Cyril Connolly
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Cyril Vernon Connolly (1903 – 1974), letterato britannico.
Citazioni di Cyril Connolly
[modifica]- Distruggetelo come volete, il borghese rispunta sempre. Condannatelo a morte, espropriatelo, fatelo morire di fame "en masse", e riapparirà nei vostri figli.
- Destroy him as you will, the bourgeois always bounces up — execute him, expropriate him, starve him out en masse, and he reappears in your children.[1]
- La volgarità è l'aglio nell'insalata della vita.
- Vulgarity is the garlic in the salad of charm.[2]
- Meglio scrivere per se stessi e non aver pubblico, che scrivere per il pubblico e non aver se stessi.
- Better to write for yourself and have no public, than to write for the public and have no self.[3]
- Siate sempre cortesi con le persone più giovani, perché saranno loro a scrivere di voi. [4]
Attribuite
[modifica]- Il passato è l'unica cosa morta che ha un dolce odore.
- The past is the only dead thing that smells sweet.[5]
I nemici dei giovani talenti
[modifica]- La letteratura consiste nell'arte di scrivere qualcosa che sarà letto due volte, il giornalismo in quella di scrivere ciò che deve essere compreso immediatamente.
- Literature is the art of writing something that will be read twice; journalism what will be grasped at once. (3: "The Challenge of the Mandarins", p. 19)
- Non c'è nemico dell'arte più triste della corrozzina all'ingresso.
- There is no more sombre enemy of good art than the pram in the hall. (14: "The Charlock’s Shade", p. 116)
- Tutte le persone affascinanti hanno qualcosa da nascondere, di solito la loro totale dipendenza dall'apprezzamento degli altri.
- All charming people have something to conceal, usually their total dependence on the appreciation of others. (16: "Outlook Unsettled", p. 136-137)
La tomba inquieta
[modifica]- Ci sono molti che non osano uccidersi per paura di quello che ne direbbero i vicini.[6]
- Ciò che distingue i grandi scrittori del passato è la grandezza della loro infelicità; la disperazione di Pascal, l'amarezza di La Rochefoucauld, l'ennui di Flaubert, la noia di Leopardi, lo spleen di Baudelaire – ci seducono soltanto quelle verità che sono state estorte sotto tortura mentale. Noi viviamo in un'epoca così disperata che qualsiasi felicità possediamo deve essere tenuta nascosta come una deformità, perché sappiamo – sebbene tutta la nostra natura vi si ribelli – che possiamo creare soltanto grazie a ciò di cui soffriamo. (p. 65)
- Come la lucciola: dimessa, minuscola, passiva, e tuttavia carica di mistero per il poeta e di significato erotico per i suoi simili; così, tutte le cose e tutti gli esseri irradiano perennemente un fioco lume per quelli che si curano di cercare.
- Come le luci del penitenziario si smorzano quando viene accesa la corrente per la sedia elettrica, così trema il nostro cuore davanti a un suicidio, perché non vi è una sola morte volontaria per la quale l'intera società non sia da biasimare.
- Dentro ogni uomo grasso c'è un uomo magro che fa dei segnali disperati per essere liberato.
- Imprisoned in every fat man a thin one is wildly signalling to be let out. (II: "Te Palinure Petens", p. 58)
- È solo in campagna che possiamo conoscere una creatura umana o un libro.
- It is only in the country that we can get to know a person or a book. (3)
- Gli dei, quelli che vogliono distruggere, prima li chiamano "promettenti".
- Whom the Gods wish to destroy, they first call promising. (Part 2: "The Charlock’s Shade")
- I nostri ricordi sono schedari consultati e poi restituiti in disordine da autorità che noi non controlliamo.
- In qualche modo, quindi, e senza impazzire, dobbiamo imparare da questi pazzi a riconciliare il fanatismo con la serenità. L'uno e l'altra, presi singolarmente, sono disastrosi, ma non può esservi grande arte e profonda felicità se non grazie all'integrazione di questi due opposti – e che altro vale la pena di avere? Niente infatti può essere conseguito senza fanatismo, e senza serenità niente può essere goduto. Perfezione della forma o accrescimento della conoscenza, ricerca della fama o servizio della comunità, amore di Dio o dio dell'Amore – ciascuno di noi deve scegliere l'Illusione che più si confà al proprio temperamento e abbracciarla con passione, se vogliamo essere felici.
- In un'unione perfetta l'uomo e la donna sono come un arco teso. Chi può dire se sia la corda a piegare l'arco o l'arco a tendere la corda? Eppure, arco maschile e corda femminile sono in armonia e la freccia può essere collocata. Con la corda staccata, l'arco penzola inutile; la corda ciondola inerte.
- L'arte è memoria: la memoria è desiderio riattivato.
- L'obesità è uno stato mentale, una malattia generata dal tedio e dalla delusione; l'ingordigia, come l'amore per gli agi, è una forma di paura. L'unico modo per dimagrire è ridare uno scopo alla vita.
- La felicità consiste nella realizzazione dello spirito attraverso il corpo.
- La realtà è ciò che resta dopo questi piaceri, insieme con la speranza per il futuro, il rimpianto per il passato, la vanità del presente e tutto ciò che dà all'io il suo aroma sono stati aspirati dalla bolla d'aria nella quale mi rifugio.
- La verità è un fiume che si biforca e si ricongiunge all'infinito. Arenati tra le biforcazioni, gli abitanti per tutta la vita non fanno che discutere quale sia il fiume principale.
- The river of truth is always splitting up into arms that reunite. Islanded between them, the inhabitants argue for a lifetime as to which is the mainstream. (Part III: "La Clé des Chants", p. 98)
- La vita è un labirinto dove, prima ancora di aver imparato a camminare, prendiamo la svolta sbagliata.
