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Jacopo Sadoleto

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Jacopo Sadoleto

Jacopo Sadoleto (1477 – 1547), cardinale, vescovo cattolico e umanista italiano.

Citazioni su Jacopo Sadoleto

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  • L'ispirazione del Sadoleto non era la passione religiosa d'un Calvino o d'un Lutero e i suoi scritti di erasmiano volenteroso di pace e di conciliazione e tutto il suo atteggiamento hanno importanza soprattutto in quanto rivelano il carattere incerto e idealmente indeterminato che assumevano nel campo cattolico le aspirazioni al rinnovamento della comunità cristiana. Mancava chiarezza d'idee, anche solo negativamente, e non si ebbe somma chiarezza morale e d'azione: mentre nell'altro campo la molteplicità dei motivi e delle concezioni teologiche non impediva una estrema nettezza e lucidità di concezioni, specialmente dal punto di vista negativo, di quel che assolutamente non si poteva accettare. (Delio Cantimori)
  • L'ammirazione che i contemporanei ebbero per Sadoleto come scrittore e come uomo si è mantenuta inalterata per oltre tre secoli. Ma da poco tempo una critica più profonda ha diminuito assai i suoi meriti intellettuali. Le sue poesie sono state giudicate un elegante centone: la sua eloquenza degna di un retore del basso impero: la sua filosofia un aggregato incoerente di frammenti antichi mal compresi, soltanto pregevole per la moralità che la ispira. Più recentemente si è avuto sulle sue opere teologiche un accurato studio che ne ha mostrato gli errori fondamentali, la poca profondità, la insufficienza delle fonti; i suoi scritti pedagogici hanno avuto miglior fortuna.
  • Nessuno, che io sappia, ha parlato di nepotismo ecclesiastico in riguardo al Sadoleto; eppure pochi prelati furono più nepotisti di lui. Egli volle che tutti i propri benefici restassero nella sua famiglia distribuendoli tra quattro nepoti di fratello, di sorella, di cugino. E ne diede loro anche altri, mercé il privilegio ottenuto da Leone X di conferire tutti i benefici della sua diocesi, tranne quelli riservati alla S. Sede privilegio esteso da Paolo III ai benefici dipendenti dalla sua chiesa titolare e da qualunque dignità ecclesiastica, ottenuta ed ottenibile da lui.
  • Uno dei veri pregi di Sadoleto è la sua integrità in fatto di denaro. Ma si esce molto dal vero quando si afferma che, noncurante della ricchezza, aborrente dal chiedere, visse nella povertà; i fatti provano altrimenti. Pochi mesi dopo entrato ai servizi di Leone X, chiedeva al papa i seguenti indulti: 1º di poter conseguire quattro benefici con cura di anime e quattro semplici, anche incompatibili, più due canonicati, e due pensioni ecclesiastiche: ciò oltre i benefici già ottenuti o in aspettativa; 2º di essere dispensato per sette anni dal ricevere l'ordine presbiterale se taluno di quei benefici ne imponesse l'obbligo per statuto o per fondazione; 3º di essere dispensato dalla residenza per quei benefici nei quali fosse obbligatoria; 4º di poter disporre per testamento o per donazione di mille ducati di proventi ecclesiastici, ed altri privilegi di minor conto. E il papa, dichiarando che i meriti di lui lo rendevano degno che «petitiones tuas ... ad exauditionis gratiam admittamus», con bolla del 1º ottobre 1513 gli concedeva i desiderati indulti.

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