Peccato (film)
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Peccato
Bette Davis in una scena del film
Titolo originale |
Beyond the Forest |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1949 |
Genere | noir |
Regia | King Vidor |
Soggetto | Stuart Engstrand (romanzo) |
Sceneggiatura | Lenore J. Coffee |
Produttore | Henry Blanke |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori originali | |
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Doppiatori italiani | |
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Peccato, film statunitense del 1949 con Bette Davis e Joseph Cotten, regia di King Vidor.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Ecco la via principale di una cittadina nordamericana: Loyalton. Le strade sono deserte, ogni attività è sospesa, tranne quella dell'unico stabilimento: la segheria. La segheria è il cuore di Loyalton, e ne segna il ritmo. La gente si sveglia all'urlo della sua sirena, va a lavorare, pranza e torna a casa sempre al comando di quella sirena. E chi ha la camera da letto di fronte alla segheria, deve dormire con le imposte serrate per impedire alla fiamma della fornace, che brucia la segatura e che avvampa il cielo, di farsi strada attraverso le ciglia, attraverso i sogni. (Narratore)
- Vivere a Loyalton è come stare in una casa col morto aspettando che cominci il funerale. O peggio ancora, è come star distesi nella bara in attesa che ti portino via. (Rosa)
- Avrei potuto cambiare la vita di tutti noi, avrei potuto salvare la mia. Ma che sono le parole? Nient'altro che suoni. Non quello che io sento. (Sorren)
- C'è solo una persona in questa città che fa qualche cosa di utile: è il beccamorti. La ripulisce. (Rosa)
- È bello fare il medico condotto. In principio volevo specializzarmi, essere quel genere di medici che dicono: «No, no no no, non tutta la gola, tonsille esclusivamente. E solo la sinistra». Poi ci assegnarono un vecchio professore per un corso, credo di ricordare parola per parola ciò che disse: «Figlioli, non disprezzate il medico generico: è un coltivatore che cura il seme, la terra e il raccolto, il cibo dell'uomo. Lo specialista è come un giardiniere che cura i fiori di serra per ornare il seno delle dame». Allora decisi di fare il coltivatore. (Louis)
- Sai cos'è l'attesa, Jenny? È come un fuoco che brucia le vene. Andiamo a Chicago, città di vita, città di gioia. (Rosa)
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Rosa: Che stamberga.[1]
Louis: Aspetta a odiarla che l'abbia pagata. - Louis: È per questo che fa piacere abitare in un posticino come Loyalton: non si è soltanto un numero sulla porta, la gente si interessa a noi, ci vuol bene.
Rosa: Che bella soddisfazione, sei di facile contentatura tu. Io più sono odiosa a questa gente, più mi rallegro di essere diversa da loro. - Carol: Ci si rende conto che il vecchio medico di famiglia sa sempre condire la medicina con un po' di psicologia.
Louis: Giusto. Non solo deve riconoscere la malattia, ma anche la causa. Come l'altro giorno, quando vidi la signora Reynolds con un'eruzione in faccia, dissi fra me: «Scommetto che sua suocera è venuta a farle visita. Non può sfogarsi a parolacce e allora sfoga a foruncoli». - Rosa: Quando penso a tutto quello che mi occorre, mi sembra d'essere uno stomaco vuoto che non sente ragioni.
Louis: Rosa, senti cara, non devi angustiarti così. Ieri sera a cena riparlavo di quel mio vecchio professore, ricordi? Come il medico è un coltivatore, il malato dovrebbe esserlo anche lui. Sapere cosa distruggere e cosa coltivare. E tu fai tutto alla rovescia: spazzi via le buone piante e i fiori, e coltivi le erbacce. Non ti tormentare, Rosa. Se un uomo frustasse un cane come tu frusti te stessa, andrebbe in prigione.
Citazioni su Peccato
[modifica]- Nessuno è buono come Bette quando fa la cattiva! (frase di lancio[2])
- Tratto da un romanzo di Stuart Engstrand, è un film sotto il segno dell'eccesso, un noir esasperato, dominato dal chiaroscuro (fotografia di Robert Burks), così oltraggiosamente cattivo da diventare buono. (il Morandini)
Note
[modifica]- ↑ In lingua originale: "What a dump". Dopo un sondaggio tenuto negli USA nel 2005 dall'American Film Institute, che è andato a comporre l'AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes, questa citazione è stata inserita al 62° posto nella classifica AFI delle cento battute più celebri della storia del cinema.
- ↑ Citato in Laura, Luisa e Morando Morandini, il Morandini: dizionario dei film 2001, Zanichelli, Bologna, 2000, p. 967. ISBN 88-08-03105-5