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Catena di montaggio

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Catena di montaggio in uno stabilimento FIAT nel 1970

Citazioni sulla catena di montaggio.

  • Anche se non si scappa mai – questo è il discorso di Deleuze sulla letteratura minore, su Kafka – dalla catena di montaggio; non si sfugge mai. [...] L'oppressione della catena di montaggio si fa sentire anche in famiglia, [...] financo nell'amore, nella rivoluzione ancora di più e soprattutto [...] nell'entusiasmo. (Carmelo Bene)
  • Già nel 1830, in Ohio, le pressanti richieste di un capitale sempre più aggressivo avevano portato al brevetto della disassembly line, la catena di smontaggio: il maiale veniva appeso per uno stinco ancora vivo e poi sventrato in 120 secondi da 126 macellai che lavoravano in mezzo metro di sangue e liquami, spesso ferendosi con i coltelli e con le orecchie assordate dal «grugnito dell'universo». Le Stock Yards di Chicago trattavano 20 milioni di animali all'anno. Henry Ford avrebbe preso esempio da lì per inventare la sua assembly line, la catena di montaggio, che avrebbe dato un impulso fondamentale alla ricerca del profitto. (Mario Tozzi)
  • Il lavoro a catena, scomponendo al massimo i compiti e imponendo lo stesso ritmo a tutti i lavoratori, permette di aumentare la produttività in maniera considerevole. In tal modo, l'assemblaggio di un volano magnetico, che se realizzato da un operaio richiedeva venticinque minuti, con un nastro trasportatore e ventinove operai, ognuno «specializzato» in una singola operazione, richiede inizialmente circa tredici minuti; in seguito con il miglioramento dei nastri, sette minuti, e infine, una volta adeguato il ritmo di lavoro alla velocità del trasportatore, cinque minuti. La produttività viene così moltiplicata per cinque. Tuttavia, ogni lavoratore deve ripetere il medesimo gesto ogni dieci secondi, ovvero oltre 3200 volte in una giornata lavorativa di nove ore. (Michel Beaud)
  • Le istruzioni, efficaci soltanto sulla carta, a cui Taylor dava tanta importanza, sono respinte da Ford. Esse vengono sostituite dal nastro continuo, dalla piattaforma mobile, dalle rotaie in alto con i convettori di materiale, oppure dalle guide sulle quali viene montato il chassis. Questi accorgimenti costituiscono degli ordini automatici, più energici, che agiscono in maniera più efficace che le istruzioni scritte (written cards) di Taylor. L'analisi del movimento è divenuta in gran parte inutile, perché un operaio davanti alla linea di montaggio non ha da fare che pochi movimenti con le mani. Ma sopravvive l'orologio di controllo di Taylor, che precisa con un'esattezza spinta sino ad una frazione di secondo i procedimenti operativi. (Sigfried Giedion)
  • Lì dove si sentiva più vulnerabile, al lavoro. Alla Niagara Fiber Tubing, quando il rumore della catena di montaggio, ipnotico, la faceva cadere in trance. (Joyce Carol Oates)
  • Quando la linea di montaggio fu introdotta, quasi mezzo secolo prima di Henry Ford, innanzi tutto a Cincinnati e poi a Chicago, fu la meccanizzazione di un'industria, la macelleria all'ingrosso, a dare l'avvio. A quel tempo vennero raccolte numerose esperienze: con quale rapidità procedeva il nastro continuo e come si comportavano gli operai di fronte ad esso. Anche in altre aziende, persino nei grandi magazzini, vennero impiegati intorno al 1900 sistemi basati su convettori senza arrivare però sino al nastro continuo. (Sigfried Giedion)

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