Lotta Continua

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Un numero della rivista "Lotta Continua"

Lotta Continua, partito politico italiano fondato nel 1969 e dissolto nel 1976.

Citazioni su Lotta Continua[modifica]

  • I ragazzi di Lotta continua sono degli estremisti, d'accordo, magari fanatici e protervamente rozzi dal punto di vista culturale, ma tirano la corda e mi pare che, proprio per questo, meritino di essere appoggiati. Bisogna volere il troppo per ottenere il poco. (Pier Paolo Pasolini)
  • Lotta Continua è l'organizzazione più articolata e complessa del movimento, la più raziocinante, la più fornita di dirigenti colti. La prima a capire che gli estremismi rozzi degli autonomi e l'insurrezionalismo vetero-sovietista di Potere Operaio e discendenti non hanno alcuna possibilità di affermarsi. (Giorgio Bocca)
  • Metà di Lotta Continua è diventata berlusconiana? Non mi sembra un peccato grave. (Pasquale Chessa)
  • Nel panorama ingessato della sinistra italiana spira un vento nuovo. Un movimento spregiudicato, al di fuori del recinto istituzionale, cresce e si fa portatore di schemi innovativi. Nato nella primavera del 1969, è l'effetto della contaminazione tra operai e studenti. In principio non ha un nome. Lo traslerà presto dall'intestazione dei volantini che, a ogni cambio turno, gli studenti distribuiscono ai cancelli di Mirafiori: «La lotta continua».
    Alla guida un ventisettenne, Adriano Sofri, che, come scrive Aldo Cazzullo in I ragazzi che volevano fare la rivoluzione, si era rivolto senza troppe gentilezze a Palmiro Togliatti, durante un incontro tenutosi nel marzo 1964 alla Normale di Pisa, chiedendogli conto del perché il Pci non avesse fatto la rivoluzione. Il Migliore aveva ribattuto: «Provaci tu a farla, se ne sei capace». «Lo farò, lo farò» gli aveva assicurato Sofri. (Valerio Lucarelli)

Erri De Luca[modifica]

  • Nel mio piccolo, avendo avuto la responsabilità di alcune centinaia di militanti del servizio d'ordine di Lotta Continua di Roma, la mia scelta di non ficcarmi dentro una banda armata ha risparmiato delle conseguenze penali e penose a molti compagni.
  • Non piace ai reduci che io dica che Lotta Continua era un organismo rivoluzionario. O che dica: "Ognuno di noi avrebbe potuto uccidere Calabresi" [...] Quando dico noi, includo anche me... Magari non ero a Milano, non ero nel gruppo delle persone che hanno realizzato quell'attentato... Si potrà parlare di quegli anni quando non ci saranno più prigionieri. Quando saremo tutti liberi potremmo sapere la verità su Calabresi.
  • Un servizio completamente dentro all'illegalità. Lotta Continua era tutta illegale, l'illegalità era la pratica diffusa [...] Proteggere dei latitanti era illegale, scontrarsi con le forze dell'ordine era illegale, fabbricare delle bottiglie incendiarie era illegale [...] Tutta la nostra attività era una attività armata.

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