Mario Desiati

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Mario Desiati

Mario Desiati (1977 - vivente), scrittore, poeta e giornalista italiano.

Spatriati[modifica]

Incipit[modifica]

Quando un fronte d'aria fredda incontra a terra una massa d'aria calda, quest'ultima si alza al cielo. Nascono i temporali. Pioggia e fulmini, acqua e fuoco. Non ho mai capito chi tra i due fosse il caldo e chi il freddo, ma mi ritengo fortunato di aver incontrato il mio fronte opposto in Claudia Fanelli, la spatriata, come qui chiamano gli incerti, gli irregolari, gli inclassificabili, a volte i balordi o gli orfani, oppure celibi, nubili, girovaghi e vagabondi, o forse, nel caso che ci riguarda, i liberati.

Citazioni[modifica]

  • A volte si leggono libri solo per sapere che qualcuno ci è già passato.
  • La Puglia, Martina, i nostri cieli hanno queste maledette unghie affilate che ti artigliano, non si può andar via senza graffi.[1]
  • Spatriato è il participio passato del verbo spatriare, che sta per andar via o, come dice la Treccani, cacciare dalla patria. In alcuni dialetti meridionali, tra cui il martinese, ha altre sfumature, come incerto, disorientato, ramingo, stordito, senza arte né parte, in alcuni casi persino orfano: patria deriva dal latino e significa terra dei padri, dunque lo spatriato può anche essere chi è rimasto senza padre, o chi non l'ha mai avuto. (Note dallo scrittoio o stanza degli spiriti)

Note[modifica]

  1. Riferimento a una lettera scritta da Franz Kafka a Oskar Pollak nel 1902, in cui Praga viene paragonata a una matrigna con gli artigli.

Bibliografia[modifica]

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Opere[modifica]