Jason Barlow
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Jason Barlow (... – vivente), giornalista sportivo britannico.
Citazioni di Jason Barlow
[modifica]- Che cos'è Ferrari? Molto più di un semplice costruttore d'auto o una squadra corse, questo è sicuro. È quasi una forza primordiale, rappresentata dal colore rosso, nonché uno dei loghi più immediatamente riconoscibili al mondo. E poi è una macchina ricca di storie da raccontare, un mezzo per trasmettere un ideale, un sentimento che racchiude in sé tutte quelle cose che ci entusiasmano nel profondo.[1]
- [Sulla Ferrari 640 F1] [...] è stata la prima a dotarsi di una delle più grandi innovazioni del motorsport: il cambio semiautomatico. Una frizione tradizionale era necessaria solo alla partenza e durante i pit stop, mentre il cosiddetto cambio tramite palette permetteva al pilota di mantenere le mani sul volante e di concentrarsi sulla traiettoria ottimale. [...] L'innovazione [...] avrebbe cambiato completamente la storia della F1. [...] Ma Ferrari era più avanti di quanto pensasse la maggior parte degli osservatori. Merito del grande Mauro Forghieri [...]. Arriviamo alla fine degli anni Settanta, con i motori turbo, il nuovo paradigma e le migliori menti della F1 che cercavano un modo per aggirare l'inevitabile ritardo. Forghieri pensava che una trasmissione semi-automatica potesse risolvere il problema e ne montò un prototipo su una Ferrari 312 T del 1979. [...] Gilles Villeneuve in persona lo testò sulla pista di Fiorano [...] dove pare abbia completato 100 giri senza problemi. C'era un solo problema: non gli piaceva. [...] furono i preparativi per l'era post-turbo che doveva iniziare nel 1989 a rilanciare il progetto. Non è chiaro se il nuovo direttore tecnico della Ferrari, John Barnard, fosse a conoscenza degli sforzi del suo predecessore. Ma quando iniziò a lavorare per la Scuderia [...] il cambio semiautomatico rientrava nella sua filosofia. Perché? Perché un motore aspirato doveva operare all'interno di una banda di potenza più stretta rispetto a un motore turbo, richiedendo più cambi di marcia. Barnard e il suo team volevano eliminare il leveraggio del cambio nel tentativo di ottimizzare la nuova generazione di telai, verso una maggiore efficienza aerodinamica e un taglio più affusolato.[2]
- [...] fu la 365 GTB4 del 1968 – conosciuta come Daytona – che accelerò l'evoluzione dell'idea della Ferrari GT a motore anteriore, sia negli esterni che negli interni. Qui tutti gli strumenti erano disposti in un unico cupolotto davanti al guidatore, otto in tutto. La ventilazione, un tempo una preoccupazione secondaria, era gestita da una serie di cursori verticali. I sedili presentavano inserti in colori a contrasto e persino i pannelli delle portiere erano sorprendentemente futuristici.[3]
- I designer di automobili amano antropomorfizzare le loro opere. Tigri, ghepardi, squali e persino velocisti olimpici ai blocchi di partenza vengono spesso citati come fonte di ispirazione nel linguaggio stilistico del settore. A quanto pare, abbiamo bisogno di queste pietre di paragone visive per dare un senso a ciò che stiamo guardando. Il che rende interessante il concetto di "volto" di un'auto e in particolare il ruolo svolto dai gruppi ottici. Sono gli equivalenti degli occhi? Sono qualcosa che tendiamo a dare per scontato, ma senza di loro saremmo persi, a prescindere dal ruolo che svolgono nel plasmare la nostra risposta emotiva.[4]
- Il primo spoiler, così come lo conosciamo oggi, apparve sulla [...] 250 GTO, con la "O" che sta per "omologata" per ricordare il percorso seguito per la sua progettazione. [...] Giotto Bizzarrini guidò lo sviluppo della vettura, rielaborando inizialmente una 250 GT in un prototipo che chiamò Papera. Alla fine del 1961, però, lasciò la Casa di Maranello ed Enzo Ferrari incaricò Sergio Scaglietti di completare i lavori, insieme a un giovane [...] Mauro Forghieri. [...] Sebbene mancante sulle vetture presentate ai media il 24 febbraio 1962, la parte posteriore della GTO si sarebbe presto evoluta fino a includere una coda "di Kamm", secondo i principi stabiliti da Wunibald Kamm. [...] tagliare in modo netto la coda non solo manteneva il flusso d'aria e riduceva al minimo la resistenza, ma diminuiva anche la portanza creando una zona di bassa pressione. [...] i risultati parlavano da soli: l'auto dominò le corse automobilistiche, riportando successi nella Targa Florio, nel Tour de France e a Le Mans. Era tanto funzionale quanto bella.[5]
- Parlando di spoiler, forse il migliore di tutti è quello che impreziosisce la carrozzeria della Ferrari F40, anche perché è parte integrante della sua estetica. In effetti, la F40 è praticamente un unico grande dispositivo aerodinamico, il simbolo delle auto ad alte prestazioni degli anni Ottanta, e sicuramente una delle Ferrari più estreme mai realizzate. [...] fu sviluppata in poco più di un anno e con una singolarità di intenti davvero appropriata, visto che si trattava dell'ultima Ferrari realizzata sotto la supervisione di Enzo.[5]