- Nei giovani è la paura della mezza età, negli uomini di mezza età è la paura della vecchiaia la causa prima dell'infedeltà, questa ringiovanitrice infallibile.
- Nella mia religione non vi sarebbero dogmi; tutto sarebbe amore, poesia e dubbio. La vita sarebbe sacra perché è tutto quello che abbiamo, e la morte, nostro comune denominatore, fonte di meditazione.
- Nelle giungle sudamericane cresce un fiore con la corolla a forma di tromba, profonda trentacinque centimetri, e qui vive anche una farfalla che ha una proboscide della stessa lunghezza, l'unica creatura capace di penetrare fino al nettare, e di assicurare così la fecondazione della pianta. Io […] sono un'orchidea di questa specie, che diventa ogni giorno meno allettante nell'attesa di un Visitatore che non giunge mai.
- Nessuna città dovrebbe essere tanto grande che un uomo una mattina non possa uscirne camminando.
- Nessuna città dovrebbe essere così grande da non poterne camminar fuori la mattina.
- No city should be too large for a man to walk out of in a morning. (Part I: "Ecce Gubernator", p. 35)
- Non c'è peggior furia di una donna in cerca d'un nuovo amante.
- There is no fury like an ex-wife searching for a new lover. (1)
- Non si può servire insieme bellezza e potere: «Le pouvoir est essentiellement stupide».
- Ogni buono scrittore deve dapprima scoprire l'abisso che separa il destino finito dell'uomo dalle sue potenzialità infinite. Soltanto dopo potrà mostrare il suo coraggio artistico e dare corpo alla protesta, che è una richiesta in ultima istanza di ordine […] Gli altri, o fanno finta di non aver visto niente e che tutto vada bene, oppure gemono commiserando se stessi. Ottimismo e autocommiserazione sono i poli positivo e negativo della viltà contemporanea.
- Oggi la funzione dell'artista è di dare immaginazione alla scienza e scienza all'immaginazione portandole là dove esse si incontrano, nel mito.
- Per me, il successo nella vita significa sopravvivenza. Credo che una lunga vita sia la ricompensa della natura per coloro che ne hanno afferrato il segreto. Non desidero morire giovane o pazzo. Il vero disegno dell'esistenza si può studiare meglio in una lunga vita, come quella di Goethe – una vita governata dalla ragione e interrotta a tratti da scoppi emotivi, rotture, passioni, follie. In gioventù la vita della ragione non è di per sé sufficiente; più tardi la vita delle emozioni, salvo brevi periodi, diventa insopportabile.
- Quando considero ciò in cui credo, il che mi è possibile solo procedendo da ciò in cui non credo, mi sembra di appartenere a una minoranza di una sola persona – eppure so bene che ve ne sono migliaia come me: liberali che non credono nel progresso, democratici che disprezzano i loro simili, pagani che devono vivere secondo la morale cristiana, intellettuali ai quali l'intelletto non basta – materialisti insoddisfatti, siamo di una sostanza comune come l'argilla.
- Quante persone ci vengono a trovare senza annunciarsi? Questo è un buon criterio per giudicare l'amicizia. E quante ci direbbero quali sono i nostri difetti? A quante facciamo regali inaspettati? Con chi possiamo rimanere in silenzio?
- Se i nostri corpi, così complessi e dominanti, ci sono stati dati per essere rinnegati in ogni momento, se la nostra natura è sempre in errore e malvagia, che creature inutili siamo! – come pesci non atti al nuoto. I solitari, i casti, gli asceti, che sono con noi già da seimila anni, sono forse riusciti a dimostrare di essere nel giusto? L'umanità ha mai dato segno di evolversi nella loro direzione? Oltre a Diogene e allo Stilita, vi sono anche Aristippo ed Epicuro come alternativa alla Bestia.
- Siamo conquistati dall'ombra femminile dell'io che saremmo potuti essere [...].
- Stiamo tutti scontando una condanna a vita nella segreta dell'io.
- Vi sono soltanto due modi per essere un buono scrittore: accettare la vita nella sua interezza come Omero, Shakespeare o Goethe, oppure, come Pascal, Proust, Leopardi, Baudelaire, rifiutarsi in ogni momento di perdere di vista il suo orrore.
- Vicino ai quaranta, sto per issare la mia carcassa di vanità, tedio, colpa e rimorso in un altro decennio. […] Sia la mia felicità sia la mia infelicità le devo all'amore per il piacere; per il sesso, i viaggi, la lettura, la conversazione (sentirsi parlare), il cibo, il bere, i sigari e lo stare immerso nell'acqua calda.
Note
[modifica]- ↑ Da The Observer, 7 marzo 1937.
- ↑ Da The Condemned Playground, 1945, "Told in Gath" (a parody of Aldous Huxley).
- ↑ Da The New Statesman, 25 febbraio 1933.
- ↑ Citato in Focus N.106 pag.148
- ↑ In realtà la frase è di Edward Thomas, "Early One Morning", da Poems, 1917.
- ↑ Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
Bibliografia
[modifica]- Cyril Connolly, Acquario; traduzione di Francesco Cavallone, Serra e Riva, Milano, 1987.
- Cyril Connolly, James Bond: Missione tacchi a spillo; postfazione di Peter Levi, R. Archinto, Milano, 1993.
- Cyril Connolly, I nemici dei giovani talenti: quando sovviemmi di cotanta speme, Sellerio, Palermo, 1994.
- Palinuro (Cyril Connolly), La tomba inquieta: un ciclo di parole, Adelphi, Milano, 1995.
Voci correlate
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