Margherita Guarducci
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Margherita Guarducci (1902 – 1999), archeologa ed epigrafista italiana.
Testimonianza
[modifica]- II De Sanctis non era un epigrafista di professione, ma dominava perfettamente il materiale epigrafico. Durante le sue esplorazioni nell'isola di Creta, dove lo Halbherr ben presto lo aveva chiamato, egli si occupò largamente di epigrafi, che raccolse in gran copia, per poi studiarle e pubblicarle degnamente sia nei Monumenti dei Lincei sia altrove. E alle epigrafi seguitò a dedicare per tutta la sua vita le cure più attente. Egli era infatti perfettamente convinto di una verità che non può mai senza danno essere trascurata: che cioè non è possibile coltivare con profitto gli studi storici se non si tien conto sia dei monumenti archeologici sia dei papiri sia e specialmente delle epigrafi, immenso e prezioso patrimonio da cui emerge la vita degli antichi in tutta la sua variopinta e – vorrei dire – divina multiformità. (pp. 33-34)
- Il De Sanctis aveva una vastità d'interessi veramente smisurata e, insieme, una straordinaria capacità a immedesimarsi subito nei problemi più vari che man mano gli venivano esposti. Aveva anche il dono di far subito sentire a suo agio l'interlocutore, dandogli quasi l'impressione di poter trattare con lui da pari a pari, collaborando con lui alla soluzione dei problemi stessi.
Alla grande forza intellettuale si univa una non meno grande forza morale, una forza che spesso egli riusciva ad infondere negli altri. Non esagero perciò dicendo che a tanti di noi egli fu maestro non solo di scienza ma anche di vita. (p. 34)
- Accanto a così grandi virtù c'erano anche [in Gaetano De Sanctis], come in ogni uomo, i difetti. È strano però e sintomatico che, a guardar bene, i difetti si rivelavano spesso come l'eccesso delle virtù. Così, la sua indomabile tenacia lo portò più di una volta al puntiglio, e la sua liberalità lo indusse non di rado a pericolose indulgenze verso chi non ne era degno e non mancò di abusarne, provocando così danni non lievi per il presente e per l'avvenire. Ma – lo ripeto – era inevitabile che accanto alle luci vi fossero le ombre. (p. 36)
Bibliografia
[modifica]- Margherita Guarducci, Testimonianza, in Accademia delle Scienze di Torino, Commemorazione di Gaetano De Sanctis nel primo centenario della nascita, Vincenzo Bona, Torino, 1970, pp. 33-37.
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