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Robert Burton

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Robert Burton

Robert Burton (1577 – 1640), scrittore britannico.

L'anatomia della malinconia

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  • Gli uomini sono malvagi, maliziosi, traditori, e insignificanti, non si amano l'un l'altro né amano se stessi, non sono ospitali, caritatevoli o socievoli come dovrebbero essere, ma falsi, dissimulatori, doppiogiochisti, disposti a tutto per raggiungere i loro fini, senza pietà, senza compassione, e per trarre un beneficio non esitano a procurar danno al prossimo.
  • I confronti sono odiosi.[1]
Comparisons are odious.
  • Infarciscono i loro libri magri del grasso di altre opere. ("Democritus to the Reader")[2]
  • L'ozio è un'appendice della nobiltà.
For idleness is an appendix to nobility.
  • Possiamo dire soltanto ciò che è già stato detto [...] I nostri poeti rubano da Omero [...] Chi viene per ultimo è di solito il migliore. ("Democritus to the Reader")[2]
  • Se in terra c'è un inferno, si trova certamente nel cuore di un uomo melanconico. (1, 4, 3)[3]
  • Tutti i poeti sono pazzi.[4]
  • Una coscienza a posto è una festa continua.
A good conscience is a continual feast.

Note

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  1. Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 296.
  2. a b Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  3. a b Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644
  4. Da Anatomia della malinconia, a cura di Jean Starobinski, traduzione di Giovanna Franci, Marsilio, Venezia, 2020.

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Opere

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