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Pierluigi Panza

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Pierluigi Panza nel 2009

Pierluigi Panza (1963 – vivente), scrittore, giornalista e critico d'arte italiano.

Citazioni di Pierluigi Panza

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  • [Sul teatro alla Scala] Il teatro nasce su un'area religiosa sviluppata in età medioevale, conferisce il nuovo volto neoclassico della Milano teresiana, reca le tracce dei cambiamenti politici ottocenteschi che portano alla nascita dello Stato unitario quindi i travagli del "Secolo breve" fino alla postmodernità. Al contrario di altre aree del mondo nelle quali il globalismo finanziario opera, più facilmente, per demolizioni e sostituzioni, qui si tiene tutto. La città europea è un territorio della memoria e anche il teatro ha cercato di essere – non sempre riuscendoci nella sua storia – un palinsesto di stratificazioni successive. Noi parliamo spesso del teatro del Piermarini, ma dopo [...] sono stati molti gli architetti che hanno dato forma al teatro e voglio ricordarne, almeno, altri tre: Alessandro Sanquirico, Luigi Lorenzo Secchi e [...] Mario Botta.[1]
  • Un racconto è far vivere, non spiegare qualcosa [...][2]
  • Milano si riflette nella Scala e la Scala in Milano. L'episodio più evidente di questa relazione è la nascita, a metà Ottocento, di piazza della Scala per dare un adeguato spazio antistante al teatro e per far sì che i due poli del centro laico della città – costituiti dal palazzo del Comune e dal teatro – si affacciassero uno di fronte all'altro. Anche la scelta di ricostruire la Scala come primo edificio pubblico distrutto dai bombardamenti nel 1943 testimonia questo legame.[1]
  • Ritengo [...] che la letteratura possa e debba essere uno strumento per trasformare il mondo attraverso la trasformazione dei singoli lettori. Non intendo parlare di opere di impegno militante, né opere che "prendano" per mero diletto di lettura, ma di libri che grazie alla scrittura entrino nel contesto del nostro tempo.[3]
  • Secondo me, al di là degli slogan, dei programmi urbanistici perennemente sulla carta, dell'impegno dal basso ecc. ecc. è assai difficile "portare" la cultura in periferia, un po' come "esportare" la democrazia e queste cose da grandi proclami. Anche perché si deve superare una situazione psicologica: le élite, che storicamente hanno fruito, fruiscono e sostengono la cultura in realtà (non a parole) di andare in periferia non ci pensano neppure.[4]
  • Un premio letterario deve tenere vivo il lumicino della letteratura. Il premio come competizione è un mero escamotage.[3]

dagospia.com, 30 giugno 2025.

[Su CityLife]

  • Io ci son nato a due passi da qui e la mamma, da piccolo, mi portava a vedere i capannoni della Fiera Campionaria anche quando la fiera non c'era. Non c'era il verde, si giocava sul cemento. Dissero che i camion in città non andavano bene perché ci voleva il verde e la fiera fu spostata – tempo vent'anni di carte bollate – a Rho-Pero [...]. Poi ci hanno fatto l'Expo di fianco. Poi hanno smontato l'Expo perché, intendiamoci: questa è tutta architettura smontabile, è packaging, [...] tubi non innocenti e vetri a perdere, una specie di architettura dell'obsolescenza, niente a che vedere con le piramidi e nemmeno con la città.
  • Nel bando per City Life l'accordo [...] imponeva che "il 50% dell'area fosse destinata a verde pubblico". Il sindaco Gabriele Albertini si aspettava "il Central Park di Milano": eccome no! Per dare a Cesare quel che è di Renzo Piano, bisogna dire che l'architetto ligure presentò un progetto che tagliava proprio a metà [...] l'area: metà verde e metà con un grattacielo e qualche casa. Lo bocciarono. Si spalancarono così le porte ad altri archistar: Libeskind, Hadid e Isozaki. Noi andammo a vedere i progetti nei loro studi a New York: modellini non dicono che avevano già lì, ma quasi. E così [...] disgiunse aspra contesa in Milano: da un lato gli investitori [...] che pensavano, poi, di rivendere gli spazi e invece hanno dovuto "deportare" gli impiegati; dall'altro gli architetti della "tradizione" milanese chic [...] per opporsi a un progetto di architettura decostruzionista che nulla aveva a che fare con l'italica tradizione (sovranismo estetico?). Comunque sia, il dinar vince sempre sulla cultura e chi si è visto si è visto; ma i conti su fanno alla fine. Per parlare del verde a City Life [...] ci si deve rivolgere a [...] "Chi l'ha visto?" [...]
  • Là dove c'era l'erba ora c'è City Life, e dove c'è City (in inglese) l'erba te la scordi [...]

Note

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  1. a b Dall'intervista di Arianna Testino, Vi raccontiamo il presente e il futuro del Teatro alla Scala di Milano, marsilioarte.it.
  2. Da Lorenzo Morandotti, Intervista a Pierluigi Panza, premiocittadicomo.it, 6 luglio 2020.
  3. a b Da Isabella Panfido, Intervista a Pierluigi Panza, membro della giuria tecnica del Premio Comisso, premiocomisso.it.
  4. Da Intervista a Pierluigi Panza: Leonardo da Vinci 500. Milano perde Parigi vince, 10alle5quotidiano.info.

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