- [Sulla Carrera Panamericana] Parliamo di una gara incredibilmente pericolosa, che fu disputata per la prima volta nel 1950 per celebrare il completamento del tratto messicano da nord a sud della Pan-American Highway, lungo 3.500 km. Inizialmente, attirò un gruppo eterogeneo di concorrenti dilettanti, ma ben presto le grandi berline americane furono sfidate dalle più agili auto sportive europee, e l'elenco dei piloti divenne un vero e proprio "who's who" delle corse automobilistiche. [...] il percorso si snodava lungo le montagne centrali del Messico, si inerpicava oltre i 3.000 metri per poi scendere nuovamente; era disseminato di oltre 3.000 curve: sbagliarne l'ingresso o l'uscita significava andare incontro a un tragico destino.[6]
- Piper si faceva notare [...] per un [...] motivo: le sue auto da corsa erano tutte verdi. Potremmo dire che si tratta semplicemente di un colore, eppure vedere la sua 250 LM o la 330 P3/4 in quello che ora è noto come "Piper green", è ancora un colpo al cuore, abituati come siamo a vedere le Ferrari verniciate di rosso. Il verde divenne il suo colore distintivo quando l'ex sponsor Esso non poté più sostenerlo a causa della Crisi di Suez – che portò a una carenza di petrolio anche nel Regno Unito. Così passò al verde BP.[7]
- Qual è l'etimologia del termine Spider? A volte scritto con una "y", a volte no, è strettamente associato ai marchi italiani e indica una vettura cabriolet. Questo nonostante l'assenza della lettera "y" nell'alfabeto italiano. Ad ogni modo, la nomenclatura è antecedente alla vettura stessa e affonda le sue radici nello "spider phaeton", un tipo di carrozza alleggerita trainata da cavalli utilizzata per attività sportive o da esposizione più che come mezzo di trasporto, e che offriva solo una protezione rudimentale dagli elementi. Gli osservatori notarono che questi veicoli avevano un aspetto piuttosto "ragnesco" con le loro ruote filiformi... L'espressione rimase e si diffuse, mentre le auto diventarono sempre più innovative e lussuose.[8]
ferrari.com, 5 marzo 2024.
- Quella di Enzo Ferrari è stata un'uscita di scena col botto. Certo, da un uomo con una vita così travolgente, a cavallo tra due secoli leggendari, che ha rivestito un ruolo cruciale nell'ascesa dell'automobile, c'era da aspettarsi come ultimo regalo una delle Rosse più straordinarie della storia. La F40 era infatti un prodigio anche per una casa automobilistica di alto livello come Ferrari: una vettura dalla velocità e dalla potenza esplosive, che incarnava tutte le caratteristiche proprie di Ferrari, inclusa una certa irruenza.
- La F40 è nata per celebrare i primi vertiginosi quarant'anni di attività della Casa di Maranello. Ferrari intendeva produrne 400 esemplari, ma alla fine ne realizzò oltre 1300. Fu progettata in meno di un anno da un team di sviluppo a cui Enzo Ferrari aveva lasciato un'eccezionale libertà di manovra. Prese forma, così, un'auto estremamente singolare per profilo e destinazione, che vide la tecnologia turbo spostarsi dalla pista alla strada. Una visione originale è senz'altro uno dei tratti distintivi delle auto grandiose.
- [...] il motore biturbo della F40, l'intensità di accelerazione mozzafiato e la totale assenza di controllo di trazione o assistenza in frenata danno vita a un'esperienza di guida estremamente avvincente ma anche irrequieta. Basta salire a bordo per sentirsi in soggezione: i pannelli delle porte sono nudi, il cruscotto è minimale e non ci sono tappetini. [...] basta premere il pulsante di avvio per sentire il rombo esplosivo del motore. Se da ferma evoca già il sound delle auto da corsa, non appena parte trasporta il conducente in un universo fantastico. [...] Accelera con una violenza cosmica e il suo motore biturbo sprigiona un fruscio che fa sentire sulla cresta dell'onda. In un mondo sempre più virtuale, la F40 è una scossa che ci riporta alla realtà.
Note
[modifica]- ↑ Da The Official Ferrari Magazine nº 62; ripubblicato in Settant'anni di pura energia, ferrari.com, 23 aprile 2024.
- ↑ Da Le grandi innovazioni Ferrari: il cambio semiautomatico della F1, ferrari.com, 4 febbraio 2022.
- ↑ Da Le grandi innovazioni di Ferrari: l'abitacolo, ferrari.com, 26 aprile 2022.
- ↑ Da Le grandi innovazioni Ferrari: Un percorso illuminato, ferrari.com, 30 agosto 2022.
- ↑ a b Da Le grandi innovazioni di Ferrari: l'aerodinamica, ferrari.com, 30 giugno 2022.
- ↑ Da Un eroe vittorioso, ferrari.com, 30 maggio 2024.
- ↑ Da Il pilota che correva in verde, ferrari.com, 24 novembre 2022.
- ↑ Da Le grandi innovazioni di Ferrari: il tetto retrattile, ferrari.com, 26 maggio 2022.
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