Niccolò Rodolico
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Niccolò Rodolico (1873 – 1969), storico e scrittore italiano.
Alfredo Oriani, storico?
[modifica]- L'editore Emilio Treves, avendo ricevuto dall'Oriani il manoscritto della Lotta politica, rispose che lo avrebbe pubblicato a condizione che sopprimesse l'ultimo capitolo, e che mutasse il titolo dell'opera. Se per absurdum, l'editore avesse chiesto a me un parere, avrei consigliato di pubblicare soltanto l'ultimo capitolo. Nel quale si trova ciò che di meglio è della mente geniale dell'Oriani nella ricerca di un filo conduttore della storia d'Italia, e della sua arte di scrittore. I capitoli precedenti che riassumono la storia d'Italia dal V secolo a tutto il XVIII nulla aggiungono alla cultura storica; e quel che è peggio, ripetono luoghi comuni, ribadiscono, ed aggiungono errori di giudizio con frasi fosforescenti che li fanno apparire originali.
Senonché tutti gli elementi negativi che ho notato, non valgono a diminuire il valore artistico dello scrittore, il godimento che ho provato leggendo non poche pagine, animate da fede e poesia, come quelle evocatrici dell'impresa dei Mille, o quelle psicologicamente acute, dedicate al Pisacane. Né tutta la critica demolitrice del Crivellucci[1] è valsa a scemare in me la sincera e calda ammirazione per questo Italiano, che ha avuto fede nell'avvenire dell'Italia, e che la fede ha alimentato alla pura fonte della storia del nostro Risorgimento. (pp. 65-66)
- In tempi in cui siamo lanciati in una vertiginosa corsa, si rischia di essere non persone ma bagagli di un treno in corsa. La coscienza del nostro essere Italiani si forgiò nel Risorgimento; ed essa ci accompagni pur nella corsa per più vasti orizzonti. Tutto questo intese, e per tale ideale operò, Alfredo Oriani. (p. 66)
- La vita italiana dell'ultimo quarto dell'Ottocento appare, quale d'inverno terra di sterpi, nuda e brulla. Lo sforzo – si ripete – fatto dagli Italiani per la raggiunta unificazione politica, aveva esaurito l'Italia, che si era accasciata, sfinita di forze. Non era così: proprio come sotto le zolle, nella stagione morta, freme e germina tutta una vita, così era dell'Italia in quello scorcio dell'Ottocento. Pareva che si fossero esaurite le forze spirituali risorgimentali, e che quanto sopravviveva fosse la rettorica dei risorgimentisti e degli eroi della sesta giornata; pareva che più non restasse se non la sferza dei giambi e la rassegnazione dell'avvilimento. Eppure, proprio allora, cresceva quella generazione che nel lavoro rinnovò il Paese, e che al Piave ne difese l'indipendenza. (p. 66)
Note
[modifica]- ↑ Amedeo Crivellucci (1850-1914), storico italiano.
Bibliografia
[modifica]- Niccolò Rodolico, Alfredo Oriani, storico?, in Nuova Antologia, Società anonima "La Nuova Antologia", Roma, vol. 470, maggio-agosto 1957.
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