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Quei due (film 1935)

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Quei due

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Peppino ed Eduardo De Filippo in una scena del film

Titolo originale

Quei due

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1935
Genere commedia
Regia Gennaro Righelli
Soggetto Eduardo De Filippo
Sceneggiatura Eduardo De Filippo, Giuseppe Amato
Produttore Giuseppe Amato
Interpreti e personaggi

Quei due, film italiano del 1935 con Eduardo e Peppino De Filippo, regia di Gennaro Righelli.

Citazioni su Quei due

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  • Il film è sorretto da un buon ritmo e da alcune trovate di regia degne di nota: l'inseguimento di una gallina da parte di Peppino è filmato attraverso l'ottica deformata di uno specchio concavo, il litigio tra Eduardo e Peppino è sonorizzato con rumori che nascondono le parole. (Il Mereghetti)
  • Prova e riprova, i Fratelli De Filippo troveranno senza dubbio la loro formula cinematografica [...]. Questi meravigliosi attori, che sulla scena occupano un posto di primissimo piano, possono dare anche allo schermo un contributo prezioso [...]. Quei due segna già un progresso sul loro precedente film, ma ancora sfrutta, sia pure ingegnosamente, alcune trovate buffonesche [...] che abbiamo applaudito più d'una volta in teatro [...]. Il successo è immancabile. (Enrico Roma)
  • Questa pellicola fatta per i fratelli De Filippo sembra troppo povera e la loro comicità troppo monocorde per costituire uno spettacolo. Ma forse al nostro pubblico dai gusti bizzarri Quei due piacerà. [...] C'è un'idea, nella commedia, che avrebbe potuto portare alla grande buffoneria: i due De Filippo si trovano a doversi nascondere nella stanza di un tale (Almirante) che, avendo deciso di suicidarsi, accende un braciere e chiude ermeticamente porte e finestre. Non siamo sicuri che la trovata sia originale, ma l'originalità degli spunti, sullo schermo non ha importanza. È la realizzazione che conta: nel nostro caso essa si è accontentata di registrare invece che sviluppare, perdendo una felice occasione di sollevare il diapason della comicità generale. (Guglielmina Setti)

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