Il cavaliere della valle solitaria
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Il cavaliere della valle solitaria
Alan Ladd in una scena del film
Titolo originale |
Shane |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1953 |
Genere | western |
Regia | George Stevens |
Soggetto | Jack Schaefer (romanzo) |
Sceneggiatura | A. B. Guthrie Jr. |
Produttore | George Stevens |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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Il cavaliere della valle solitaria, film statunitense del 1953 con Alan Ladd e Jean Arthur, regia di George Stevens.
Frasi
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- Nella vita si riesce a tutto se non si risparmia sudore e muscoli. (Joe)
- La pistola è un arnese né peggiore né migliore di tutti gli altri: l'ascia, la zappa, la vanga. Che ne esca del bene o del male dipende da chi la usa. (Shane)
Dialoghi
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- Joe: E voi avete scelto qualche posto?
Shane: Uno vale l'altro. Non mi fermo in nessun posto.
Joe: Io so che riusciranno a mandarmi via di qui soltanto quando sarò fra quattro assi. - Shane: Andrò molto lontano.
Joey: Perché, Shane?
Shane: Un uomo ha la sua via tracciata: non può cambiarla. Non avrei dovuto dimenticarlo.
Joey: Voglio che tu resti, Shane.
Shane: Si infrange la legge quando si uccide, e non c'è rimedio: a torto o a ragione, rimane sempre un marchio che non si cancella più. Ora torna presto dalla mamma, e dille da parte mia che non tema più niente: la tranquillità è tornata nella vallata.
Joey: Shane, sei ferito. Sanguini.
Shane: Non è niente, Joe. Ora va', tranquillizza il babbo e la mamma e cerca di diventare forte e leale. Joe, cerca di essere come loro.
Citazioni su Il cavaliere della valle solitaria
[modifica]- Bellissimo western di George Stevens, tra i migliori di sempre per la perfetta fusione tra avventura e romanticismo, che racconta con grande finezza psicologica ma senza dimenticare lo spettacolo le identiche cose dette più rozzamente da mille altri. Il misurato Alan Ladd, attore non eccelso, né per talento né per statura, è per una volta straordinariamente bravo. (Massimo Bertarelli)
- Un grande mito del cinema, manifesto dell'eroe purissimo che agisce spinto solo dalla sua passione interna, per giustizia e senza compensi. Proprio come i cavalieri medievali che cercavano il sacro Graal (interpretazione della critica francese). Costruzione di grande realismo – i contadini, i rumori di fondo, i lavori – con una regia che ha ispirato successivamente i grandi western che hanno, per qualche tempo, ridato vita al genere. Tratto da un romanzo, mediocre, di Jack Schaefer e sceneggiato benissimo da A. B. Guthrie, anche il Cavaliere si vale di una straordinaria colonna sonora di Victor Young, che ha composto arie ispirandosi alla musica tradizionale americana. Indimenticabile l'interpretazione di Alan Ladd, quarantenne, capace di espressioni sottotono, dolci, pazienti, persino intellettuali, ma anche violentissime, e divenuto il massimo "identificatore" delle giovani generazioni di allora, e massimo eroe del West e probabilmente di tutto il cinema. Dunque, tutti questi valori, combinati con la poesia registica di Stevens e coi suggerimenti morali della storia, fanno de Il Cavaliere della valle solitaria la più alta espressione di tutto il cinema. (il Farinotti)
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