Mario Testino
Mario Eduardo Testino Silva (1954 – vivente), fotografo di moda peruviano.
Intervista di Beatrice Zamponi, vogue.it, 8 giugno 2017.
- Avevo cominciato la ricerca sul nudo in studio. Ma quello spazio statico mi limitava e ho scelto camere d'albergo e luoghi meno astratti. La prospettiva che assumevo non era più quella del fotografo che guarda da fuori, ma dell'amico intimo o del partner del soggetto: il risultato era frutto di un incidente invece che un canonico ritratto. Con i tagli scomposti e irregolari delle inquadrature, portavo lo spettatore nell'intimità della situazione: questo coinvolgimento è stata la chiave di tutta la mia fotografia.
- Ricordo un ragazzo che avevo trovato alle sei del mattino in una discoteca a Parigi, l'indomani lo fotografai nudo, poi lo scelsi per la campagna underwear di Gucci. Cercavo le persone di notte o per strada, era difficile definire che cosa mi piaceva, ma sapevo che non era ciò che le agenzie di modelli o i casting mi proponevano. Volevo un diverso tipo di essere umano, sexy nella sua realtà; con questa ricerca informale ed emotiva ho cominciato a costruirlo io stesso.
- Sono cresciuto guardando attori come Henry Fonda o Steve McQueen, sportivi, non palestrati. Anche le donne negli anni 60 e 70 erano belle, ma meno dure nel corpo rispetto a oggi. Ho sempre cercato una verità.
- Diffido dell'uomo che teme la sua parte femminile e viceversa. Ai miei occhi la bellezza nasce sempre da una giusta compenetrazione tra i sessi.
- Kate Moss: anche nel nudo non ha mai avuto preconcetti su ciò che doveva o non doveva fare. Tutti abbiamo avuto delle muse; con lei non ci sono mai stati limiti.
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