Michele de Jorio
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Michele de Jorio (1738 – 1806), giurista, avvocato e magistrato italiano.
La giurisprudenza del commercio
[modifica]Ad ognuno quel che gli si appartiene: unicuique suum, ecco quello che promette la Giustizia. A chi si appartiene, quel che gli si appartiene, e come gli si appartiene, ecco quello, che promette la Giurisprudenza, che è la scienza del giusto, e dell'ingiusto.
Citazioni
[modifica]- Eccoci ora e in guerra, e in pace. Non è più la controversia tra nemici, e nemici; ma fra amici, per ragione dei nemici. Arde la guerra fra due Nazioni; altre sono in pace coll'una, e coll'altra, e mentre quelle contrastano insieme coll'armi alla mano, ed aspettano la decisione della loro controversia dalla vittoria, queste riguardano con occhio tranquillo, e con animo pacifico quello stato violento, e seguitano a far con ambedue quell'istesso Commercio, che facevano avanti la guerra. (p. 438)
- Eccoci ora al nostro sistema. Noi troveremo nel Dritto d'Europa quelle mercanzie che sono, e che non sono di contrabbando. Dopo che il Commercio, e particolarmente il Commercio marittimo dei Popoli Europei è divenuto sì grande, e così esteso sopra tutta la superficie del Globo, l'interesse generale che tutti i Popoli vi presero diede origine a molte costumanze, che per un consenso tacito hanno ricevuto forza di legge, e fanno una parte considerabile del Dritto delle Genti Europeo. (p. 497)
Bibliografia
[modifica]- Michele de Jorio, La giurisprudenza del commercio, vol. 1, Di Simone, Napoli, 1799.
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