La mafia uccide solo d'estate (serie televisiva)

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La mafia uccide solo d'estate

Serie TV

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Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno

2016

Genere commedia, drammatico
Stagioni 2
Episodi 12
Ideatore Pif, Michele Astori, Michele Pellegrini
Regia Luca Ribuoli
Soggetto Pif
Sceneggiatura Pif, Stefano Bises, Michele Astori
Rete televisiva Rai 1
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
  • Pif: voce narrante


La mafia uccide solo d'estate, serie televisiva italiana trasmessa dal 2016 e tratta dall'omonimo film.

Incipit[modifica]

Questo sono io, Giammarresi Salvatore, nel 1979, e quella che sto per raccontarvi è la mia storia, la mia e della mia famiglia. [inquadrato Lorenzo Giammarresi] Lui è mio papà, Giammarresi Lorenzo. Lavora all'anagrafe di Palermo ed è un tipo tranquillo. Per lui la ricetta della felicità ha tre ingredienti: onestà, prudenza e sapersi accontentare di quello che si ha. [inquadrata Pia Giammarresi] Lei è mia mamma, si chiama Pia, ed è molto meno tranquilla di mio papà, un po' per carattere, un po' perché fa la maestra ma una scuola non ce l'ha. Fa tanti concorsi ma c'è sempre chi arriva prima di lei. [inquadrata Angela Giammarresi] Lei è Angela, mia sorella. Ha sei anni più di me. Ultimamente le facciamo tutti schifo. Pare che per le femmine a quell'età sia normale. Ma a lei sembra proprio che le sia entrata la sabbia nella testa e non ci si ragiona più! [inquadrato Massimo] E poi c'è mio zio Massimo, fratello di mamma. È un agente forestale ma nessuno di noi lo ha mai visto lavorare. Si vanta di essere l'unico in famiglia a sapere come si sta al mondo, e anche se è l'opposto di mio papà (e infatti non è che vanno molto d'accordo), io lo amo molto perché per lui niente è proibito. Ecco, questi siamo noi, e come dice sempre mio padre, non ci dobbiamo lamentare, perché a quei tempi l'Italia era un gran casino. Erano gli anni di piombo, terrorismo, crisi economica, governi che cadono come mosche, mentre Palermo... Palermo è bella, c'è sempre il sole. E anche se dicono che c'è la mafia, la mafia ha questa cosa che non si vede. Basta non pensarci. Però se adesso io sto qua a raccontarvi la nostra storia è perché a un certo punto la mafia è entrata nella nostra vita, e la nostra vita è cambiata. (Voce narrante)

Prima Stagione[modifica]

Episodio 1, La mafia non esiste[modifica]

  • Fra Giacinto [amministrando il sacramento della penitenza]: Lorenzo, Lorenzo bello, dimmi, che c'è?
    Lorenzo: Allora, che c'è? Fra Giacinto, dico, qua c'è il segreto del confessionale?
    Fra Giacinto: Certo, certo che c'è, ma non solo qua. Con me il segreto c'è sempre, a casa, al bar, sull'autobus, allo stadio... Io le cose che sento dire qua, le ingoio, le sputo e le cancello. Dimmi tutto, dimmi.
    Lorenzo: Ha saputo quell'omicidio stamattina di quel poliziotto?
    Fra Giacinto: Ho saputo.
    Lorenzo: Io mi trovavo a guidare da quelle parti... e a un certo punto ho sentito degli spari... e una macchina che quasi quasi mi veniva addosso. E io credo che quella era la macchina degli assassini. Mi ricordo perfettamente il modello e pure qualche numero di targa.
    Fra Giacinto: Ma tu da me che minchia vuoi?
    Lorenzo: Ma come che voglio? Voglio il suo conforto. Ma come... Io so qualche cosa che potrebbe aiutare le indagini! Ma c'ho paura! Lei mi deve dare la forza, la forza di denunciare!
    Fra Giacinto: La forza di denunciare... Lorenzo, tu sei giovane e certe cose non le capisci. Il sapere è atto di presunzione. [indicando il cielo] Solo Lui sa. Solo Lui!
    Lorenzo: Ma io ho visto! Ho visto!
    Fra Giacinto [interrompendolo bruscamente]: Fammi parlare. Uno pensa di ricordarsi una cosa e non è quella. Ti faccio un esempio. Tu da quanti anni è che vieni in questa chiesa?
    Lorenzo: ...Una vita.
    Fra Giacinto: Una vita. Allora, non ti girare, stai fermo così. [indicando l'abside] In quell'abside, là, a destra, cosa c'è raffigurato? Non guardare.
    Lorenzo: La Madonna.
    Fra Giacinto: La Madonna. Girati! È la Madonna quella?
    Lorenzo: È l'arcangelo...
    Fra Giacinto: Quello è l'arcangelo Michele. E tu che hai detto?
    Lorenzo: Ero sicuro che c'era la Madonna.
    Fra Giacinto: Visto! Uno certe volte delle cose ce le ha davanti agli occhi per tutta la vita e non se le ricorda. Figuriamoci tu che hai visto tutto in un nanosecondo. Ti puoi sbagliare, capito? Puoi sbagliarti, e non è una cosa bella. Perché tu denunciando potresti fare del male pensando di fare del bene. Tu devi dimenticare quello che ti devi scordare. Hai capito? E la pace tornerà nel tuo cuore.
    Lorenzo: Fra Giacinto, ma io ho visto!
    Fra Giacinto [indicando il dipinto dell'arcangelo Michele]: Lorenzo, l'arcangelo Michele, non è a Madonna. Ego te absolvo eccetera eccetera. Vatinni. Vatinni.

Seconda Stagione[modifica]

Episodio 1, L'apostolo rosa[modifica]

  • Lorenzo [il giovane Lorenzo è a pesca col padre]: Perché non abboccano papà?
    Papà di Lorenzo: E perché Lore'? Perché le nuvole sono troppo basse o troppo alte, per il vento.. e perché ci devi credere. Tu ci credi abbastanza?
    Lorenzo: E mica tanto.. non prendìa mai niente.
    Papà di Lorenzo: E allora perché continuiamo a venire?
    [Lorenzo non sa che rispondere]
    Papà di Lorenzo: Perché non dobbiamo smettere di credere e di sperare, anche se le nuvole ed il vento non sono quelli giusti. [indicando il golfo] E perché questo posto ci piace.

Episodio 6, Carbone per il presidente[modifica]

  • Tema "L'età adulta" di Angela Giammarresi. Non mi ero mai chiesta cosa volesse dire diventare adulta. Vivevo e basta. Pensavo che quella mano dei genitori, che ti sorregge, fosse sempre lì per noi. E invece non è così. Le cose cambiano. Cambiano anche in fretta e non te ne accorgi. E non capisci che cos'è il bene e cos'è il male. Non hai più un confine.
    Un giorno, ti trovi buttata in mezzo alle cose e devi scegliere, per te, da sola, sapendo che quello che deciderai sarà per sempre. Bello o brutto che sia. Questo mi spaventa dell'essere adulti. Non aver più mani che ti proteggano, e dover decidere e dover fare i conti con le conseguenze delle tue azioni. Sapere che sarà così per sempre. Perché dopo una scelta, ce n'è sempre un'altra e un'altra ancora, e tu, comunque, devi andare avanti anche se sai che rischi di cadere e che rialzarsi non sarà facile. (Lorenzo, leggendo da un foglio; e, continuando, Angela)

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