Hubert von Herkomer
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Hubert von Herkomer (1849 – 1914), pittore, incisore, scrittore, regista cinematografico, scultore e musicista tedesco naturalizzato inglese.
Citazioni su Hubert von Herkomer
[modifica]- [Nel padiglione d'Inghilterra della mostra romana sull'Arte mondiale del 1911] Di Herkomer vi è [...] L'ultimo appello, che è l'opera sua più importante o che per lo meno come tale viene considerata ed a cui, pure rilevando un certo artificio vignettistico nella complessiva composizione della scena contegnosamente patetica, non si può di certo negare il disegno sicuro e serrato delle figure e lo studio penetrante delle fisonomie dei veterani raccolti nel silenzio austero della cappella. (Vittorio Pica)
- Ama la casa e la tranquillità della famiglia, né potrebbe mai vivere in un ambiente che non gli fosse simpatico. Semplice, franco, di cuore, ha un profondo senso di ciò che è retto ed un sacro orrore per ogni convenzionalismo e ipocrisia. Cosi egli dice che non ha conoscenze, ma numerosissimi amici. Raramente un modello ha posato per lui senza diventarne amico. E forse per questa sua forza magnetica, la quale scruta e fa risaltare tutto quanto vi è di buono nelle anime altrui, ch'egli può infondere ai suoi ritratti quell'espressione di felicità che li distingue e che gli fa trovare la nota giusta in ogni carattere.
- Anche se Herkomer non avesse mai dipinto un quadro o fatto alcunché degno di nota, spiccherebbe per la sua forte personalità. Un amico ha detto che nelle sue vene scorse dello spirito invece del sangue, ma nessuno può apprezzarlo mai abbastanza finché non lo vede e lo giudica coi propri occhi. Quando lo vidi per la prima volta nel suo piccolo studio a Bushey, molte cose di lui mi divennero chiare che prima mi eran parse oscure. Quando entrai, mi disse, tendendomi cordialmente la mano: «Ma cosa siete, inglese, tedesca, americana?...» «Un miscuglio, come voi», risposi, e questa risposta piuttosto ardita parve farci subito amici.
- Se vogliamo [...] scrutare quale sia il difetto principale di Herkomer, troveremo, a confessione di lui stesso, che è la fretta. «Spesso», sono sue parole, «ho sciupato un quadro col lasciarlo troppo presto.» E davvero, considerando il numero stragrande di opere compiute da un uomo ancora cosi giovane, sentiamo una specie di rimpianto nel pensare a qual punto di perfezione le avrebbe potuto portare una più lenta ed oculata concentrazione di propositi. Dal 1879 in poi, cioè da quando Herkomer cominciò a dipingere ritratti, ne ha eseguiti circa settecento e non sono che la decima parte del lavoro fatto, come lo attestano le numerose incisioni e acqueforti, senza contare i paesaggi e le pitture a soggetti vari. Ma quando vediamo nella lista di tutto questo lavoro compiuto cosi rapidamente delle opere che segnano senza dubbio un'epoca nella storia dell'arte moderna, ci sentiamo disposti a considerare con le debite attenuanti questo difetto principale di Herkomer.
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