Riccardo Zampagna

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Riccardo Zampagna (1974 – vivente), allenatore di calcio ed ex calciatore italiano.

Citazioni di Riccardo Zampagna[modifica]

  • [Sugli inizi di carriera] Guadagnavo 800 mila lire al mese come lavorante nella tappezzeria di Giampiero Riciutelli e altrettanti me ne dava il presidente dell’Amerina. Ero contento così. Mi sentivo appagato. Finché nell'ultimo campionato di Prima Categoria, nel 95-96, segnai un sacco di gol, 23 o 24 non ricordo bene, e mi proposero di passare nel Cnd, a Pontevecchio, alle porte di Perugia. Si imponeva una scelta: lavorare solo al mattino per andare ad allenarmi al pomeriggio. Ne parlai col proprietario della tappezzeria e lui mi disse: "Prova, se te la senti". Crescevo di categoria ma ci rimettevo economicamente, 100 mila lire al mese in meno come calciatore e gli spostamenti in auto a mie spese. Ma ero contento perché anche quella poteva essere l'occasione giusta. Realizzai 13 reti in 22 partite: esperimento riuscito.[1]
  • Rubai con gli occhi una rovesciata che fece mio padre, che non giocava a calcio, in una partitella sotto casa tra genitori e figli. Da quel momento non ho mai smesso di provarci quando ne avevo l'occasione e mi sono allenato molto nel corso della carriera per cercare di migliorarmi. Una delle ultime volte che sono entrato al Liberati il custode del campo mi ha detto "Ma vallo a raccontare a questi che rimanevi qua fuori con l'acqua, la neve e il sole a fare le rovesciate". I gol sono tutti importanti ma fare i gol semplici non mi è mai piaciuto.[2]

Note[modifica]

  1. Citato in Vanni Spinella, Operai del gol: che lavoro facevano prima di diventare calciatori?, Sport.sky.it, 1º maggio 2018.
  2. Dall'intervista di Vito Lamorte, "Rubai una rovesciata a mio padre e non ho più smesso", Fanpage.it, 15 novembre 2020.

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