La legge del Signore

La legge del Signore


Interpreti e personaggi
Titolo originale	Friendly Persuasion
Lingua originale	inglese
Paese	Stati Uniti d'America
Anno	1956
Genere	western
Regia	William Wyler
Soggetto	Jessamyn West (romanzo)
Sceneggiatura	Michael Wilson
Produttore	William Wyler
Gary Cooper: Giona Birdwell Dorothy McGuire: Eliza Birdwell Anthony Perkins: Giosuè Birdwell Richard Eyer: Azaria Birdwell Robert Middleton: Sam Jordan Phyllis Love: Martha Birdwell Mark Richman: John Jordan Walter Catlett: professor Quigley Richard Hale: Purdy Joel Fluellen: Enoch Theodore Newton: maggiore Harvey John Smith: Caleb Cope Edna Skinner: Smeralda Hudspeth Marjorie Durant: Perla Hudspeth Frances Farwell: Topazia Hudspeth Marjorie Main: vedova Hudspeth
Doppiatori italiani
Emilio Cigoli: Giona Birdwell Lydia Simoneschi: Eliza Birdwell Gianfranco Bellini: Giosuè Birdwell Luigi Pavese: Sam Jordan Vittoria Febbi: Martha Birdwell Pino Locchi: John Jordan Carlo Romano: professor Quigley Vinicio Sofia: Enoch Manlio Busoni: maggiore Harvey Renato Turi: Caleb Cope Giuliana Maroni: Smeralda Hudspet Rita Savagnone: Topazia Hudspeth

La legge del Signore, film statunitense del 1956 con Gary Cooper, regia di William Wyler.

Frasi

Citazioni in ordine temporale.

Ma una chiesa senza un armonio è come un albero senza uccelli. (Quigley)
Signore, fa' che i tuoi figli condividano il tuo amore per gli uomini e non restituiscano male per male, violenza per violenza. Trasforma le loro spade in vomeri e le loro armi in falci. E i fanciulli conoscano soltanto la pace, per sempre. (Eliza) [preghiera]
Padre celeste, creatore di ogni cosa e autore di qualsivoglia armonia nel creato, ridona armonia alla nostra vita. (Giona)
Figlio, se hai una spada nel cuore, devi strapparla e adoperarla. Ma non v'è spada nel mio cuore: nessuno è mio nemico. (Giona)
La vita di un uomo non vale nulla se egli non segue la propria coscienza. (Giona)

Intenso quanto logorroico melodramma anti-bellico, denso di patriottismo (e retorica), diretto dall'eclettico William Wyler e sceneggiato da Michael Wilson, che non poté firmarlo perché iscritto al partito Comunista. Gary Cooper ripete il personaggio de Il Sergente York, il pacifista a diciotto carati angosciato dal dubbio. Comunque un film troppo lungo e altrettanto barboso: difatti fu Palma d'oro a Cannes. (Massimo Bertarelli)
Piuttosto ruffiano nel sentimentalismo con cui affronta il tema, accademico nello stile, ricco di carinerie, è soprattutto un film di attori, uno più bravo dell'altro. (il Morandini)