò intatti pel Lorenzino tutte le storie e le testimonianze del tempo; scrutò, per i Piagnoni, in tutte le opere politiche e ascetiche del Savonarola l'animo del frate di S. Marco; e ne fece due drammi, non perfetti, ma poderosi, non due capolavori, ma due importanti opere d'arte. (Giuseppe Picciola)
- Bisogna esser nato sul mare a poter comprendere e partecipare il lirismo di Revere. Ecco qua il nostro amico tirato per un braccio da Anacleto Diacono e per l'altro da Cecco d'Ascoli, che si sviluppa da loro, si getta nel Tirreno, e, valente al nuoto com'è, rinnova amorosamente gli amplessi con l'onde.
- Dopo averci dato il dramma storico nel Savonarola e nel Lorenzino, nel Sampiero e nel Marchese di Bedmar, il Revere ci ha voluto dare il dramma domestico moderno. Chiunque ha vissuto la vita italiana non solo con gli storici e cronisti che la registrano, ma con tutti quegli scrittori di scienze, di morale o di pura letteratura che meglio la riverberano e esprimono, non può negare la verità e la vivezza dei dipinti reveriani.
- Egli non condensò sempre a bastanza. Ma, ove egli ha toccato le ricche vene del suo cuore e della sua intelligenza, ha scritto pagine belle di luce d'amore.
Bibliografia
[modifica]- Giuseppe Revere, Marine e paesi, Tipografia Lavagnino, Genova, 1858.
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